L’altra scena festival: sabato evento speciale con Riccardo Buscarini
04 Ottobre 2022 16:08
Dopo il successo a Milano, Leeds (Regno Unito) e Bleiburg (Austria) “Io vorrei che questo ballo non finisse mai” di Riccardo Buscarini ritorna a Piacenza, la città in cui è nato. E questa volta in forma di site specific al Teatro Filodrammatici, ritrasformando questo spazio in quello che un tempo fu: la balera della città.
Appuntamento sabato 8 ottobre alle ore 21 nel cartellone del Festival di teatro contemporaneo “L’altra scena”, direzione artistica di Jacopo Maj, organizzato da Teatro Gioco Vita con Fondazione Teatri di Piacenza, il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano e Iren e la collaborazione dell’Associazione Amici del Teatro Gioco Vita.
Proposto come evento speciale del festival, “Io vorrei che questo ballo non finisse mai” andrà in scena in un Teatro Filodrammatici la cui platea risulterà completamente libera dalle sedute. Ammesso un numero limitato di spettatori, massimo 100. La direzione artistica, i testi e la regia dello spettacolo sono di Riccardo Buscarini, in scena con Sabrina Fontanella e Mauro Barbiero. Le luci e le proiezioni sono curate da Marco Gigliotti, i costumi di Vincenzo Verdesca.
“Io vorrei che questo ballo non finisse mai” è prodotto da Teatro Gioco Vita che nel 2018 lo ha commissionato a Buscarini come evento di chiusura della Stagione di Teatro Danza allora curata da Roberto De Lellis, proponendo all’artista di realizzare un evento che contenesse il cinema, la danza e il coinvolgimento fisico del pubblico.
E infatti l’anima del cinema italiano degli anni 50 e 60 colora di un’atmosfera onirica questo spettacolo/evento in cui due performer invitano il pubblico a partecipare, attraverso il movimento, a famose scene di ballo tratte da celeberrime pellicole di Luchino Visconti, Federico Fellini, Vittorio De Sica, Dino Risi e altri. Rievocando l’immaginario della balera, “Io vorrei che questo ballo non finisse mai” avvolge il pubblico e lo accompagna in un molteplice gioco di citazioni, rimandi e immedesimazione tra immagine in movimento, danzatore, suono, parola e spettatore.
Il monologo di un attore/cantante che racconta dell’attrazione per una persona incontrata durante una festa estiva viene “contrappuntato” dalla proiezione di scene di ballo da celebri film. Ogni scena descrive un genere di ballo diverso – tango, mambo, rock ‘n roll, twist, valzer – i cui movimenti vengono insegnati dai performer allo spettatore, che diventa protagonista di un folle ballo sociale. Lo spettacolo si tramuta così in una festa che invita tutto il pubblico a muoversi senza sosta.
Foto di Alessandro Bonadè
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