La mostra su Klimt chiude domenica. Da aprile 60mila visitatori da tutto il mondo
21 Luglio 2022 08:00
Ancora quattro giorni (compreso oggi) per visitare la mostra sul Klimt e approfittare di una occasione unica: ammirare opere importanti – provenienti da collezioni nazionali ed europee di prestigio come il Belvedere, la Klimt Foundation di Vienna, Ca’ Pesaro-Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Venezia, il Lentos Kunstmuseum di Linz, il Tiroler Landesmuseum di Innsbruck, il Wien Museum e molte altre – prima del loro rientro a casa.
Con 4.300 presenze nella prima settimana, 24mila in un mese e 60mila ad oggi la mostra “Klimt. L’uomo, l’artista, il suo mondo” – che dal 12 aprile ha accolto visitatori da tutta Italia e internazionali – sta per chiudersi con numeri da record.
Curata da Gabriella Belli ed Elena Pontiggia, con il coordinamento scientifico di Lucia Pini, direttrice della Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi, la mostra è stata allestita anche per festeggiare il ritorno a casa del “Ritratto di signora di Klimt”, opera dell’artista austriaco, scomparsa misteriosamente nel 1997 e altrettanto misteriosamente rinvenuta nel dicembre 2021 in un’intercapedine del muro esterno alla galleria Ricci Oddi dove era stato trafugato.
La data prevista di chiusura è domenica 24 luglio, per una mostra, che oltre al dipinto ritrovato espone oltre 160 opere, tra dipinti, sculture, grafica, manufatti d’arte decorativa provenienti da 20 prestigiose raccolte pubbliche e private, suddivise all’interno della galleria in nove sezioni.
“Anche in questi giorni di alte temperature, sono lunghissime le file davanti alla Galleria Ricci Oddi e a Spazio XNL – fanno sapere gli organizzatori – per poter partecipare a un racconto unico, quello di uno dei periodi più entusiasmanti della storia dell’arte del primo ‘900 visto attraverso la vita, il percorso creativo e le collaborazioni del padre della Secessione Viennese”.
La mostra si apre con la prima sezione dove sono esposti alcuni dei migliori artisti simbolisti, la cui essenza della realtà non sta in ciò che si vede con gli occhi ma in ciò che si percepisce con l’anima. Via via di sezione in sezione – tra le opere giovanili di Klimt e il sodalizio con il fratello Ernst, la Secessione Viennese, le Weiner Werkstatte, una produzione che spazia dall’argenteria e dalla gioielleria fino ai mobili e agli arredi per la casa; e poi il Fregio di Beethoven e nella sesta sessione il pezzo forte, il famoso Ritratto di Signora acquistato da Giuseppe Ricci Oddi nel 1925 ed esposto al pubblico nel 1931. Fino alle ultime sezioni con il Klimt pittore di volti, di corpi, di immagini femminili reali o mitologiche, e in conclusione la nona sezione con le sue opere esposte alla Biennale di Venezia nel 1910 e all’Esposizione Internazionale di Roma del 1911, momento cruciale della storia artistica italiana.
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