“È subito scattata la scintilla con Piacenza e Libertà”: Gian Luca Rocco a “Lo Specchio”

01 Ottobre 2024 23:00

Lo svelamento di un’emozione è un atto potente, capace di creare un’immediata connessione empatica tra chi parla e chi ascolta. “Lo specchio di Piacenza”, format ideato e condotto da Nicoletta Bracchi, si costruisce proprio su questo gioco di interazioni e scambi emotivi. Ieri sera la prima puntata della seconda stagione ha ospitato il neo direttore Gian Luca Rocco che assume la direzione al posto di Pietro Visconti (Libertà) e Nicoletta Bracchi (Telelibertà e Liberta.it). Un direttore unico, dunque, per le tre testate. Al centro dello Spazio Rotative il suo racconto si è sviluppato in un dialogo aperto.

“È passato esattamente un anno da quando sono arrivato qui in città – spiega – e fin dal primo giorno ho percepito Piacenza e il quotidiano Libertà come una seconda casa. Ho sentito subito un senso di appartenenza. Ricordo i colloqui con la proprietà e l’inizio di questa nuova avventura professionale. Prima di trasferirmi a Piacenza, ho lavorato per 19 anni a Mediaset. Mi trovavo a Segrate, in una posizione stabile e di grande responsabilità, ma quando mi è stata fatta la proposta di dirigere Libertà, qualcosa dentro di me è scattato”.

“Piacenza mi ha incuriosito”

Gian Luca Rocco prosegue raccontando come l’idea di trasferirsi in una città più piccola rispetto a Milano lo avesse particolarmente attratto: “Mi ha subito incuriosito. Sentivo che era il momento giusto per un cambiamento, e la possibilità di guidare uno dei giornali storici italiani, con un’eredità così importante, mi ha fatto scoccare la scintilla che poi è diventata un fuoco”. Ricorda il momento in cui ha comunicato ai suoi colleghi della redazione Mediaset la decisione di lasciare un incarico di prestigio per abbracciare una nuova sfida professionale: “Per molti è stata una sorpresa, alcuni mi hanno detto che ero pazzo, ma la maggior parte di loro, invece, ha fatto il tifo per me, dicendomi: Vorrei avere il tuo coraggio, vorrei avere anche io la forza di rimettermi in gioco come hai fatto tu”.

linea editoriale

La linea editoriale di Gian Luca Rocco si fonda su un forte senso di continuità e apertura verso il territorio, con l’obiettivo di mantenere e valorizzare l’eccellenza del quotidiano “Libertà”. «Ringrazio di cuore Pietro Visconti per il lavoro svolto in questi anni. Mi lascia in eredità un giornale che è un vero gioiello. Il mio obiettivo è garantire continuità, restando al servizio di tutti i cittadini. Piacenza ha tantissime eccellenze che meritano di essere celebrate e portate alla luce. Dobbiamo essere in grado di ascoltare la nostra gente, raccogliere le loro esperienze e trasformarle in racconti».

Nella sua visione, Piacenza è una città che incarna tre anime distinte, che sente profondamente vicine: «C’è una forte componente lombarda, operosa e concreta, sempre orientata alla produttività. Poi c’è quella emiliana, che porta con sé l’empatia e la simpatia travolgente tipica di questa regione. Infine, c’è un soffio di Liguria, con il suo spirito più riservato e prudente, a tratti diffidente, che riflette una cultura del “non ostentare”. Tuttavia, credo che questa riservatezza a volte possa essere un limite, un atteggiamento che rischia di trattenere l’espressione di alcune potenzialità. Come mi definirei? Non sono un solista, mi piace lavorare in gruppo, amo dialogare con le persone».

ricordi di famiglia

Dalla memoria affiora delicatamente un ricordo doloroso, un’emozione intensa che si riflette nella sua voce mentre racconta: «Mio padre è stato uno psicanalista freudiano di successo, un uomo profondamente dedito al suo lavoro e alla famiglia. Non dimentico i pomeriggi con lui al Ferraris per le partite del Genoa. Nel 2020, però, il Covid se lo è portato via, in una delle giornate più tragiche per l’Italia, quando il numero delle vittime ha raggiunto un record straziante. È stato un colpo durissimo».

ruolo fondamentale dei giornali di provincia

Secondo Rocco, i giornali di provincia come “Libertà” svolgono un ruolo fondamentale nel panorama dell’informazione. «I quotidiani locali – commenta – sono una fonte primaria di notizie: senza di essi, gran parte dell’informazione nazionale non esisterebbe. Spesso sono proprio i giornali locali a scovare le storie, ad andare a caccia di notizie che poi vengono riprese su scala più ampia». In questo senso, “Libertà” non solo svetta tra i giornali locali, ma si distingue anche per la qualità e la professionalità del suo team: «Nel nostro gruppo editoriale ci sono persone, dai giornalisti ai tecnici, che, per competenza e capacità, potrebbero lavorare in televisioni o testate nazionali».

pluralità dei mezzi di informazione

Rocco sottolinea l’importanza della pluralità dei mezzi di comunicazione: «Per arrivare a tutta la comunità, utilizziamo non solo il giornale cartaceo, ma anche la televisione, il sito e i social media, strumenti che ci permettono di dare priorità all’immediatezza dell’informazione, di essere sempre presenti nella vita dei cittadini». E riguardo alla televisione, aggiunge: «Abbiamo presentato palinsesti per la stagione che credo siano davvero interessanti e ricchi di contenuti».

passione per il genoa e per i videogames

Gian Luca Rocco, nella dimensione più intima e privata, si racconta con autenticità, mostrando un lato meno conosciuto del suo carattere. La sua “squadra” gioca in casa, ed è composta da persone a lui molto care: la figlia Beatrice, 14 anni, studentessa al Liceo Scientifico, e la sua compagna Cecilia, con cui condivide una profonda passione per i viaggi. Un altro membro importante della famiglia è Berta, l’adorato bulldog inglese. Rocco non nasconde l’emozione quando parla del suo amore per il calcio, in particolare per il Genoa («A 15 anni ho avuto l’onore di giocare nella categoria “Giovanissimi” di questa società gloriosa, una delle esperienze più belle della mia giovinezza»). E’ anche un vero appassionato di tecnologia e videogiochi («Ho avuto l’onore di incontrare a Los Angeles il “papà” di Super Mario Bros»). Tra le sue passioni c’è anche la scrittura, un aspetto che lo lega ancora di più alla sua compagna Cecilia. Insieme hanno pubblicato “Segreti dello zerbino” («Lo ripresenteremo a metà ottobre alla Galleria Biffi»).

“donna moderna e illuminata”

Il neo direttore ha voluto esprimere gratitudine alla presidente Donatella Ronconi, sottolineando l’importanza dell’opportunità che gli è stata offerta: «Ringrazio di cuore la nostra presidente Donatella Ronconi per questa eccezionale occasione. È una donna moderna e illuminata, capace di vedere oltre l’ordinario e di realizzare qualcosa di davvero unico. Quello che è stato creato con la Fondazione Ronconi Prati è molto più di un semplice progetto, è un gesto di grande portata e generosità per la città, un dono che va oltre la semplice offerta culturale o istituzionale».

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