Piacenza, giunta contrattacca le minoranze: “La loro strategia è la lotta nel fango”

06 Luglio 2024 08:56

Rammarico per la quella che viene definita “foga negli attacchi” e che trasformerebbe il consiglio comunale in una “lotta nel fango” ormai “perenne”. Una strategia “che non ha davvero precedenti nella storia ma che sembra ormai consolidata”. “A Piacenza serve un dibattito costruttivo. Siamo sicuri che oggi a Piacenza il confronto politico in consiglio comunale sia sano? A noi, in tutta sincerità e con il cuore in mano, pare davvero di no”. La giunta di Katia Tarasconi reagisce così, con toni pesantissimi, alla notizia (data ieri da Libertà) dell’esposto del centrodestra al prefetto sul caso dell’appalto di piazza Cittadella dove viene lamentata mancanza di trasparenza da parte dell’amministrazione comunale. Ieri in serata una lunga nota diffusa da Palazzo Mercanti, che non entra nel merito delle critiche sollevate da FdI, Lega e Civica Barbieri-Liberi nella segnalazione consegnata al prefetto Paolo Ponta, rivendica l’impegno profuso dalla giunta “per il bene della città”.

“cerchiamo di Far crescere Piacenza”

“Stiamo tentando di far crescere Piacenza. Lo stiamo facendo davvero con tutte le nostre forze e con un unico, immutabile obiettivo: il bene dei piacentini di oggi e di domani”. Inizia così la presa di posizione della giunta che prosegue definendo “fondamentale” il ruolo delle opposizioni in consiglio comunale, “ruolo che non deve essere solo di controllo e di critica ma di proposta, di spunto, di ispirazione”.

“Accessi agli atti per ostacolare”

Principi-guida che secondo l’amministrazione oggi non sono minimamente messi in campo da chi siede sui banchi delle minoranze: “Assistiamo a un’azione politica, quella delle opposizioni, fatta a suon di richieste di accesso agli atti che paiono finalizzate più a ostacolare il lavoro di chi amministra che a conoscere realmente le questioni”. E qui vengono snocciolati alcuni numeri: “Nel 2018 le richieste di accesso agli atti sono state 34 in tutto, mentre dall’inizio del 2024 ad oggi ne sono arrivate 127, in soli sei mesi. E nel 2023 le richieste sono state 140. In media, invece, nel periodo compreso tra il 2018 e il 2022 le richieste di accesso agli atti si aggiravano tra i 35 e 45 all’anno. Ci chiediamo, e chiediamo ai cittadini: è normale, è sano, è costruttivo questo modo di fare op posizione?”.

“Esposti e rabbia”

E ancora, “l’azione delle opposizioni viene fatta anche a suon di esposti che, guarda caso, finiscono regolarmente e istantaneamente sui giornali (che comprensibilmente e legittimamente ne danno notizia), quasi fossero strumenti mediatici tipici di campagne elettorali improntate forse più alla rabbia che al confronto sui temi reali, sui temi che riguardano da vicino i cittadini”. “Siamo di fronte – secondo la nota della giunta – a un’opposizione che pare non farsi scrupoli nel rivolgere attacchi durissimi anche nei confronti di dipendenti comunali che hanno un ruolo prettamente tecnico e non politico”.

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