Bussacchini confermato segretario generale della Cgil di Piacenza: “Tanto da fare”
11 Gennaio 2023 17:28
Ivo Bussacchini, 53 anni, già segretario generale Fiom Piacenza e segretario organizzativo confederale, è stato eletto segretario generale della Cgil di Piacenza al termine del 19° congresso provinciale della confederazione.
Bussacchini, segretario uscente, è stato confermato con il 95% dei voti favorevoli dell’assemblea generale, nessun voto contrario e tre astenuti in termini assoluti (a giugno 2022 fu eletto con l’85% dei voti favorevoli). Nel suo discorso finale, Bussacchini ha citato Enrico Berlinguer, prefigurando un’azione che passa dal piano culturale, ai giovani, alle fabbriche. “Se i giovani si organizzano, si impadroniscono di ogni ramo del sapere e lottano con i lavoratori e gli oppressi, non c’è scampo per un vecchio ordine fondato sul privilegio e sull’ingiustizia”.
Nel frattempo, la massima assise del sindacato presieduta da Stefania Pisaroni ha approvato all’unanimità un documento politico e cinque ordini del giorno su temi come emergenza casa e sfratti, scuola – con il netto no alla regionalizzazione dell’istruzione -, consorzio di bonifica e tariffe, sicurezza sul lavoro e pace. La proposta di Bussacchini segretario generale è arrivata dal centro regolatore superiore, rappresentato dalla segretaria organizzativa della Cgil Emilia-Romagna, Marina Balestrieri, a cui sono spettate le conclusioni dei lavori che hanno visto, oltre ai saluti istituzionali del sindaco Katia Tarasconi, quelli del presidente Anpi, Romano Repetti, di Michele Vaghini (Cisl), Francesco Bighi (Uil), Giuseppe Cella (Confindustria), Andrea Paparo (Confapi), Gianni D’Amo (CittàComune), Gianluca Barbieri (Confcommercio), Angela Cordani (Federconsumatori) e Nicola Curtarelli (Arci) l’intervento di ben 30 delegati e delegate dai luoghi di lavoro. Dalla scuola all’agricoltura, dalla logistica ai pensionati passando per il pubblico impiego, i metalmeccanici, l’edilizia e i vari settori produttivi.
“Un congresso di valore, le cui elaborazioni verranno portate al congresso regionale e nazionale della Cgil – ha detto Balestrieri nelle conclusioni – in cui lo spirito confederale è stato dirompente, una confederalità che non è semplice sommatoria, perché la Cgil non è un condominio dove convivono diverse categorie, ma rappresentiamo un orizzonte valoriale comune che punta a un’idea di Paese dove il lavoro torna al centro, dove l’equità fiscale è fondamentale, come l’inclusione e la piena cittadinanza. Le condizioni materiali, sociali ma anche emozionali e psicologiche delle persone sono cambiate con la pandemia: un veloce cambiamento che dobbiamo saper interpretare e convogliare nella consapevolezza che nelle diversità si costruisce un futuro migliore. IN questo senso, il lavoro è libertà, libertà della persona”, ha chiuso Balestrieri citando Gramsci e il suo “Odio gli indifferenti” richiamando, appunto, alla confederalità militanti e dirigenti del sindacato.
© Copyright 2024 Editoriale Libertà
NOTIZIE CORRELATE