Sanità: le priorità e le proposte di Cgil, Cisl e Uil presentate in Regione
29 Novembre 2022 05:05
I sindacati Cgil, Cisl e Uil Emilia Romagna, hanno presentato le priorità per la sanità in Emilia Romagna.
“Nei mesi scorsi è entrato in vigore il decreto ministeriale che deve dare attuazione a una parte consistente della Missione 6 del Pnrr, cioè la riforma e la riorganizzazione dell’assistenza socio sanitaria territoriale – si legge nella nota di Cgil, Cisl e Uil -. Si tratta di un provvedimento importante e una grande opportunità per rispondere agli obiettivi di politiche socio sanitarie universali. Per realizzarlo, però, sarà necessario prevedere risorse al fin di avviare un piano di assunzioni straordinario e valorizzazione del personale attraverso la cancellazione degli assurdi vincoli di spesa sul personale e dei fondi della contrattazione imposti dal Ministero dell’Economia che oggi penalizzano le Regioni, come la nostra, che più di altre investono sul governo pubblico dei servizi.
Nel rivendicare il confronto di merito con la Regione, come Cgil, Cisl e Uil dell’Emilia-Romagna abbiamo promosso una giornata di approfondimento questa mattina all’Arena del Sole a Bologna, dove abbiamo indicato i punti per noi prioritari in vista del nuovo PSSR (Piano sociale sanitario regionale) e del Documento generale di programmazione di attuazione del DM n.77. Maggiore integrazione tra servizi sanitari e socio sanitari – anche per far fronte al progressivo invecchiamento della popolazione -, implementazione della medicina territoriale e di prossimità con particolare riferimento alle cronicità, valorizzazione del ruolo dei distretti e degli ospedali in una logica di rete regionale, rivisitazione del sistema dell’emergenza urgenza, valorizzazione delle competenze professionali e delle nuove tecnologie, sono aspetti necessari a un progetto di prospettiva che necessita di capacità di programmazione, ma anche di adeguati finanziamenti per la tenuta della qualità di un sistema pubblico che metta al centro la persona e i propri bisogni, senza cedere a modelli privatistici in un momento nel quale le famiglie già stanno facendo i conti con uno spropositato aumento del costo della vita. Su tutti questi punti è necessario un confronto di merito con la Regione per concorrere a costruire un sistema di servizi moderno, accessibile e di qualità che guardi all’innovazione quale caratteristica prioritaria.
“Alla luce delle preoccupazioni consegnate dalle politiche nazionali sulla sanità pubblica, abbiamo bisogno di ricalibrare l’azione anche a livello regionale, perché è inaccettabile la logica che per tenere tutto bisogna ridimensionarsi. Al contrario, serve un rilancio del perimetro pubblico e assunzioni del personale. Siamo tra le regioni più esposte avendo la più forte sanità pubblica. Ora più che mai serve fare massa critica comune con tutti i soggetti in campo a livello territoriale per arginare questa deriva pericolosa”, sottolinea il segretario generale della CGIL Emilia-Romagna Massimo Bussandri.
“La situazione presenta delle evidenti criticità a cui occorre rimediare al più presto. Ad esempio, necessita un intervento immediato per sopperire alle gravissime carenze che riguardano i medici di medicina generale, gli specialisti dei pronto soccorso, gli anestesisti, spesso causate o aggravate dalla cattiva programmazione dei fabbisogni. Così com’è del tutto evidente che serva una maggiore programmazione integrata dei servizi tra aziende sanitarie e Comuni, e ciò per coordinare i servizi sanitari con quelli sociali, indispensabili soprattutto per le persone anziane e le loro famiglie”, rincara la dose il segretario generale della Cisl Emilia Romagna Filippo Pieri.
“La sanità in Emilia Romagna sta vivendo una situazione drammatica, da codice rosso. Al netto delle mancate risorse, peraltro fondamentali, per ripianare i costi della pandemia, l’Emilia-Romagna necessità ora di una riforma piena del ‘suo’ sistema sanitario. Sistema che, sottolineo, deve assolutamente rimanere pubblico. Medici, infermieri, oss: il loro impegno, il loro sforzo è massimo, ma non basta. Occorre che la Regione Emilia-Romagna, in accordo con le parti sociali, intervenga a dare nuovo slancio alla nostra sanità che è un’eccellenza internazionale”, osserva il segretario generale UIL Emilia-Romagna, Giuliano Zignani.
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