“Potenzierò la Ricci Oddi, attenzione al post-Klimt”. Intervista all’assessore Fiazza
20 Luglio 2022 17:04
Deve ancora entrare nel suo ufficio a palazzo Farnese. “In questi giorni ho preferito incontrare alcuni operatori e conoscere la parte operativa del mio incarico”, ci tiene a precisare. Christian Fiazza, avvocato, 47 anni, sposato con tre figlie e altrettanti mandati da consigliere comunale alle spalle, è il neoassessore a cultura, turismo e marketing territoriale del Comune di Piacenza. Un mix di deleghe – affidate dal sindaco Katia Tarasconi – che l’esponente del Pd, forse, non aveva previsto a pieno. Ma, al netto della sua indole personale, Fiazza si dice “già al lavoro per dare vita a iniziative durature nel tempo”. A partire dalla galleria d’arte moderna Ricci Oddi che intende “riqualificare e potenziare”.
Come?
“Lo spazio di via San Siro è un fiore all’occhiello di Piacenza. Ma non abbastanza. Si tratta di un potenziale brand per la nostra città. In presenza dello stesso patrimonio artistico, altre città genererebbero un notevole indotto. Qua non è così. Si deve quindi intervenire per migliorare la strategia culturale della galleria. Mi preoccupa il post-Klimt: dal 25 luglio in poi cosa accadrà, senza questo volano?”.
Fiazza, nel suo primo discorso da assessore ha ringraziato il suo predecessore Jonathan Papamarenghi. Ma la giunta Barbieri poteva fare di più sul fronte della cultura?
“Non sono abituato a parlare degli eventuali errori commessi in passato. Solo chi non lavora, del resto, non sbaglia. Occorre partire da ciò che è stato fatto in modo positivo negli ultimi anni. Sono convinto che la collaborazione istituzionale sarà essenziale”.
Le associazioni e gli enti culturali hanno un’esigenza urgente: più spazi per eventi, e non solo. Ha qualche progetto?
“Certo, la necessità di sedi condivise e funzionali è più che mai attuale. Mi metterò al lavoro. Nessuno deve restare escluso”.
I Liberali chiedono il superamento della Fondazione Teatri e una nuova gestione, anche formale, di Ricci Oddi e musei civici. Sono priorità?
“Anche le forme giuridiche devono essere ancorate ai tempi che cambiano. Ogni proposta sarà valutata, al di là dei colori politici”.
Le sue deleghe toccano anche il turismo e il marketing territoriale. In questi anni, Piacenza è cresciuta in termini di visitatori. E’ sufficiente?
“La sinergia è il concetto chiave. Per continuare a collocare Piacenza in primo piano a livello nazionale, ma anche europeo e mondiale, bisogna fare squadra. Chi visita Parma lo fa proprio per vivere l’esperienza della città a trecentosessanta gradi, sulla spinta di un marchio territoriale. Chi viene qui, invece, è attratto da altri motivi, ad esempio il Klimt o la gastronomia. Voglio che Piacenza diventi un brand, indipendentemente dalle iniziative”.
L’INTERVISTA A CURA DI THOMAS TRENCHI:
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