Da Best regards ad Anonima, parte la nuova stagione di Teatro danza a Piacenza
03 Febbraio 2023 03:50
La danza come strumento per narrare incontri che hanno il potere di cambiare la vita: incontri professionali, amicizie, conoscenze virtuali. Una narrazione che avviene attraverso la contaminazione del movimento corporeo con altre forme di espressione artistica.
È questa una delle chiavi di lettura del cartellone 2023 di Teatro Danza a Piacenza, curato da Emma Chiara Perotti e inserito nella Stagione di Prosa 2022/2023 del Teatro Municipale, con la direzione artistica di Diego Maj, organizzata da Teatro Gioco Vita con Fondazione Teatri e Comune di Piacenza e il sostegno di Fondazione di Piacenza e Vigevano e Iren.
Tra febbraio e aprile sono tre gli appuntamenti al Teatro Filodrammatici. Si inizia venerdì 10 febbraio alle ore 21 con “Best Regards” di e con Marco D’Agostin. Lo spettacolo è la lettera mai scritta, una lettera impossibile, che il coreografo e danzatore indirizza a Nigel Charnock, venuto a mancare nel 2012. “Il mio incontro con lui avvenuto nel 2010 – spiega D’Agostin – ha segnato in modo netto il mio modo di pensare la danza. Nigel rappresentava ai miei occhi la possibilità che in scena tutto potesse accadere ed esplodere. Con i suoi spettacoli, esplosioni ipercinetiche in cui il canto, la danza, il grido, l’improvvisazione, la finzione e la realtà palpabile della performance restavano sospesi su vuoto abissale, ha allargato le maglie del genere “danza contemporanea”.
Domenica 19 marzo spettacolo pomeridiano alle ore 16.00: “Gli ultimi giorni di Pompeo di Andrea Pazienza” di e con Massimo Bonechi, Riccardo Goretti, Giorgio Rossi, prodotto dall’Associazione Sosta Palmizi. Nel 1987 usciva un libro destinato a entrare immediatamente nella leggenda, di quelli che trentacinque anni dopo qualche recensore da blog avrebbe certamente chiamato instant classic. Un libro scomodo, feroce, commovente, sincero fino alla brutalità: “Pompeo”, o “Gli ultimi giorni di Pompeo”, se si vuol stare ai vari riquadri che compaiono nel fumetto originale: l’autore, un ancora giovanissimo Andrea Pazienza, narra la discesa nel baratro dell’eroina, discesa non solo personale ma generazionale. Al termine dello spettacolo, incontro su “Gli ultimi giorni di Pompeo, Andrea Pazienza” a cura di Associazione Culturale Ora Pro Comics nell’ambito dell’ottava edizione del Festival del Fumetto di Piacenza “L’arte mai vista di Frigidaire”.
Venerdì 14 aprile alle ore 21.00 l’ormai tradizionale appuntamento con la serata Anticorpi eXpLo – tracce di giovane danza d’autore, che propone due coinvolgenti assoli di giovani coreografi: “Oscilla” – Connections in space di Simone Arganini; “Anonima” di Cecilia Ventriglia. Selezionati per la Vetrina della giovane danza d’autore – azione del Network Anticorpi XL, rispettivamente nel 2022 e nel 2021. “Oscilla” nasce dall’incontro di tre artisti con un percorso formativo nella musica elettronica accademica che in seguito, pur avendo mosso i loro passi in ambiti diversi, sono rimasti accomunati dall’interesse per la tecnologia e il suo utilizzo come agente di contaminazione tra diverse arti performative: Simone Arganini (coreografia, movimento e sensori), Daniele Fabris (musica e strumenti sonori interattivi), Amerigo Piana (luci e video).
“Anonima”, progetto di e con Cecilia Ventriglia, atmosfera sonora realizzata dal vivo di Davide Calvaresi, è creazione istantanea di un polittico a più pannelli pittorico-agiti incentrati sul binomio essere umano-essere divino. Il focus è su quella forza spirituale che ci appartiene ed è inscritta in ciascuno di noi. Una straordinaria presenza che può spingere alla ricerca. L’opera intende soffermarsi sul contatto con tale mistero dandogli una forma visibile, per rendere tangibile l’intangibile, finito l’infinito e lo fa attraverso un pupazzo di cartone dalle sembianze inequivocabili, quelle di Gesù, il Gesù uomo, profeta escatologico universalmente riconosciuto. Gesù come esempio archetipico di colui che ha incarnato questa forza, questa energia primigenia tanto da farsi profeta dei valori più alti dell’esistenza. “Anonima” cerca un contatto, una relazione, una comunicazione con ciò che non c’è ma c’è.
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