Bernelich allo Specchio: “Un direttore d’orchestra? E’ soprattutto uno psicologo”

29 Ottobre 2024 20:55

Per Patrizia Bernelich, pianista, docente, direttrice d’orchestra, la parola “musica” è molto più di una professione, è un legame profondo, una fonte inesauribile di emozioni e significati. “Non mi sono mai sentita tradita dalla musica – racconta – mi ha accompagnato sempre, un abbraccio costante, un destino da vivere pienamente, un cammino che mi ha portata a guardare sempre verso l’alto, con fiducia e meraviglia”. E’ la musicista di Latina, genitori fiumani, ma piacentina d’adozione da oltre 30 anni, l’ospite che ieri sera ha raccontato la sua storia allo “Specchio di Piacenza”, format di Telelibertà ideato e condotto da Nicoletta Bracchi.

Bernelich ha collaborato con diverse orchestre, seguendone l’evoluzione e contribuendo al debutto di molti giovani strumentisti. In questo contesto, ha saputo trasmettere non solo competenze, ma anche la capacità di lavorare in squadra. Essere direttrice d’orchestra richiede una notevole sensibilità psicologica, perché oltre a coordinare gli aspetti musicali, bisogna gestire e armonizzare molteplici risorse umane. “Il rapporto umano diventa fondamentale: ogni musicista porta con sé il proprio bagaglio di sensazioni, tecnica e personalità, e il ruolo del direttore è trovare il modo di far risuonare insieme tutte queste voci in un equilibrio perfetto. È come lavorare su un grande contenitore di energie e talenti in cui si mette mano con pazienza e intuito. Momenti che non posso dimenticare? Il concerto del mio Coro Ponchielli Vertova, nel 2012, nel Duomo a Cremona con la Messa da Requiem, un debutto da far tremare i polsi ma anche la mia prima direzione di Traviata al Collegio Alberoni. Le svolte? Gli incontri con il maestro Carlo Bruno e il baritono Aldo Protti. Altre passioni? Mi piace scrivere poesie e racconti brevi”. Nel ruolo di presidente dell’associazione “Piacenza nel Mondo“, incarico assunto da un paio d’anni, Bernelich ha trovato un ulteriore canale per esprimere la propria vocazione verso la comunità: “Uno degli aspetti più sorprendenti di questo ruolo è stato scoprire la forza del carattere dei piacentini emigrati, i loro racconti, le incertezze e, soprattutto, il radicato senso di appartenenza alla terra d’origine. I piacentini all’estero mantengono un forte legame con il quotidiano Libertà, per loro simbolo di continuità con la vita e gli eventi della città”.

Bernelich ha ricordato affettuosamente Gigi Rocca, figura di spicco dell’associazione, recentemente scomparso (“Un uomo stimato da tutti e sempre pronto a infondere buon umore con il suo sorriso contagioso”). Aprire le porte alla musica nella sua interezza, una missione: “Per avvicinarsi alla lirica e della musica classica – sottolinea Bernelich – i giovani dovrebbero frequentare i teatri e partecipare ai concerti. È importante allenare l’orecchio a riconoscere le sfumature della musica in tutte le sue forme: la scintilla che scaturisce da una canzone di Mina o Vanoni può essere intensa tanto quanto quella suscitata da un pezzo di Battisti o una sinfonia di Beethoven”.

Sfogliando l’album dei ricordi un’istantanea, in particolare, le suggerisce una riflessione: “Rivedere me bambina spalanca le finestre dell’emotività. Ero felice ma alle prese con le proprie insicurezze. Ricordo che avevo un complesso per la mia altezza, qualcosa che sentivo come un limite, ma che col tempo ho imparato ad accettare e persino a trasformare in un punto di forza. Guardandomi indietro, mi rendo conto di quanto sia stata tenace nel dare forma ai miei sogni”.

Il legame con il Conservatorio Nicolini, dove insegna Pianoforte principale, è molto saldo. Qui ha avuto l’occasione di ideare una delle rassegne più apprezzate nelle stagioni allestite dall’Istituto di via Santa Franca: «Sono estremamente orgogliosa di “Una stagione su misura”, una rassegna pensata per i giovani e con i giovani: un progetto che vede i nostri allievi esibirsi in scena davanti a un pubblico altrettanto giovane. L’idea è nata dalla volontà di offrire un’esperienza artistica coinvolgente, in cui il pubblico possa immedesimarsi con chi si esibisce, sentendo la musica come qualcosa di vicino e autentico. Questa iniziativa, che considero una mia vera e propria “creatura”, nasce in collaborazione anche con realtà piacentine esterne al Conservatorio. Il clou della rassegna è la passeggiata musicale per le vie del centro storico, esalta la primavera. Progetti di cui vado fiera? “InRiva Festival”, nel parco del castello di Riva, ad esempio, è stato un evento che ha riscosso grande successo e che ho avuto l’onore di dirigere artisticamente: un’ulteriore prova di quanto sia prezioso creare spazi in cui la musica diventi forma d’incontro e di crescita, sia per chi suona che per chi ascolta”.

Tutte le puntate dello Specchio si possono rivedere on demand sul sito teleliberta.tv.

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