Rossi rimane alla guida di Filctem Piacenza. “Sicurezza sul lavoro e contrattazione”
18 Dicembre 2022 03:21
Sarà Stefano Rossi a guidare la Filctem Cgil provinciale di Piacenza. Una conferma che arriva al termine del quarto congresso provinciale della categoria che rappresenta le lavoratrici e i lavoratori dei settori energia, tessile, chimica e multiutility. Rossi, 31 anni, distaccato di Enel-X, società che so occupa delle nuove tecnologie applicate all’energia sostenibile, è il più giovane segretario della Camera del Lavoro locale. La massima assise della categoria si è riunita nei giorni scorsi: presenti Massimo Tarenchi, segretario confederale, Oscar Zanasi, segretario organizzativo Filctem Cgil Emilia-Romagna e Sergio Cardinali della Filctem Cgil nazionale; a presiedere il congresso Andrea Bersani.
“Un congresso che si svolge in uno scenario internazionale senza precedenti – ha spiegato Rossi – con una pandemia che ha lasciato strascichi sociali ed economici e una guerra vicina, con le conseguenza che tutti vediamo”. Rossi ha quindi sottolineato come “nei luoghi di lavoro sia sempre più frequente il pensiero egoista a posto io a posto tutti, ma sappiamo bene che non è cosi, che solo tutelando e lottando per i diritti collettivi si ottiene anche la tutela del singolo”.
Dai recenti rinnovi dei contratti nazionali alle trattative aperte, “guidati sempre dalla volontà di tutelare lavoratrici e lavoratori sia dal lato normativo che da quello economico, con l’obiettivo di contrattare di più e meglio l’organizzazione del lavoro con una lente di ingrandimento anche sui carichi di lavoro, in tutti i settori, legandoli al tema salute e sicurezza. Perché – ha aggiunto Rossi – se non vi è un’organizzazione del lavoro adeguata, sia in termini di organico che di competenze, c’è il rischio di carichi di lavoro insostenibili e non omogenei. Anche per questo, in generale, continuano ad aumentare infortuni gravi e mortali nel nostro paese, e noi non facciamo eccezione”.
“La disgrazia avvenuta in vetreria, che ha coinvolto la collega Nicoletta Palladini al termine del turno notturno – ha ricordato Rossi – non può essere tollerata. La sicurezza è un tema delicato che riguarda tutti. Siamo intervenuti, convocando un incontro con l’azienda, nel quale sono state coinvolte tutte le figure, dal datore di lavoro, ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza per impostare un percorso che agisca sulla consapevolezza del rischio da parte dei lavoratori. Ripetiamo alla nausea che quando c’è il minimo dubbio che l’attività sia pericolosa ci si debba fermare, senza la paura di ripercussioni, per quelle, eventualmente ci siamo noi. La sicurezza è cultura, prima ancora di leggi e provvedimenti. Da una parte lavoratrici e lavoratori devono capire dove sono i propri limiti, anche fisici, per evitare di andare oltre e sfociare in quello che viene definito “bornout” o stress da lavoro correlato, dall’altra i datori di lavoro devono garantire il giusto compromesso, e questo si ricollega all’organizzazione del lavoro e alla contrattazione. Rossi ha parlato di “formazione, contrattazione e rappresentanza” come obiettivi per i prossimi 4 anni.
“Il fenomeno del lavoro povero – ha concluso – sta diventando ormai una prassi, cosi come la divisione interna tra i lavoratori. Assenza di una politica vera rivolta alla persona, al welfare di stato, alla sanità, all’istruzione, alle strategie energetiche portano il nostro paese alle difficoltà che conosciamo, noi faremo la nostra parte per invertire il segno di politiche che relegano il lavoro in un angolo. Il lavoro dev’essere al centro”.
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