Arresti ‘ndrangheta: c’è anche un candidato alla Camera
nel collegio di Piacenza
26 Ottobre 2022 14:50
E’ stato arrestato nella sua abitazione in provincia di Piacenza Francesco Patamia, coinvolto nell’inchiesta della Dda, Direzione distrettuale antimafia di Bologna, che ha portato – tra Emilia Romagna e Calabria – a 23 misure cautelari personali e al sequestro un patrimonio da 30 milioni nei confronti di soggetti, ritenuti affiliati alla ‘ndrangheta, indagati per bancarotta fraudolenta, estorsioni, violenza e minacce.
Patamia, 35 anni, originario di Gioia Tauro in provincia di Reggio Calabria, fondatore del partito “Europei liberali”, era stato candidato alla Camera nel collegio di Piacenza alle recenti elezioni politiche con la lista “Noi moderati” di Maurizio Lupi.
In base alle indagini svolte dal Gico della Guardia di Finanza, Francesco Patamia, sarebbe il fulcro e il terminale di una serie di operazioni economico-finanziarie che avrebbero consentito ad alcuni clan di primo piano del reggino (i Piromalli di Gioia Tauro) e del vibonese (i Mancuso di Limbadi) di reinvestire capitali sporchi nel settore del commercio.
L’INDAGINE – L’indagine della Guardia di Finanza di Bologna è partita dalla segnalazione di vari investimenti anomali, nel campo della ristorazione, da parte del sindaco di Cesenatico Matteo Gozzoli. Parlando con gli investigatori nel luglio del 2019, il primo cittadino spiega inoltre che Rocco Patamia, padre di Francesco, è stato autore di minacce verso un agente della polizia municipale, chiedendo “se avesse figli”. Il sindaco sottolinea che già a partire dall’estate del 2018 aveva segnalato al prefetto di Forlì-Cesena che molte delle attività della della famiglia Patamia erano state cedute, tra le quali un ristorante e una piadineria. L’unica attività ancora attiva, per Gozzoli, sarebbe stato un hotel, acquistato dalla famiglia Patamia e poi affittato nel novembre 2018 con una “gestione sui generis”, perchè si tratta di “un albergo rimasto chiuso anche durante le festività pasquali e in occasione della Sette Colli, gara ciclistica che richiama turisti dedicati nel Comune. Al momento – sottolinea il sindaco di Cesenatico – l’attività parrebbe ancora chiusa e per quanto attiene al territorio la gestione è anomala”.
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