La maggioranza dice no alla tregua fiscale: “Schiaffo alla gente perbene”. Il dibattito
30 Gennaio 2023 18:41
Scontro aperto tra centrodestra e centrosinistra nel consiglio comunale di oggi. Ad accendere il dibattito è stata la decisione della giunta Tarasconi di non applicare uno dei provvedimenti inseriti nella legge di bilancio del governo Meloni, cioè lo stralcio delle cartelle esattoriali. In altre parole, la rottamazione di vecchi debiti fiscali con l’ente pubblico legati a multe stradali, tassa sui rifiuti, Imu e non solo. Una “scelta politica per garantire equità tra i contribuenti” – così è stata motivata dal vicesindaco Marco Perini – che ha incassato l’approvazione dalla maggioranza nell’emiciclo di palazzo Mercanti, con 21 voti favorevoli, nove contrari e un’astensione. I tre emendamenti presentati da Fratelli d’Italia, nell’ottica di promuovere lo stralcio delle cartelle esattoriali, sono stati respinti (uno bocciato dall’aula e due ritenuti inammissibili).
OLTRE DUE MILIONI NON AZZERATI – La manovra avrebbe consentito al Comune di Piacenza di procedere all’azzeramento delle sanzioni e degli interessi sui crediti di importo residuo fino a mille euro affidati dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015, nell’ottica di alleggerire le tensioni sorte tra i contribuenti e i vari enti di riscossione, mantenendo invece dovute le somme per il capitale e il rimborso delle spese per le procedure esecutive e per la notifica. Ma è facoltà delle amministrazioni comunali decidere di neutralizzare lo stralcio purché adottino in consiglio comunale una delibera entro il 31 gennaio di quest’anno: così la giunta di centrosinistra ha stabilito di non adottare questa sanatoria, seppur parziale, voluta dal governo di centrodestra. Il Comune di Piacenza avrebbe potuto concedere la tregua fiscale su un importo totale di nove milioni e 900mila euro, di cui due milioni e 130mila euro di sanzioni e interessi da azzerare. “Di questi – ha chiarito Perini – circa nove milioni di euro riguardano le contravvenzioni stradali, altri 81mila euro per i tributi nei confronti dell’amministrazione e poco più di 800mila euro per le tariffe delle mense scolastiche”.
DIBATTITO – “A fronte di uno stralcio automatico degli interessi – ha affermato Salvatore Scafuto (Pd) – il governo non prevede alcun ristoro per i Comuni. La rottamazione rappresenterebbe un favore anche a chi non paga i tributi e le sanzioni in attesa del prossimo condono, questo provvedimento sarebbe uno schiaffo a tutti i cittadini che versano regolarmente le proprie pendenze”. Luigi Rabuffi (ApP) ha criticato lo stralcio delle cartelle esattoriali perché “lo Stato non può strizzare l’occhio agli evasori”. Secondo Luca Zandonella (Lega) bisogna invece “andare nella direzione dei contribuenti, e non continuare a vessarli”. Sara Soresi (FdI) ha rilevato che “la contrarietà della giunta Tarasconi è puramente politica, senza una valutazione finanziaria. Il centrosinistra non vuole aiutare i cittadini in difficoltà a pagare le imposte, eppure la difesa dell’immigrazione illegale non è mai mancata”.
L’ex sindaco Patrizia Barbieri, capogruppo della lista civica di centrodestra, ha attaccato la giunta Tarasconi che “ha adottato una delibera di facciata, senza un approfondimento tecnico” in quanto “non si è tenuto conto di quante risorse sarebbero state recuperate dall’ente pubblico attraverso lo stralcio delle cartelle esattoriali in sospeso. Chi non paga le rette delle mense scolastiche – ha aggiunto Barbieri – è perché non può farlo a causa di una situazione di difficoltà”. Caterina Pagani (Piacenza Oltre) ha definito “irrilevante la discussione sulla condizione di disagio per chi non è riuscito a versare le somme, perché le pene non sono commisurate alle fragilità sociali ed economiche”. Per il capogruppo dem Andrea Fossati “disincentiviamo l’infedeltà fiscale che crea solo disparità tra i cittadini”. Filiberto Putzu (Liberali) ha mostrato in aula la multa stradale ricevuta alcuni giorni fa: “Chi sbaglia – ha detto – deve pagare. Non sopporto le tasse, ma la questione delle sanzioni è diversa. Ognuno è responsabile delle proprie azioni”.
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