Freghieri e Bolzoni: “Così è nata la passione per il fumetto”
20 Aprile 2024 19:34
Dal fumetto classico sempre attuale fino al giornalismo grafico: allo Spazio Rotative di Libertà spazio al disegno con l’incontro intitolato “Il graphic journalism e il fumetto classico”, inserito nella rassegna “DeLineare” organizzata da Cinemaniaci, Arci e dall‘illustratore Sergio Anelli.
Ospiti del convegno due piacentini con una lunga carriera nel settore: Giovanni Freghieri, disegnatore di Dylan Dog per Sergio Bonelli editore e Lorenzo Bolzoni, senior designer per Bao Publishing.
Ad intervistarli i giornalisti Barbara Belzini e Gianluca Sgambuzzi.
Una chiacchierata carica di passione e autenticità che ha convinto gli amanti del fumetto i quali hanno avuto la possibilità di entrare virtualmente nelle redazioni delle case editrici e scoprire i segreti del mestiere, oltre alle relazioni tra i vari professionisti che lavoravano nel settore.
LA PASSIONE PER I FUMETTI
“A tre anni ero a casa dei nonni a Roncaglia e mi si è rovesciata una pentola d’acqua bollente. In ospedale mia mamma mi portava un quaderno sul quale disegnavo e i miei scarabocchi divertivano un bambino che era in stanza con me, a me piaceva farlo divertire e così ho continuato”: è questo il racconto di Giovanni Freghieri, premiato numerose volte nel corso della sua carriera, l’ultima in ordine di tempo lo scorso anno con il premio Anafi come miglior disegnatore italiano. “Io disegno con amore e passione da sempre e non mi occupo dell’andamento del mercato – prosegue Freghieri -. Ce le metto sempre tutta perché il lettore possa essere soddisfatto. Mio nonno mi diceva se fai una cosa falla bene”.
Tra i fan del disegnatore di Dylan dog c’è anche Lorenzo Bolzoni: “Sono appassionato fin da sempre di fumetti, leggevo fin da piccolo le opere di Bonelli e del maestro Giovanni Freghieri, poi ho trovato la mia strada nella grafica. Tra autore e lettore c’è una lunga filiera di attori”.
Bolzoni ha illustrato anche l’attività di Bao Publishing (casa editrice, tra gli altri, di Zerocalcare) attiva da 15 anni. “L’avventura è iniziata con pochi titoli ed è cresciuta nel corso del tempo, prima nelle edicole e poi nelle librerie”.
LA STORIA DEL FUMETTO RACCONTATA DA BOLZONI
Attraverso immagini e slide, Bolzoni ha raccontato la storia del fumetto nato negli Stati Uniti nel 1895 sul quotidiano The New York Word, con il personaggio Yellow Kid creato dal disegnatore Richard Felton Outcault.
“Fumetto è un linguaggio non un genere – spiega il piacentino – può raccontare qualunque cosa, anche le istruzioni per uscire dall’aereo. Ha una grammatica semplice, ma certe trovate consentono di vivere esperienze uniche. Il fumetto prosegue la sua ricerca da 130 anni.
Nel giornalismo grafico i reportage esplorano momenti storici attraverso la propria capacità di raccontare e illustrare. Chi non vuole leggere un libro di analisi geopolitica può avere uno spaccato molto reale, alcuni esempi sono Le malerbe, Kobane Calling, Ducks, L’effetto He-man”.
FREGHIERI RICORDA SERGIO BONELLI
“Bonelli era un personaggio incredibile – ricorda Freghieri – non usava il cellulare, girava con un’auto vecchia, quando andava negli Stati Uniti anche i fattorini viaggiavano in business class con lui perché diceva che eravamo una famiglia, era un padre per tutti, uno generoso che valorizzava le persone. Dylan Dog non gli piaceva, lo considerava troppo commerciale poi è stato contento del successo che ha avuto”.
qUALI FUMETTI PORTEREBBERO SU UN’ISOLA DESERTA?
Alla domanda “Quali fumetti porterebbero su un’isola deserta, la risposta è pronta: Freghieri porterebbe “La pattuglia” di Callegari (rigorosamente in bianco e nero) e Bolzoni “Lo sconosciuto” di Magnus (oltre ai fumetti di Freghieri).
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