Intercultura, Mariasole e Dennis: “Studiare all’estero esperienza di vita”

23 Luglio 2024 05:01

Dalla Francia alla Turchia. Mariasole Bongiorni ha simbolicamente passato il testimone a Dennis Stoppini, vincitore della borsa di studio della Fondazione Ronconi Prati e Confindustria nell’ambito del progetto Intercultura. La studentessa del liceo Gioia se l’è infatti aggiudicata l’anno scorso e avuto così la possibilità di passare un anno in Francia al licée Jean Brito di Ban de Bretagne.

“Ero in Bretagna – ha raccontato – e sono andata un po’ in giro per la regione, sono stata anche più volte a Parigi perché era abbastanza vicina, con il treno ci mettevo solamente un’ora e mezza. Ho imparato anche la lingua, all’inizio ho fatto un po’ fatica visto che anche a scuola la parlavano velocemente, poi sono riuscita a ingranare e migliorare sempre di più e adesso lo parlo abbastanza bene”.

Nel suo futuro ci sono tante porte aperte, su tutte la possibilità di poter fare un altro viaggio di studi all’estero come esperienza di vita: “Adesso devo finire la scuola qui a Piacenza, poi dovrò schiarirmi ancora un po’ le idee su quale università frequentare in futuro, ma se ci fosse ancora la possibilità di partire per andare all’estero sicuramente non direi di no”.

“Il progetto continua”

Alessandro Miglioli, vicepresidente di Editoriale Libertà, ha assicurato che il progetto continuerà anche il prossimo anno, “noi infatti siamo da sempre a sostegno dei giovani, e della conoscenza. La Fondazione Donatella Ronconi-Enrica Prati è specificamente votata a questo tipo di obiettivi.

Ben vengano dunque queste iniziative per i giovani che vanno all’estero, a imparare cose diverse e a conoscere nuovi mondi e nuove culture, perché questo è il nostro futuro. Ormai non ce lo dobbiamo più nascondere, il mondo è davvero interconnesso e globale, con tutti i problemi e le difficoltà che questa situazione può creare, quindi diciamo ai nostri ragazzi di andare all’estero, noi li aiutiamo molto volentieri perché avranno contatti diversi e impareranno cose che sono all’avanguardia e che in Italia invece non sono ancora nell’agenda delle scuole e delle università.

Aggiungo un auspicio: una volta che saranno stati all’estero e avranno imparato tante cose, che tornino in Italia e investano qui le loro conoscenze invece di portarle altrove, importare cultura e attenzione per gli altri e non esportarle definitivamente”.

 

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