Debutto per l’assessore Ceccarelli e il consigliere Spezia, scontro sul rimpasto

16 Settembre 2024 19:49

Mentre da piazzetta Mercanti un’ottantina di manifestanti alzava la voce per chiedere la revisione del progetto di riqualificazione di piazza Cittadella all’interno del palazzo riprendevano i lavori del consiglio comunale dopo la pausa estiva.

Come due mondi paralleli il tema degli alberi di piazza Cittadella non è mai stato toccato e il parlamentino di Piacenza – dopo il minuto di silenzio in ricordo di Claudio Maschi, ex sindaco di Farini e volto di noto di Coldiretti, e Sergio Danese, ex presidente Auser e Spi-Cgil – si è interessato sin da subito al rimpasto di giunta che ha visto il debutto con il ruolo di assessore al Bilancio di Gianluca Ceccarelli. Al suo posto tra i banchi della maggioranza si è seduto Sandro Spezia: risultato della rinuncia da parte di Francesco Perini (primo dei non eletti di “Piacenza Oltre”).

Con i cori dei manifestanti in sottofondo è partito il dibattito su quella che la minoranza ha definito “una scelta che intacca la politica e indebolisce la giunta”. Per Nicola Domeneghetti, consigliere di Fratelli d’Italia, la sindaca ha colto l’occasione per liberarsi di un assessore “che ha sempre svolto il ruolo di freno alle spese pazze dell’amministrazione”. Del suo stesso avviso la capogruppo di Fratelli d’Italia Sara Soresi: “La sostituzione di Perini dimostra che ci sia qualche crepa nella maggioranza”.

Operazione trasparente e legittima secondo il capogruppo del Partito democratico Andrea Fossati: “Si è svolto tutto alla luce del sole con l’obiettivo di privilegiare il bene della squadra sulle sorti personali”. A controbattere ci ha pensato dai banchi della minoranza Luca Zandonella (Lega) ha ribattuto: “Tarasconi aveva sostenuto che la composizione dell’esecutivo non sarebbe stata toccata e invece eccoci qua”. “Nel 2018 avete cambiato tre assessori nell’arco di una settimana e adesso volete insegnarci come mantenere la coerenza in una squadra di governo – la risposta piccata del consigliere Pd Salvatore Scafuto -. La coerenza in politica è qualità rara, forse prima di criticare sarebbe meglio che i consiglieri di minoranza si guardino allo specchio”.

Per Massimo Trespidi, consigliere della lista civica di centrodestra Barbieri-Liberi, “il problema non è il rimpasto in sé, la storia di questa aula ha visto tanti cambi in corso d’opera – le sue parole -. Il problema è da dove arrivano le dimissioni di Perini. Perché quello di Piacenza Oltre sembra essere stato un vero e proprio ultimatum”. “Per due anni abbiamo assistito a questo tira e molla disgustoso che infine ha prodotto al taglio della testa del povero Perini – continua Trespidi -. Non veniteci a parlare di spontanee dimissioni”. Duro anche l’intervento di Stefano Cugini, consigliere di Alternativa per Piacenza: “Nella forma e nella sostanza sindaca e giunta sono più deboli e meno credibili di quando hanno iniziato questo percorso”.

Chiamata in causa, la sindaca ha risposto difendendo la propria autonomia decisionale: “La giunta l’ho scelta io e anche in questo caso ho deciso io, dopo aver condiviso pareri e valutazioni insieme a maggioranza e assessori”. Al termine del dibattito ha preso parola anche il neo consigliere di maggioranza tra le fila di “Piacenza Oltre” Sandro Spezia: “Piacenza Oltre non ha mai messo in dubbio la partecipazione alla maggioranza e la propria lealtà verso la giunta – il suo commento -. Non abbiamo mai posto alcun ultimatum alla sindaca.  Abbiamo semplicemente avanzato quella che per noi era un’esigenza politica”.

Durante il consiglio comunale si è poi parlato del progetto di riqualificazione del Centro Polisportivo di Piacenza tramite un partenariato pubblico-privato dal valore di 25 milioni di euro.

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