Sicurezza, Tarasconi ospite a Mattino 5: “Più educazione, le telecamere non prevengono”
13 Marzo 2023 10:41
“Le telecamere non prevengono i furti, ma servono quando il reato è già stato commesso”. Lo ha detto oggi il sindaco di Piacenza Katia Tarasconi, ospite della trasmissione “Mattino Cinque” sulle reti Mediaset. “La certezza della pena non è l’unico fattore che conta – ha proseguito il primo cittadino – infatti ci sono Paesi che applicano l’esecuzione capitale, ma i reati continuano a esistere. È una questione di educazione, servono azioni politiche per prevenire questi fenomeni. Certo, la repressione è necessaria, ma non basta”.
Tarasconi ha aggiunto: “A Piacenza la quantità di telecamere è notevole. Ma il sistema di videosorveglianza serve dopo, e non previene. L’area sotto il Comune è controllata dagli occhi digitali, ma le bici vengono rubate ugualmente. La domanda è: una volta preso l’autore del reato, cosa succede?”. Secondo il sindaco, entrato nella direzione nazionale del Pd, “non è sufficiente applicare la legge, bisogna aumentare la presenza delle forze dell’ordine sulle strade. A Piacenza c’è un tempo di risposta molto veloce, ma occorre investire sulla costruzione di un società migliore”.
REPLICA DELLA LEGA – Il consigliere comunale Luca Zandonella (Lega) interviene così: “Sentir dichiarare da un sindaco che le telecamere servono solo per le indagini dopo un reato e non in fase preventiva fa accapponare la pelle: qui mancano proprio le basi per affrontare il problema sicurezza nella nostra città. E’ evidente a tutti che una zona videosorvegliata avrà meno probabilità di veder commesso un reato rispetto ad una senza telecamere. A titolo di esempio – continua il consigliere di minoranza – la questura di Piacenza da molti anni richiedeva le telecamere lettura targhe agli ingressi ed uscite della città, perché agiscono anche in maniera preventiva verso le bandi di delinquenti mordi e fuggi, che sapevano che Piacenza non era dotata di questa tipologia di controllo. Per fortuna, grazie all’amministrazione di centrodestra e con un importante investimento, sono state installate. E così come le lettura targhe, anche le telecamere di contesto sono molto importanti, perché un’area verde o una piazza vedranno con meno probabilità l’effettuazione di un reato se sono videosorvegliate. Certo, nessuno dice, o ha mai detto, che con le telecamere si eliminano tutti i reati, ma sono fondamentali sia in fase preventiva che in fase di indagini. E’ molto grave che un sindaco, con molti anni di esperienza politica tra Comune e Regione, non conosca l’importanza delle telecamere anche in fase di prevenzione”.
INTERVENTO DI FDI – Anche il consigliere regionale Giancarlo Tagliaferri (Fratelli d’Italia) commenta le dichiarazioni di Tarasconi: “Piacenza è una città sempre più insicura: lo dice la statistica del Sole 24 Ore, lo dice il pensiero comune dei piacentini che sempre più hanno paura a uscire di casa o a frequentare parchi e giardini. Non avrei voluto mettere sul banco degli imputati il sindaco perché il problema è complesso, quindi avrei taciuto in attesa di avere più dati su cui fare proposte e commenti, ma a fronte di certe parole non posso non prendere posizione – evidenzia l’esponente di centrodestra – Tarasconi non può sempre cercare capri espiatori nella passata amministrazione, in quanto è in carica da un tempo sufficiente per doversi assumere la responsabilità dei propri errori. Affermare che la videosorveglianza non è utile per la prevenzione è spararla davvero grossa, la mia esperienza sul territorio come sindaco e poi come presidente dell’Unione Valnure e Valchero mi insegna esattamente il contrario: telecamere e gruppi di vicinato, sotto il controllo delle forze dell’ordine, sono essenziali per limitare gli atti criminosi”.
“VISIONE MIOPE” – “Il sindaco non è proprio in linea con quanto sostenuto in questi anni dalla stessa Regione Emilia-Romagna, ove lei stessa ha operato per lungo tempo – dice Miriam Palumbo, segretaria provinciale del sindacato Sulpl -. La Regione infatti, proprio nell’ottica della prevenzione e della salvaguardia della sicurezza urbana, ha finanziato e promosso progetti per implementare videosorveglianza, street tutor, riqualificazione di spazi, illuminazione pubblica e attività di educazione. Un sindaco dovrebbe sapere che la prevenzione non è quantificabile in termini numerici, ma se attuata con serietà, costanza e con tutti i mezzi a disposizione, sia in termini di tecnologia disponibile che di sinergia tra tutti gli attori della sicurezza presenti sul territorio, nel tempo dà i suoi frutti”.
“Certa politica vorrebbe una sorta di controllo democratico del territorio, con la forza del dialogo e con il potere della comunicazione verbale, ma leggi severe e certezza della pena sono necessarie. Certo, il sistema di sicurezza non può reggere così come è strutturato oggi, in quanto occorre formare e valorizzare tutte le forze in campo. A Piacenza, attualmente quali sono le “azioni politiche” messe in campo per promuovere e garantire la sicurezza? Gli agenti stagionali, appiedati o in bicicletta? La chiusura di nuclei specializzati di polizia locale? Come si può pensare di fermare la delinquenza solo o principalmente con l’educazione? Ci viene da dire, da tecnici del comparto della sicurezza, che questa visione è miope e avulsa dalla realtà” conclude Palumbo.
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