Al Municipale la prima assoluta di “Mother” del compositore Tramontano

13 Giugno 2024 08:50

Nuova commissione della Fondazione Teatri e del Conservatorio Nicolini di Piacenza, l’opera Mother del giovane compositore piacentino Davide Tramontano debutta in prima assoluta venerdì 21 giugno alle ore 20.30 al Teatro Municipale, nel giorno che celebra la Festa della Musica.

L’appuntamento s’inserisce nell’ambito del Festival MusicMediale, che esplora i linguaggi musicali e teatrali di oggi con l’utilizzo delle nuove tecnologie e dell’elettronica, la cui terza edizione è dedicata a Maurizio Pollini, pianista pioniere della musica contemporanea recentemente scomparso.

Sabato 15 giugno alle 17.30 la Galleria Biffi Arte di Piacenza organizza un incontro di presentazione dell’opera. Interverranno il compositore Davide Tramontano con il soprano Caterina Meldolesi, protagonista di “Mother”; introdurrà Gian Francesco Amoroso, musicologo e musicista.

Al Teatro Municipale, quale evento conclusivo del Festival MusicMediale, è programmata per il terzo anno consecutivo una nuova opera lirica, affidata in quest’occasione a un giovane compositore. Nato a Piacenza nel 2000, Tramontano è al suo debutto lirico dopo aver già ottenuto importanti riconoscimenti, tra cui il Premio Bruno Bettinelli e il Secondo Premio alla XXIX edizione del Concorso internazionale di composizione 2 Agosto a Bologna, con Broken

streams per grande orchestra eseguito in diretta Rai. Pubblicate dalla Universal Edition di Vienna, le sue composizioni sono in tournée europea e negli Stati Uniti.

Su libretto tratto dalla pièce Riders to the sea (1904) di John Millington Synge, Mother verrà proposta nel libero adattamento curato dallo stesso Tramontano: “Quando mi fu chiesto di comporre un’opera per il Teatro Municipale di Piacenza la prima preoccupazione fu naturalmente quella per il libretto. Con il testo di Synge fu amore a prima lettura: una modernità letteraria straordinaria, un potenziale espressivo ed emozionale unico nel suo genere. Capii subito che sarebbe stata la mia opera – spiega il compositore – Partendo dalla tragedia dell’autore irlandese, ho realizzato un libretto che fosse drammaturgicamente il più fedele possibile al testo originale, pur modernizzandolo e snellendolo. Decisi di focalizzare ancor più la vicenda sui legami familiari e le premonizioni, ma anche sul dolore e l’impotenza davanti alla perdita. Il nuovo titolo mette al centro la vera vittima, la madre Maurya – Mother, appunto”.

L’opera in un atto sarà diretta da Daniele Balleello alla guida dell’Ensemble Contemporaneo del Conservatorio Nicolini, con la regia di Roberto Recchia. Nel ruolo del titolo Caterina Meldolesi, soprano emergente già apprezzato su importanti palcoscenici, affiancata da giovani cantanti provenienti dal Conservatorio Nicolini di Piacenza: il soprano Corina Baranovschi (Cathleen), il mezzosoprano Liu Ziyu (Nora), i baritoni Jing Mingyu (Bartley) e Yin Yanhang (Colum). L’opera si avvarrà dell’elettronica di Francesco Altilio e dei costumi di Michele Giannini, allievo dell’Accademia di Belle Arti di Bari.

La vicenda si svolge in un remoto villaggio irlandese, dove le figlie di Maurya, Nora e Cathleen, ricevono la tragica notizia che un corpo – probabilmente quello del loro fratello Michael – è stato ritrovato sulle rive di Donegal. Nel frattempo, il loro ultimo fratello ancora in vita, Bartley, è determinato a partire per la fiera di Galway per vendere i cavalli, nonostante la preoccupazione di Maurya per i pericolosi venti marini, dando così inizio a una serie di eventi che porteranno la madre ad affrontare un lungo cammino.

“La composizione di Mother è il risultato di anni di meticoloso e appassionato lavoro; ogni dettaglio della partitura è stato curato per cercare di immergere il pubblico nei delicati equilibri familiari di questa intensa e coinvolgente vicenda – dichiara Tramontano – È una partitura densa, in cui sul piano drammaturgico e musicale il canto si intreccia all’orchestra, aprendosi a squarci lirici e a sonorità aspre, grazie alle quali la musica si fa eco delle complessità relazionali”.

 

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