Sciopero del terziario, Cisl: “Alta adesione nei principali esercizi. Punte fino al 90%”
22 Dicembre 2023 12:26
Lo sciopero del terziario ha fatto registrare a Piacenza una altra adesione, tra il 70 e l’80% dei principali esercizi, con punte del 90%. E’ la Cisl di Parma e Piacenza ad affermarlo, con un comunicato in cui sottolinea che “Il terziario alza la voce”.
Il comunicato stampa.
L’astensione dal lavoro di oggi è stato un momento di mobilitazione per migliaia di lavoratori del settore terziario e turismo, in segno di protesta per il mancato rinnovo dei contratti nazionali, attesi da oltre tre anni. Precisamente si tratta dei lavoratrici e lavoratori del terziario, distribuzione e servizi, della distribuzione moderna organizzata, della distribuzione cooperativa, e del comparto turistico ricettivo alberghiero, della ristorazione collettiva e commerciale, delle agenzie di viaggio e delle aziende termali: per loro solo richieste e pressioni crescenti da parte dei datori di lavoro ma non il recupero del potere d’acquisto eroso dall’inflazione, nonostante il settore non sia attualmente in stato di crisi, ma in ripresa e aumento dei fatturati.
La situazione che si è venuta a creare è stata definita dai sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs veramente insostenibile, sia dal punto di vista della dignità lavorativa e sia della giusta remunerazione. La giornata di sciopero odierna, è stata infatti determinata dalla brusca interruzione dei negoziati coi rappresentanti delle associazioni imprenditoriali di alcuni giorni fa, assumendo non solo un valore reivindicativo, ma come simbolo tangibile di un disagio profondo e generalizzato a cui non è certo possibile pensare di porre fine, come fanno le associazioni datoriali, consentendo l’attacco ad istituti importanti del contratto che sono, a seconda della controparte di turno, la 14°mensilità, i permessi retribuiti, le varie flessibilità contrattuali, gli scatti di anzianità, di cui ci si ostina a voler chiedere la riduzione.
Ulteriori manifestazioni sono state realizzate in alcune città capoluogo di regione dove lavoratrici e lavoratori in sciopero hanno percorso itinerari preordinati per arrivare nei luoghi stabiliti per i comizi conclusivi. Alcuni pullman hanno recato in manifestanti piacentini a Milano, in piazza Sempione/Arco della Pace, sfilando in centro, in via Milton e Mario Pagano.
In piazza a Milano, non sono risuonate solo le voci dei lavoratori ma si è sentito il sostegno delle comunità locali, testimoniando l’inclusività della lotta condotta non solo per il miglioramento delle condizioni contrattuali, ma anche per un rinnovato senso di equità all’interno del mercato del lavoro. “A Milano non ci sono stati solo lavoratori, – informano Filcams, Fisascat, Uiltucs, – ma famiglie, studenti, pensionati e attivisti, uniti nel richiedere un incremento delle retribuzioni conforme al tasso di inflazione e un adeguato aggiornamento della parte normativa dei contratti: occorre arginare le pretese di una flessibilità senza limiti e difendere gli istituti che completano il contratto, accanto al salario, di cui va protetto il potere d’acquisto”.
Le attese dei sindacati sono che questa giornata di mobilitazione dia il via ad un nuovo capitolo di dialogo e confronto con le associazioni datoriali. Un dialogo vero che possa finalizzare il raggiungimento di un accordo equo, rispettoso delle esigenze dei lavoratori e aperto a future prospettive di crescita e sviluppo. Il messaggio lanciato dallo sciopero del 22 dicembre è chiaro: l’affermazione della dignità lavorativa non conosce tregua di fronte a dinamiche concorrenziali di mercato, vere o presunte che siano.
“Il settore terziario e turistico si è oggi fatto sentire, fanno quindi notare i tre sindacati di categoria di CGIL CISL UIL , e non arretrerà fino al raggiungimento di condizioni eque che valorizzino ogni singolo contributo al progresso dell’economia locale e nazionale”.
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