Confcommercio: “A rischio le piccole attività, i Pug servano ad invertire la rotta”
25 Luglio 2024 14:32
È stata recentemente pubblicata da Confcommercio un’indagine relativa al preoccupante fenomeno della cosiddetta “desertificazione commerciale”, cioè quella continua rarefazione dei numeri dei negozi ed esercizi di vicinato che le città italiane stanno vivendo, soprattutto all’interno dei loro centri storici.
i dati piacentini
A illustrare i dati piacentini ci ha pensato il direttore di Unione Commercianti Piacenza, Gian Luca Barbieri, la cui associazione è da tempo impegnata in percorsi di collaborazione e proposizione nei confronti delle amministrazioni pubbliche impegnate nella predisposizione dei Pug, (Piani urbanistici generali) previsti dalla legge regionale n. 24/2017 dell’Emilia Romagna.
“A scendere nel dettaglio -afferma Barbieri – i numeri di questa indagine mettono i brividi: solo per le tabaccherie e le farmacie, gli abitanti delle varie zone dei nostri comuni, ricorrono per la maggior parte ai negozi sotto casa, rispettivamente per il 59% e il 64%. Per tutte le altre categorie merceologiche come ad esempio gli alimentari freschi e conservati, gli accessori per la casa, l’abbigliamento e l’elettronica, invece, il rapporto s’inverte a favore della grande distribuzione e dei centri commerciali, rispettivamente per il 62%, il 77%, il 79% e l’85%, luoghi di acquisto tra l’altro, quasi sempre ben lontani dalla propria abitazione o dai domicili di lavoro che, in tal modo, creano anche un fenomeno indotto di traffico automobilistico, con annessi e connessi in termini d’inquinamento ambientale”.
il pug come opportunitÀ per invertire la rotta
“Confcommercio di Piacenza – ricorda il direttore di Confcommercio Piacenza – aderisce al progetto Confederale Cities, realizzato con l’ausilio anche di eminenti figure dell’urbanistica e dell’università italiane. Quello che chiediamo a tutte le amministrazioni comunali con cui siamo in contatto, in primis a quella del capoluogo Piacenza, è che il coronamento e lo sbocco naturale dei percorsi partecipativi ai Pug, finora condotti in modo più che positivo con gli organi preposti alla loro conduzione, non abbiano una conclusione finale calata dall’alto al momento della redazione finale. Al tempo stesso, non abbiamo alcuna pretesa di dettare o peggio ancora di volere imporre soluzioni di nostro gradimento. Speriamo invece che questi Pug si concretizzino attraverso un ulteriore, costruttiva fase di confronto, di partecipazione e di cittadinanza attiva, nel solo interesse generale delle nostre città”.
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