Sciopero della scuola, Cgil: “Contro la legge di bilancio che impoverisce il settore”
29 Ottobre 2024 12:39
Giovedì 31 ottobre, dalle 10.00 alle 12.00, si terrà uno sciopero nazionale che coinvolgerà tutti i settori della conoscenza, comprese scuole, università, ricerca e Afam, organizzato dal sindacato Flc Cgil.
A Piacenza è previsto un presidio di fronte alla prefettura in via S. Giovanni 17, dove i manifestanti si riuniranno per esprimere le proprie preoccupazioni e rivendicazioni.
L’iniziativa si svolgerà in concomitanza con manifestazioni in diverse città italiane, con l’obiettivo di contestare la legge di bilancio che, secondo il sindacato, “impoverisce il settore dell’istruzione e della ricerca”. Le richieste dei sindacati sono chiare: “un aumento delle risorse economiche destinate al rinnovo dei contratti, visto che i fondi attualmente stanziati dal Governo non sono sufficienti a garantire il mantenimento del potere d’acquisto rispetto all’inflazione prevista per il triennio 2022-2024”.
Queste rivendicazioni sono frutto di continue richieste fatte dalla categoria al ministero dell’istruzione del merito, “richieste che però non hanno trovato nessun accoglimento ma che, al contrario, hanno assistito ad ulteriori tagli nella manovra di bilancio – sottolinea in conferenza stampa Giovanni Zavattoni, segretario generale della Flc Cgil di Piacenza. -. Solo l’anno prossimo saranno previsti quasi 8mila tagli tra personale docente e Ata e nessuna risorsa è stata prevista per il rinnovo del nostro contratto. In legge di bilancio è del 5,78% a fronte del 17,3% di inflazione che si attesta nel triennio 2022/2024. Risorse insufficienti che si aggiungono anche all’autonomia differenziata, ovvero la regionalizzazione che toccherà anche il nostro comparto”.
Inoltre, il sindacato chiede misure concrete per combattere il precariato, promuovendo la stabilizzazione dei lavoratori e l’eliminazione degli abusi legati ai contratti a termine, affermando il principio che è il contratto di lavoro a definire l’utilizzo delle risorse economiche a disposizione, l’ordinamento professionale e la valorizzazione del personale.
“La mobilitazione del 31 ottobre si propone di alzare la voce contro una situazione che rischia di compromettere la qualità dell’istruzione e della ricerca in Italia – si legge ancora nel comunicato sindacale -. I lavoratori chiedono attenzione e azioni concrete, affinché il settore della conoscenza possa essere sostenuto e valorizzato nel modo che merita”.
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