A cena in un ristorante per celebrare la Marcia su Roma. “Solo un ricordo della storia”

21 Ottobre 2022 03:41

Una cena tra “camerati” per celebrare i cent’anni della Marcia su Roma, l’evento storico che il 28 ottobre di un secolo fa portò al potere il fascismo di Benito Mussolini. L’appuntamento conviviale, destinato a far discutere, è fissato per la sera del 28 ottobre prossimo in un ristorante del centro e da quanto si è appreso le adesioni sarebbero già diverse decine. “Nel ricordo della Rivoluzione che giunge al centesimo anniversario, ceneremo insieme cameratescamente” si legge su un volantino che in queste ore sta circolando di chat in chat destando stupore e sdegno. Il volantino stesso è scritto su carta intestata dell’Associazione nazionale famiglie caduti e dispersi della Repubblica sociale italiana e all’inizio riprende, con evidente intento celebrativo, un passaggio della comunicazione dell’allora Capo di Gabinetto del ministero degli Interni nel momento di apice della manifestazione armata ed eversiva.

Per partecipare alla cena occorre contattare due numeri di cellulare che compaiono in calce al volantino stesso. Uno di questi è quello di Pino De Rosa, segretario provinciale dell’Ugl, noto nel panorama locale anche per essere scrittore, editore, storico per passione, con un impegno passato in politica nella lista Fiamma Tricolore-Fronte d’Azione. Una riunione, insomma, che pare contenere tutti gli ingredienti per ritenerlo a tutti gli effetti un convivio di nostalgici del fascismo. Eppure De Rosa, contattato al riguardo, chiarisce che l’evento “non ha alcuna valenza politica né aspirazioni programmatiche. Non è del resto mai stata un’iniziativa coperta da particolare segretezza. Semplicemente un fatto privato” specifica. Una cena privata che – si apprende adesso – si tiene in realtà il 28 ottobre di ogni anno.

Alla domanda quale sia il reale spirito della cena, De Rosa risponde che è quello di “ricordare un fatto storico, discuterne e confrontarsi” anche se “è il momento conviviale che prevale da quando non vi sono più gli ex combattenti che solitamente rappresentavano la testimonianza di un periodo della storia d’Italia”.

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