Nuovo direttore dei musei, Papamarenghi: “Anomalie”. Fiazza: “Noi trasparenti”

03 Aprile 2023 17:13

“Un avviso pubblico che pare costruito ad hoc per pagare i debiti politici che partono da qualche mese fa, in particolare dal momento in cui la lista di maggioranza Piacenza Oltre è stata esclusa dalle nomine in giunta lo scorso luglio”. È la dura accusa con cui il consigliere di minoranza Jonathan Papamarenghi (civica Barbieri-Liberi) ha attaccato l’amministrazione Tarasconi, riferendosi al piano del personale varato dal Comune che comprende un’assunzione a tempo determinato – fino alla scadenza del mandato – di un direttore scientifico dei musei civici, incarico per il quale è stata pubblicata la procedura di selezione per curricula e colloquio. Una nomina che negli atti è ritenuta necessaria “per un efficiente ed efficace funzionamento delle strutture museali” e poiché “nell’organico dell’ente non risultano presenti figure professionali adeguate”.

Il caso è emerso oggi in consiglio comunale a Piacenza, nella prima seduta dopo la recente “maratona” di quasi 50 ore che ha portato all’approvazione del bilancio di previsione 2023. Secondo Papamarenghi, “la giunta ha voluto depennare dal piano assunzioni la nostra indicazione di individuare un conservatore dei musei, ovvero un ruolo scientifico a tutela del patrimonio cittadino, preferendo optare per una figura esterna. Eppure in Comune le professionalità non mancano, anzi. L’avviso pubblico richiede titoli di laurea alquanto curiosi per la posizione ricercata, oltre alle ristrette tempistiche di candidatura limitate a quindici giorni e all’esigenza di una disponibilità immediata”. Papamarenghi, inoltre, ha sostenuto che “una nota del direttore generale dichiara l’assenza di figure adeguate già dipendenti dell’ente, ma ciò non corrisponde alla realtà a fronte della presenza di giovani con le lauree richieste e, soprattutto, dell’ex responsabile di cultura e musei di un altro Comune ben più grande di Piacenza. L’impressione è che il sindaco miri a pagare un debito politico attraverso una nomina diretta. La modalità – ha concluso il consigliere di opposizione – è inaccettabile”.

“Queste insinuazioni sono irrispettose – ha ribattuto Caterina Pagani (Piacenza Oltre) – se il bando è davvero riconducibile alla figura di Fabio Obertelli, storico dell’arte che era candidato nella nostra lista, auspico che l’iter avvenga nella massima trasparenza. Non sono a conoscenza del contenuto di questo avviso”. Pagani, inoltre, ha fatto sapere che “Piacenza Oltre prende le distanze. Obertelli farà le sue valutazioni, ma quanto insinuato dal consigliere Papamarenghi danneggia la sua professionalità”. Energica anche la reazione dell’assessore alla cultura Christian Fiazza: “Che senso ha continuare ad alimentare questa cultura del sospetto? Il Comune è una casa trasparente. Le parole di Papamarenghi, riferite addirittura a una falsità in atto pubblico, fanno male e lasciano l’amaro in bocca. Ho letto l’avviso pubblico solo stamattina, e non prima. La politica non interviene nelle decisioni degli organi tecnici. Ho chiesto esclusivamente il coinvolgimento della dirigente uscente Antonella Gigli nella formulazione del profilo, e non altro. Esiste un principio di trasparenza e intangibilità nella pubblica amministrazione che non oltrepasserò mai. Non so chi presenterà la domanda al bando”.

TENSIONI IN MAGGIORANZA SUL CONSUMO DI SUOLO – Stop al consumo di suolo, un limite troppo stringente? In questo perimetro si è mossa la discussione sulla spinosa mozione presentata da ApP per “esprimere la comune volontà di non consentire in futuro ulteriori aperture di spazi rientranti nelle categorie della grande distribuzione organizzata, rispetto alla concentrazione odierna di supermercati, ipermercati e centri commerciali”. Una mozione spinosa, appunto, perché tratta un tema che già in fase di approvazione del Dup — sotto forma di emendamento al testo — aveva creato una vera e propria spaccatura interna alla maggioranza. E gli strascichi sono risultati evidenti anche in questa sede: l’aula ha infatti respinto la proposta della minoranza con 16 voti contrari, ma la maggioranza ha registrato alcuni tentennamenti nelle astensioni di Matteo Anelli (Pc Coraggiosa), Costanza De Poli (Pd) e Claudia Gnocchi (civica Per Piacenza).

L’assessore all’urbanistica Adriana Fantini ha chiesto di ritoccare la mozione: “L’amministrazione ha a cuore i piccoli negozianti. Il Pug, il piano urbanistico generale in fase di allestimento con un percorso partecipato, è lo strumento giusto per raccogliere la percezione della città. L’enunciazione di uno stop alla grande distribuzione genererebbe diversi contenziosi, occorre perciò trovare una formula adeguata a impedire la creazione di grandi strutture di vendita, ma in conformità con il nuovo Pug”. Secondo Boris Infantino (Pc Coraggiosa) “la mozione di ApP punta su una soluzione troppo semplicistica riguardo un problema complesso, perché l’ente pubblico non può fungere da regolatore autorizzativo del mercato”. Da qui una bozza di emendamento della maggioranza – rigettata da ApP – che “prevede la volontà di valutare qualsiasi richiesta futura di insediamento commerciale – ha continuato Infantino – rispetto alla concentrazione del bacino di utenza interessato e all’impatto ambientale”.

Patrizia Barbieri, ex sindaco e capogruppo della civica di centrodestra, ha incalzato la giunta Tarasconi che “non esprime una linea politica, ma rimanda la questione al confronto sul Pug”. “Una mozione innocua” l’ha definita Massimo Trespidi (civica Barbieri-Liberi), soffermandosi sulle “divisioni interne alla maggioranza rispetto a questo punto urbanistico”. Pagani (Pc Oltre) ha tentato di frenare il provvedimento: “È un tema importante per la città, ma non si può prevedere una pregiudiziale a priori su una categoria economica”.

“NO AL BALLETTO DELLE POLTRONE IN PIACENZA EXPO” – A far discutere in consiglio comunale è stato anche il futuro di Piacenza Expo: ‘attuale amministratore unico Giuseppe Cavalli, indicato dall’ex amministrazione Barbieri, è in scadenza nelle prossime settimane e il sindaco Tarasconi punterebbe a rinnovarlo. Pur con la reintroduzione di un Cda al suo fianco, e non più un uomo solo al comando: una prospettiva che piace al Pd, partito di maggioranza, ma desta qualche perplessità tra l’opposizione e proprio il vertice uscente Cavalli. “La scelta di un amministratore unico alla guida di Piacenza, e non un consiglio di amministrazione, era stata adottata dalla precedente giunta comunale di centrodestra per ottimizzare i costi e velocizzare la macchina decisionale del polo fieristico a Le Mose – ha ricordato Gloria Zanardi (FdI) – invece la maggioranza, oggi, vuole aumentare gli incarichi attraverso la reintroduzione di un Cda a tre componenti per soddisfare varie sensibilità politiche, ma il balletto delle poltrone non è accettabile. Piacenza Expo non può rappresentare uno spazio per risolvere le correnti interne al Pd”.

DAI CICLISTI AI PICCIONI – La fase delle comunicazioni è stata dedicata a vari temi. Matteo Anelli (Pc Coraggiosa) ha proposto l’installazione di “cartelli viabilistici che avvertano gli automobilisti della presenza di un tratto frequentato dai ciclisti, così da limitare gli incidenti che vedono coinvolti gli utenti deboli della strada”. Per Tiziana Albasi (Pd) “è necessaria una rete istituzionale per promuovere l’orientamento scolastico”. Sara Soresi (FdI) ha posto l’attenzione sui piccioni: “La loro presenza massiccia è un problema per la pulizia negli spazi urbani della città, anzitutto i monumenti e i marciapiedi, senza dimenticare le criticità legate all’igiene pubblica. Molti cittadini mi segnalano la diffusione delle zecche da piccione nelle loro abitazioni. L’amministrazione deve varare una nuova ordinanza con il divieto di dare da mangiare ai piccioni”.

“AGENTE ACCERTATORE NELLE CASE POPOLARI” – “Regolare la convivenza nei pressi delle case popolari attraverso l’assegnazione di un posto auto per ogni unità abitativa con un telecomando per accedere alla zona di sosta tramite una sbarra automatica all’ingresso”. È la mozione approvata dall’aula su input di Stefano Cugini e Luigi Rabuffi di Alternativa per Piacenza, allo scopo di “ridurre i casi di degrado e insicurezza in queste aree, ad esempio gli incendi e le auto abbandonate”. I consiglieri di minoranza hanno chiesto anche “la reintroduzione dell’agente accertatore di polizia locale incaricato di regolare la convivenza negli alloggi”. L’assessore ai servizi sociali Nicoletta Corvi ha condiviso la sollecitazione, elecando però alcuni ostacoli tecnici. Fossati ha rassicurato che “le auto abbandonate verranno rimosse” e “un codice Qr di riconoscimento sui telecomandi potrebbe rappresentare una soluzione per evitarne lo scambio e la diffusione”. Barbieri ha esortato l’amministrazione Tarasconi a “continuare il percorso di sollecitazione tracciato nel comitato provinciale per l’ordine pubblico e la sicurezza” perché si tratta di “situazioni che riguardano spesso l’attività giudiziaria”. Luca Zandonella (Lega) ha sottolineato che “la figura dell’agente accertatore potrebbe migliorare la convivenza nell’area delle case popolari”.

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