Maxi dibattito in consiglio, ripescati 50 emendamenti. Ma bilancio a rilento

16 Marzo 2023 19:07

Nel centrodestra si canta vittoria: “L’ostruzionismo ha dato i suoi frutti”, dice qualcuno a margine dei lavori nel consiglio comunale di Piacenza. “Prendo atto che l’opposizione ha vinto il braccio di ferro con la maggioranza”, sentenzia Jonathan Papamarenghi (civica Barbieri-Liberi). Giovedì 16 marzo, la maxi seduta sul bilancio preventivo 2023 si è infatti aperta con l’accettazione in discussione di 50 emendamenti che nei giorni scorsi non avevano passato il vaglio di ammissibilità. Dietrofront dunque: altri stimoli della minoranza sono stati inclusi nei lavori dell’aula di palazzo Mercanti. “È stato un dialogo positivo” ha premesso la presidente Paola Gazzolo.

Così il consiglio comunale è iniziato nel segno della mediazione (ed è terminato in tarda serata con vassoi di tramezzini nelle pause), dopo il muro contro muro che si è registrato martedì sera in seguito all’ostruzionismo orchestrato da centrodestra e ApP. In origine le proposte di modifica al Dup, il documento strategico varato dalla giunta Tarasconi che comprende ad esempio l’aumento dell’Irpef e le risorse per il massiccio piano delle assunzioni, erano 490 totali: 186 ammesse nella precedente seduta e 304 respinte dall’ufficio di presidenza per varie ragioni. Una vera e propria “tagliola” secondo le opposizioni, che ha innescato prima un’insurrezione in aula e poi un intenso confronto dei capigruppo (condotto anche dall’assessore Christian Fiazza) con l’accoglimento di altri emendamenti. Accordo che però non è stato sufficiente a convincere tutta la minoranza a siglare una “tregua”, a fronte dei lunghi interventi di Papamarenghi, Fratelli d’Italia e Lega che hanno portato comunque al rallentamento dei lavori.

Il dibattito è partito in ritardo di quasi tre ore per consentire l’iter tecnico di riammissione delle proposte di modifica al Dup. La votazione definitiva slitta a nuove sedute in programma nei prossimi giorni. “Il ripescaggio degli emendamenti è la prova dell’insussistenza dei precedenti motivi di inammissibilità”, è stata l’energica reazione di Nicola Domeneghetti in rappresentata di FdI, gruppo che si è sfilato dalla trattativa con la maggioranza, mantenendo una linea di intransigenza. “Il sindaco chieda scusa ai piacentini per l’atteggiamento tenuto” ha aggiunto Sara Soresi (FdI). Papamarenghi (civica Barbieri-Liberi) ha rincarato la dose: “La regia dettata dal sindaco Tarasconi è un atto grave, contro le prerogative di autonomia del consiglio. E la presidente Gazzolo, non sostenuta dalla sua maggioranza, ha confermato una gestione politica totalmente inadeguata per la quale si aspettano le scuse. Comunque, si tratta di un grande risultato della mediazione che la minoranza ha promosso”. L’ex sindaco Patrizia Barbieri, capogruppo della lista civica di centrodestra, si è detta “amareggiata dalla gestione della partita del bilancio”. Pronta la replica di Andrea Fossati (Pd): “Il consiglio comunale non deve occuparsi di questioni formali, noi abbiamo fatto il possibile per favorire il dialogo”.

DIBATTITO – Bocciato l’emendamento di FdI indirizzato a introdurre nel Dup l’obiettivo di “ridurre la pressione fiscale, tributaria e tariffaria a carico dei cittadini”. Approvato invece quello riguardante la comunicazione dell’ente – sempre a firma di FdI – con l’intento di “privilegiare l’internalizzazione del servizio e valorizzare le risorse umane disponibili negli uffici già istituiti”. Domeneghetti ha denunciato le “spese pazze nell’esternalizzazione della comunicazione”, sulla scia di un emendamento illustrato dal leghista Luca Zandonella. “L’avanzo di bilancio ha raggiunto un livello inquietante – ha affermato Massimo Trespidi (civica Barbieri-Liberi) – perciò serve un nucleo di gestione per monitorare la fluidità dei processi di spesa”. L’idea ha incassato il via libera dell’aula.

La seduta – la sesta riguardante il bilancio preventivo – si è chiusa intorno alle 23 e mezza, con la discussione di dieci emendamenti su 236 totali.

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