Acer Piacenza, contratto nazionale scaduto: sarà sciopero il 20 febbraio
14 Febbraio 2024 12:32
Acer Piacenza in sciopero il 20 febbraio. A livello nazionale, il tavolo di contrattazione per il rinnovo del contratto Federcasa, scaduto nel 2022, si è fermato e così, i lavoratori e le lavoratrici delle aziende, delle società e degli enti pubblici economici che costruiscono e gestiscono abitazioni sociali realizzate con fondi pubblici, incroceranno le braccia.
Le dichiarazioni dei sindacalisti – “Consideriamo irricevibile la proposta di aumento del salario tabellare del 6% proposta come ultimatum dalla parte datoriale – affermano i rappresentanti sindacali Alberto Gorra (FP CGIL), Danilo Alzapiedi (CISL FP) e Gianmaria Pighi (UIL FPL) – a fronte di aumenti del costo della vita che sono sotto gli occhi di tutti e di un contratto scaduto e fermo dal 2022. La proposta di Federcasa non soddisfa perché non argina la perdita di potere d’acquisto degli stipendi di lavoratrici e lavoratori, non riconosce alcun arretrato e non interviene su aspetti fondamentali della parte normativa”.
Se a livello nazionale le relazioni sindacali vivono una fase di tensione, sul nostro territorio l’interlocuzione tra Acer Piacenza e le parti sociali non si è mai interrotta.
La situazione piacentina – “Il rapporto tra Acer, lavoratori e parti sindacali è senza dubbio costruttivo – confermano Gorra, Alzapiedi e Pighi -. Abbiamo di recente concordato un piano pluriennale per il riconoscimento delle progressioni professionale inclusivo e soddisfacente e condividiamo lo sforzo per valorizzare un’azienda che esprime indubbia qualità professionale e buoni risultati. La recente assemblea dei lavoratori ha confermato questo “doppio binario” tra vertenza nazionale e relazioni sindacali locali. Negli ultimi anni Acer Piacenza ha inoltre vissuto un importante ricambio di personale, sono entrati a far parte dell’Azienda molti lavoratori e lavoratrici giovani. “Il saldo rispetto a qualche anno fa è tuttavia leggermente negativo, per quanto oggi Acer sia impegnata a sostituire tutti i pensionamenti”, affermano i sindacati.
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