Toscani a Lo Specchio: “La mia idea di adottare le sale della Ricci Oddi”
08 Ottobre 2024 23:00
Le luci si abbassano, creando un’atmosfera intima e riflessiva. I pensieri si ordinano, pronti a essere condivisi e approfonditi.
Al centro dello Spazio Rotative, si è accomodato ieri sera, 8 ottobre, il notaio Massimo Toscani, protagonista della seconda puntata de Lo Specchio di Piacenza, il format ideato e condotto da Nicoletta Bracchi.
La trasmissione di Telelibertà, che esplora le radici e le storie della città, ha l’obiettivo di raccontare la “piacentinità” attraverso i profili di coloro che, con il proprio impegno e la propria passione, contribuiscono a rendere Piacenza un luogo culturalmente stimolante. La sua esperienza come presidente della Galleria Ricci Oddi e il suo passato alla guida della Fondazione di Piacenza e Vigevano lo rendono una voce autorevole sul tema della valorizzazione del patrimonio artistico cittadino.
“Siamo ottimisti – spiega – perché si respira un clima davvero positivo nel consiglio della Ricci Oddi. Si discute in modo amichevole e costruttivo, con suggerimenti che arrivano da persone appassionate e competenti, veri amici della cultura. C’è una visione chiara per Piacenza, che guarda al futuro con la volontà di alzare lo sguardo oltre i confini locali”.
“la necessitÀ di un restling”
“Tuttavia – aggiunge – non possiamo negare che la sede, pur essendo un gioiello architettonico, necessita di un restyling. Gli spazi attuali trasmettono un’immagine un po’ fané, quasi sfiorita, e questo va contro la nostra volontà di rendere la galleria un luogo vivo, dinamico e accattivante per i visitatori di oggi”.
l’idea di adottare le sale
Massimo Toscani ha lanciato, a tal proposito, un’idea innovativa per sostenere la galleria di via San Siro: “La proposta è quella dell’adozione delle singole sale della galleria, un progetto che ha già riscosso un grande successo. Ogni sala è stata ‘adottata’ da privati o imprese che hanno voluto contribuire, in modo concreto, alla valorizzazione di questo patrimonio. Si tratta di una donazione una tantum, finalizzata al restauro e alla manutenzione della sala, che poi sarà dedicata a una persona o a un ente scelto dai donatori stessi. Ad oggi, siamo riusciti a coinvolgere una quindicina di benefattori, tra privati e aziende, che con grande generosità hanno deciso di sostenere il progetto. Quasi tutte le sale sono state adottate. Uno degli esempi più significativi di questo impegno collettivo è stato offerto da una ex classe del Liceo Respighi, che ha scelto di auto-tassarsi per adottare una sala in memoria del professor Cordani, per molti anni presidente della Galleria Ricci Oddi”.
l’invito ai piacentini
Il presidente ha quindi rivolto un invito sentito alla comunità: “Venite a visitare la Galleria, scoprirete qualcosa di sorprendente. Mi piace ricordare la decisione di creare una ‘camera dei pittori piacentini’, un’area dedicata interamente agli artisti locali che, negli ultimi anni, sembravano essere stati messi in ombra o dimenticati. Ogni sei mesi uno diverso. L’arte non è una spesa, ma un investimento”.
UNA GRANDE ESPOSIZIONE PER IL 2028
Un altro aspetto fondamentale, emerso durante l’intervista, è la necessità di agire con una visione di lungo termine, programmando eventi e mostre che possano attirare l’attenzione non solo a livello locale. “È in quest’ottica che abbiamo intenzione di allestire una esposizione di grande rilievo per il 2028, incentrata su Medardo Rosso e Auguste Rodin, due giganti impressionisti. La scelta non è casuale, ma parte da uno dei capolavori già presenti nella Galleria Ricci Oddi, che vogliamo diventi una meta d’obbligo per gli appassionati d’arte”.
LA GALLERIA COME CENTRO CULTURALE
“Per rendere i musei piacentini più accessibili e accoglienti – ha aggiunto Toscani – sarebbe fondamentale creare un sistema di collegamento, anche nei trasporti, tra i vari spazi museali della città, soprattutto in determinati giorni della settimana.
Questo favorirebbe un flusso continuo di visitatori e contribuirebbe ad accendere una vera e propria atmosfera piacentina. La Galleria potrebbe assumere le sembianze di un centro culturale capace di offrire esperienze multisensoriali: c’è l’idea di creare percorsi espositivi che coinvolgano non solo la vista, ma anche l’udito e l’olfatto.
Una collaborazione con il Conservatorio Nicolini potrebbe dare vita a eventi che uniscano arte visiva e musica. Inoltre, l’inserimento di profumi legati alle opere e agli ambienti rappresenterebbe un’innovazione interessante. L’idea è quella di sviluppare una sorta di “profumo culturale”, che permetta al visitatore di comprendere anche attraverso l’olfatto l’atmosfera e il contesto storico e geografico in cui si trova”.
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