Giardini Margherita, tramonta il piano di restyling: niente fondi del Pnrr
24 Luglio 2022 03:01
I giardini Margherita non potranno contare sui fondi del Pnrr (piano nazionale resistenza e resilienza). Il progetto del Comune di Piacenza – che in primavera aveva partecipato al bando ministeriale confidando di intercettare 1,6 milioni che sarebbero dovuti servire a un corposo restyling – è rimasto relegato lontano dai posti al sole della graduatoria. Per l’esattezza si è classificato al 410esimo posto, ovvero nella fascia delle proposte ammissibili ma che non potranno, per esaurimento delle risorse disponibili, attingere effettivamente al contributo economico.
A rivelarlo è il sindaco Katia Tarasconi con una lettera inviata al direttore di Libertà in cui affronta l’argomento della riqualificazione dei giardini sollevata nei giorni scorsi da un cittadino nella rubrica. “Non posso che condividere l’auspicio del signor Giuseppe Gandini, che le ha scritto a proposito dei Giardini Margherita e del desiderio di vederli finalmente valorizzati in tutta la loro bellezza”. Il sindaco spiega di aver “iniziato dalla doverosa, urgente pulizia e dal ripristino di un contesto decoroso intorno al monumento a Garibaldi e non ci fermeremo qui”. Quindi spiega le ragioni del mancato finanziamento: “Quei finanziamenti del Pnrr che erano stati annunciati dall’amministrazione precedente sono un’eredità che purtroppo non si è concretizzata. La graduatoria ministeriale colloca il progetto del Comune di Piacenza al 410esimo posto”.
Il progetto era stato presentato ad aprile dall’amministrazione Barbieri e l’ex assessore all’ambiente Paolo Mancioppi ne aveva spiegato i punti essenziali: il recupero o l’inserimento dei tappeti erbosi attraverso le tecniche di semina e ricoltivazione della superficie in modo da diminuire il fabbisogno d’acqua, la manutenzione straordinaria della recinzione e delle cancellate d’ingresso, oltre alla creazione di percorsi botanici, la bonifica dell’area del tempietto, l’eliminazione delle barriere architettoniche e la reintroduzione della specie del cedro.
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