Ok al bilancio dopo 50 ore: “Piacenza cambia passo”. Tensioni in maggioranza

22 Marzo 2023 19:30

Via libera al bilancio di previsione e al documento unico di programmazione (Dup) 2023-2025. Con gran fatica, dopo sei sedute per quasi 50 ore di lavori, nonostante certi malumori emersi nella maggioranza e lo “scoglio” dell’ostruzionismo delle minoranze, nella notte tra mercoledì e giovedì il consiglio comunale di Piacenza ha approvato definitivamente l’importante provvedimento contabile e strategico che comprende – tra i vari punti – l’aumento dell’addizionale Irpef e le risorse per il piano delle assunzioni. Una “partita” per nulla semplice nell’aula di palazzo Mercanti, dopo il muro contro muro con l’opposizione terminato nei giorni scorsi attraverso il “ripescaggio” di altri emendamenti al testo e l’intervento di scuse pubbliche del sindaco Tarasconi nei confronti di Fratelli d’Italia. Siglata la pacificazione, dunque, l’emiciclo ha concluso l’ultimo atto della lunga discussione, a tre settimane di distanza dall’avvio dell’iter. E lo ha fatto con l’ennesima maxi-seduta arrivata fino in tardo orario, tra momenti di inevitabile stanchezza, spuntini e pause caffè.

“Questo bilancio mira a una politica espansiva con l’incremento delle tasse, senza giustificazioni tecniche” ha sottolineato l’ex sindaco Patrizia Barbieri, capogruppo della lista civica di centrodestra. Per Luca Zandonella (Lega) “il ritocco alle imposte non era necessario, eppure la giunta ha deciso di muoversi in questa direzione”. Anche Filiberto Putzu (Liberali) ha giudicato negativamente “la manovra che poggia sull’aumento dell’Irpef”. Il capogruppo del Pd Andrea Fossati ha ricordato che “si è conclusa una maratona inusuale con numerosi emendamenti della minoranza, mai così tanti in passato, attraverso una serie di spunti presi in considerazione e una buona opera di mediazione del centrosinistra”. Secondo Gianluca Ceccarelli (Pc Oltre) “il documento alza l’asticella dell’impegno politico nei confronti della città per imprimere un cambio di passo. Il contributo dell’opposizione sarà utile per riuscire a fare il meglio per Piacenza”. La contestazione di Sara Soresi (FdI) ha riguardato “la bocciatura o l’inammissibilità di molte proposte al Dup che riguardavano la sicurezza urbana”. Stefano Cugini (ApP) ha rimarcato che “si chiude il bilancio dei record, caratterizzato dall’assenza di qualsiasi confronto preliminare, una gestione dell’aula problematica e un’insensata tagliola sugli emendamenti delle minoranze“. Per Claudia Gnocchi, capogruppo della civica di centrosinistra, “questo Dup garantisce gli strumenti per costruire una Piacenza nuova”. Tra le altre cose, Boris Infantino (Pc Coraggiosa) ha precisato che “il provvedimento assicura più risorse ai servizi sociali”.

Il sindaco Katia Tarasconi ha parlato di un bilancio preventivo “responsabile e coraggioso”. Riferendosi alle tensioni nella maggioranza, il primo cittadino ha commentato: “Discuteremo, succederà ancora, non siamo perfetti. Ma sono certa che continueremo a lavorare per migliorare Piacenza. L’impegno è costante, lo prometto ai cittadini”.

IL DIBATTITO – “Non bisogna dimenticare le atrocità della Resistenza comunista. Io non canto Bella ciao, ma rispetto l’antifascismo moderato. Occorre distinguere la voglia di libertà dalla propaganda, altrimenti la festa del 25 aprile rimarrà una giornata divisiva”. È la premessa con cui il consigliere di opposizione Nicola Domeneghetti (Fratelli d’Italia) ha proposto un emendamento al Dup (il documento unico di programmazione varato dalla giunta Tarasconi) allo scopo di promuovere Piacenza come “città della medaglia d’oro al valor militare, e non città della Resistenza”.

“I morti della guerra civile – ha aggiunto Domeneghetti – sono tutti uguali, non ci sono vittime giuste o sbagliate, ma il fenomeno della Resistenza ha rimosso alcuni nomi dalla memoria collettiva. L’amministrazione comunale non può indottrinare i giovani”. L’emendamento è stato bocciato dall’aula di palazzo Mercanti, con 21 voti contrari, tre favorevoli, un’astensione e cinque non partecipanti. La motivazione del “no” è stata delineata dall’assessore alla cultura della memoria Serena Groppelli: “Il 25 aprile non rappresenta un armistizio, ma una ricorrenza che celebra la liberazione dal fascismo. La proposta di FdI è fuorviante, perché Piacenza è città della medaglia d’oro al valor militare proprio grazie al suo impegno nella lotta di liberazione. La nostra giunta vuole rimarcare che il territorio è legato alla Resistenza, e non ad altro”.

Anche su questo punto, il consiglio comunale di Piacenza si è confrontato nel corso del dibattito sulle proposte di modifica al bilancio preventivo: un argomento più ideologico che programmatico, appunto la definizione di “Piacenza città della Resistenza” nei percorsi di sensibilizzazione che la giunta Tarasconi vorrebbe portare avanti nel proprio mandato. Così Salvatore Scafuto (Pd) ha replicato a Domeneghetti: “Il sacrificio dei partigiani permette oggi di svolgere un dibattito libero in questo emiciclo”. E Massimo Trespidi (civica Barbieri-Liberi) ha invitato a “lasciare le ideologie nel cassetto”, evidenziando che “una certa sinistra ha tentato di accaparrarsi il merito della lotta al fascismo, ma la Resistenza è stata condotta anche dai contingenti militari e altri fronti variegati”. Barbieri ha criticato l’assessore Groppelli per aver “espresso una convinzione ideologica alla base di quell’intolleranza che in passato ha portato i contestatori a sputarmi sui piedi o a organizzare cordoni di sicurezza per permettermi di intervenire nella ricorrenza del 25 aprile”. Secondo Margherita Lecce (civica Per Piacenza) “la Resistenza è la giornata della libertà, né di destra né di sinistra, perciò mi spiace che il consigliere Domeneghetti non la festeggi”. E Luigi Rabuffi (ApP) è stato netto: “Viva il 25 aprile”.

Il confronto tra la maggioranza e la minoranza è diventato ancora più aspro quando l’assessore Groppelli ha respinto un emendamento di FdI teso a valorizzare – sempre nel testo del Dup – il Giorno del ricordo per i massacri delle foibe e l’esodo giuliano dalmata. “È un delirio di onnipotenza” ha urlato Domeneghetti fuori dal microfono, mentre Barbieri ha affermato che “Groppelli ha un atteggiamento inaccettabile e divisivo, peraltro in questa fase di mediazione sul bilancio”. Tiziana Albasi ha provato a gettare acqua sul fuoco: “La definizione di Piacenza come città della memoria contiene varie ricorrenze”. Bocciata anche la proposta targata FdI di “sensibilizzare i cittadini e gli studenti in merito ai massacri delle foibe”: dai banchi del centrosinistra, però, è balzato all’occhio il voto favorevole di Ceccarelli.

“IN ARRIVO UN FESTIVAL CONTEMPORANEO” – “L’amministrazione comunale è al lavoro con la Fondazione di Piacenza e Vigevano per promuovere un festival sulla contemporaneità” ha comunicato il sindaco Tarasconi, precisando che si tratta di un format incentrato perlopiù su arte e cultura. L’input è nato da un emendamento di Trespidi finalizzato a “offrire un’opportunità di approfondimento ai giovani, perché a scuola non si studia abbastanza la contemporaneità e i programmi didattici escludono importanti fatti come il rapimento di Moro o il Sessantotto che hanno notevoli ripercussioni sull’attualità”.

“STOP A NUOVI CENTRI COMMERCIALI”: MAGGIORANZA SPACCATA – “Attuare una moratoria contro la realizzazione di nuovi supermercati e centri commerciali”: l’emendamento di ApP per limitare la grande distribuzione è stato bocciato dall’emiciclo di palazzo Mercanti con 16 voti contrari, 12 favorevoli e tre astensioni. Il parere negativo dell’amministrazione comunale è stato illustrato dall’assessore all’urbanistica Adriana Fantini con ragioni tecniche e l’auspicio a rimandare la questione alla fase di discussione del Pug, il nuovo Piano urbanistico generale in allestimento attraverso un percorso di partecipazione.

Ma l’opposizione ha chiesto un ripensamento alla maggioranza. “È un punto politico importante da inserire nel Dup – ha affermato Trespidi – che permetterebbe alla giunta Tarasconi di mantenere le mani libere in vista delle nuove proposte di insediamento, dato che il gruppo Ponzini è pronto a realizzare una grande struttura di vendita in via Einaudi, senza dimenticare i progetti riguardanti la Veggioletta”. L’ex sindaco Barbieri ha esortato la giunta Tarasconi a “fare tutto il possibile per evitare che la grande distribuzione avanzi con prepotenza”. Per Cugini “Piacenza sta soccombendo di supermercati”.

Tema rovente che ha messo in crisi il centrosinistra: un evidente segnale di spaccatura nella maggioranza lo ha dato Sergio Ferri (Pd), dichiarandosi favorevole all’emendamento della minoranza (così come la dem Costanza De Poli) e invitando l’assessore Fantini a rivalutare il suo giudizio negativo a fronte della valenza politica dell’argomento. Luca Dallanegra ha però evidenziato che “la grande distribuzione crea occupazione e la concorrenza abbassa i prezzi, ben venga la direzione di approfondire la questione nell’ambito del Pug con dati concreti alla mano”. Paola De Micheli (Pd) si è detta “d’accordo con la riduzione del consumo di suolo”, tuttavia “è corretto affrontare questo dibattito in sede urbanistica”. La capogruppo della civica di centrosinistra “Per Piacenza” Claudia Gnocchi – che si è astenuta insieme a Caterina Pagani (Pc Oltre) – ha dato libertà di voto ai consiglieri del gruppo.

Il sindaco Tarasconi ha motivato il suo voto contrario alla proposta: “Piacenza ha detto no all’Ikea e andiamo tutti a San Giuliano, così come per l’Auchan e gli outlet. È giusto valutare caso per caso. Al nostro insediamento abbiamo trovato una sentenza del Tar che non ammette la moratoria sui grandi insediamenti commerciali deliberata dal precedente consiglio comunale. L’opposizione dell’ente in Consiglio di Stato, già deciso dall’ex giunta Barbieri, rischia di comportare il pagamento di milioni di euro per danni. Sono convinta che questo confronto debba avvenire in un’altra sede, quando si parlerà del Pug”.

FRIZIONI SUL CONSUMO DI SUOLO – Altrettanto spinoso è stato il dibattito sulla cementificazione, attraverso un emendamento di ApP – illustrato da Cugini – con l’obiettivo di indirizzare l’amministrazione comunale a “perseguire l’azzeramento del consumo di suolo”. L’assessore Fantini ha ripetuto che “lo strumento per affrontare questo argomento è il nuovo Piano urbanistico generale che nascerà tramite l’ascolto della cittadinanza, l’iter sul Dup non rappresenta la fase adeguata”. Dai banchi della maggioranza, però, Pagani ha replicato all’assessore: “No, dobbiamo parlarne ora. Lo stop al consumo di suolo era un tema centrale nella nostra campagna elettorale, qual è il problema a ribadirlo adesso?”. Il sindaco ha precisato che “l’obiettivo è compreso nelle linee programmatiche e non cambia, ma ci saranno altre sedi indicate”. Non sono mancati i mal di pancia nel centrosinistra. L’emendamento è stato respinto con 16 voti contrari, cinque favorevoli, due astenuti e cinque non partecipanti.

Disco rosso pure per l’esortazione di ApP ad “opporsi a qualsiasi proposta di perequazione”, cioè “una dissennata compravendita di diritti al consumo di suolo tra gli enti comunali oltre i limiti della legge regionale”. Una misura, ha detto Cugini, “a scapito della salute dei cittadini e a favore delle tasche dei soliti noti”. Le tensioni nella maggioranza non si sono affievolite. Così l’assessore Fantini ha frenato l’idea: “La legge urbanistica ci consente di applicare anche la perequazione, ma sono in buona fede e voglio davvero ascoltare la cittadinanza e gli esperti nel solco del Pug. Il mio parere è contrario perché questo emendamento mette il carro davanti ai buoi”. Nel centrosinistra, tra le voci fuori dal coro si è alzata quella del consigliere Matteo Anelli (Pc Coraggiosa) che ha ringraziato ApP per la proposta che “dà la possibilità di sviscerare un tema caro ai piacentini, cioè il consumo di suolo. Il nostro gruppo ha preso un impegno preciso con gli elettori”. Ferri ha aggiunto: “O questo emendamento non è in linea con i piani dell’amministrazione, o viceversa il voto favorevole è dovuto per trasparenza politica”. E il suo intervento ha rincarato la dose del dissidio nella maggioranza: “Invece di dialogare con i partecipanti agli incontri di Palazzo Farnese sul Pug – ha incalzato Ferri – andiamo ad ascoltare i residenti di Roncaglia e vediamo davvero cosa vogliono…”.

Nel corso della seduta, la maggioranza – già in affanno sui temi ambientalisti – ha registrato un ulteriore accenno di frizione interna: Stefano Perrucci (Pd) ha ammonito la presidente del consiglio Paola Gazzolo per “l’interpretazione errata del regolamento” rispetto a una richiesta di sospensiva di ApP, accentuando quindi le indiscrezioni – riportate da Libertà e Telelibertà – sui malumori di una parte della coalizione di centrosinistra verso la massima carica dell’aula.

“PRESTO UN SOPRALLUOGO ALLA PERTITE” – Sul futuro dell’area ex Pertite tra via Primo Maggio e via Emilia Pavese – punto cruciale tra le pagine del Dup – il sindaco ha annunciato che “il 4 aprile si terrà un sopralluogo dell’amministrazione comunale”. La richiesta di numerosi attivisti, lo ricordiamo, è che l’enorme terreno diventi un parco pubblico.
Attenzione anche a un’altra zona di Piacenza che si trasformerà nei prossimi anni: voto contrario all’emendamento di Gloria Zanardi (FdI) finalizzato a “proporre all’Ausl un cronoprogramma condiviso per giungere a una data certa” per il recupero del polichirurgico in via Taverna in vista del nuovo ospedale di Piacenza che, nei piani della giunta Tarasconi, sorgerà alla Farnesiana, nell’area esterna alla tangenziale e vicina al carcere delle Novate. “Serve un futuro certo per l’attuale struttura” ha evidenziato Zandonella. Ma l’assessore Fantini ha ribattuto che la strada di un rigido cronoprogramma sarebbe impraticabile.

EX OSPEDALE MILITARE – L’ex sindaco Barbieri ha richiamato la giunta Tarasconi sulla priorità di realizzare una sede universitaria nell’ex ospedale militare in via Palmerio, prospettiva messa nero su bianco in un protocollo siglato dalla precedente amministrazione con Regione, ministero della Difesa, Ausl e Università di Parma. “La Regione si è impegnata a ricercare qualsiasi fonte di finanziamento – ha ricordato Barbieri – anche attraverso le proprie risorse di programmazione. Il ministero mette a disposizione l’immobile, e non i fondi”. Un riferimento alle recenti dichiarazioni di Tarasconi per cui la riconversione dell’edificio di via Palmerio in locali universitari sarebbe possibile solo con l’intervento del governo, in quanto le stime economiche per il recupero sarebbero aumentate intorno a 80 milioni di euro. E l’assessore Fantini ha spiegato che “sono emersi altri vincoli della Soprintendenza, ad esempio per la realizzazione dell’aula magna”.

Sulla partita dell’ex ospedale militare, inoltre, ApP ha chiesto di “destinare il fabbricato a servizi per i cittadini residenti, stabili o per motivi di lavoro e studi”, in altre parole “per non escludere altri scopi di utilizzo, e non solo quello di una sede universitaria”. Emendamento bocciato.

EX CONSORZIO AGRARIO – Respinto il punto di ApP per il “ridimensionamento della previsione di attività commerciali in modo da non togliere ossigeno ai negozi di vicinato”. Si tratta della superficie di circa tredici ettari in via Colombo per cui si ipotizza la destinazione a un mix di terziario, residenziale e commerciale. “Al momento non ci sono operatori interessati, parliamo di un’area complessa che dovrà essere oggetto di bonifica a fronte di costi elevati” ha chiarito il sindaco Tarasconi.

L’aula si è confrontata anche sul trasporto pubblico. Cugini ha chiesto di prevedere “l’estensione del bus navetta in stazione fino alle 21 per favorire la coincidenza con i pendolari”. L’impegno ha incassato il via libera.

“PEDONALIZZARE PIAZZA DUOMO” – “La realizzazione dell’isola pedonale in piazza Duomo è un obiettivo di questa amministrazione” ha spiegato l’assessore ai lavori pubblici Matteo Bongiorni, in risposta ad alcune proposte di modifica al Dup inerenti il centro storico.

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