Verso la Piacenza del futuro: “Nei comuni un referente per lo sviluppo economico”
07 Ottobre 2024 11:34
Tutte le categorie economiche e le parti sociali del territorio riunite per ragionare, insieme alle istituzioni, sul futuro di piacenza.
Si chiama proprio “Verso la Piacenza del Futuro” l’incontro, ospitato lunedì 7 ottobre a Piacenza Expo e moderato dal vicedirettore di Telelibertà Michele Rancati, che ha individuato le priorità e le linee strategiche per attuare le politiche ritenute indispensabili per lo sviluppo del territorio.
Oltre a elaborare strategie, documenti di indirizzo e attività utili allo sviluppo territoriale (partendo dall’analisi dei dati statistici resi disponibili dalle fonti istituzionali su base trimestrale) la principale richiesta è quella di coinvolgere direttamente i Comuni della Provincia, ritenendo fondamentale l’individuazione di una figura referente con ruolo di coordinamento per lo sviluppo economico nei Comuni con popolazione superiore ai 5mila abitanti e l’istituzione, per i Comuni stessi, di un assessorato dedicato allo sviluppo economico. Il referente comunale parteciperà ad un coordinamento provinciale che, in dialogo con la neocostituita Commissione di concertazione composta da associazioni datoriali e sindacali, avrà funzioni di proposta, verifica e valutazione in merito a politiche di sviluppo economico e lavoro, elaborazione condivisa della programmazione urbana e qualificazione delle stazioni appaltanti.
“La notizia più importante – questa la premessa del presidente di Confindustria Piacenza, Nicola Parenti – è che tutte le forze economiche del territorio si sono riunite, insieme ai sindacati e alle istituzioni, per elaborare e mettere nero su bianco progetti condivisi. Per il tessuto economico e produttivo del territorio è fondamentale mantenere alto lo sviluppo delle aziende: nonostante, infatti, il recente rallentamento dell’economia, Piacenza sta dimostrando di reggere molto bene, a differenza di tanti altri territorio dell’Emilia Romagna che invece hanno già aperto tavoli di crisi.
In questo senso occorre essere lungimiranti, guardando al futuro attraverso non solo le aziende, ma anche le infrastrutture e il mondo della logistica per poter essere competitivi sui trasporti, tutelando però la qualità di vita dei lavoratori”.
In questa direzione i sindacati (con i referenti di Cgil, Cisl e Uil preseti all’incontro) hanno messo sul tavolo le istanze relative al mondo del lavoro e dei suoi protagonisti.
“Con questo incontro – ha spiegato Michele Vaghini, segretario Cisl Parma Piacenza – vogliamo lanciare un messaggio alla politica e alle associazioni imprenditoriali su quello che dovrebbero essere le manovre da attuare nei prossimi dieci anni. Il nostro territorio, dal punto di vista del mercato del lavoro, sta reggendo bene rispetto ad altre province: la percentuale relativa all’occupazione è buona, anche se non mancano i problemi: il primo riguarda il precariato, il secondo il lavoro femminile con molte donne che devono conciliare, non senza difficoltà, la vita famigliare a quella lavorativa. Infine, c’è il problema dei giovani: a Piacenza abbiamo circa 10mila pendolari, molti dei quali giovani, che studiano o lavorano in altre province. Il nostro compito dev’essere quello di offrire loro un futuro, per evitare di perdere professionalità importanti. Insomma, di lavoro da fare ce n’è parecchio, speriamo che questo sia un primo passo verso il raggiungimento di ciò che ci siamo prefissati”.
Al tavolo dei relatori a Piacenza Expo, il direttore di Coldiretti Piacenza Roberto Gallizioli ha fotografato le esigenze del settore agricolo soffermandosi su alcune priorità: il contrasto al consumo di suolo agricolo, l’esigenza di gestire meglio la risorsa idrica con opere che trattengono l’acqua, il sostegno alla formazione e alla manodopera specializzata e non, il sostegno alla collina e alla montagna con una rete di servizi di comunità, la promozione delle energie rinnovabili e della tecnologia in agricoltura nonché la valorizzazione delle nostre filiere e delle nostre eccellenze.
“Siamo una provincia ad altissima vocazione agricola, grazie alla resilienza delle nostre imprese che affrontano annate sempre più complesse. È fondamentale fare squadra – l’appello del direttore – perché dare futuro alla nostra agricoltura significa dare futuro alla nostra economia e all’agroalimentare, sostenere l’occupazione e anche valorizzare l’ambiente che proprio grazie alle imprese agricole si arricchisce. Serve soprattutto un cambio di passo sul piano culturale”.
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