“Guardata come un frutto esotico”: i libri di Nogaye sul razzismo interiorizzato
17 Dicembre 2024 04:31
“Non è un manuale per bianchi sull’antirazzismo” avverte. Semmai il frutto di anni di studio per combattere il razzismo interiorizzato, le micro-aggressioni quotidiane di chi, nero, vive in una società di bianchi. Per 22 anni Nogaye Ndiaye ha voluto dimenticare le origini senegalesi dei suoi genitori: si è fatta chiamare Noghina “perché era più orecchiabile e più vicino al nome italiano Martina”, si lisciava i capelli, non voleva frequentare altri senegalesi e si sentiva orgogliosa quando qualcuno le diceva “tu non sei come loro”.
due libri
Alla Cooperativa dell’Infrangibile racconta di come ad un certo punto qualcosa è scattato, è diventata attivista per i diritti umani, ha scritto due libri che si intitolano “Fortunatamente nera” e “Universo parallelo”. Nel primo racconta “il risveglio di una mente colonizzata” – la sua – mentre nel secondo ribalta la realtà per dimostrare che il razzismo ha a che fare più con dinamiche di potere che non con il colore della pelle.
“Non ho voluto fare dei manuali di antirazzismo per bianchi – spiega l’autrice – ma raccontare le micro-aggressioni che rendono diverse le interazioni fra bianchi e neri: come quando mi scambiano per la badante di mia nonna se la accompagno in posta. O quando giro per la strada e vengo guardata come se fossi un frutto esotico: è un retaggio del colonialismo. O ancora della fatica che ho fatto a trovare casa perché nessuno voleva venderla, né tantomeno affittarla, a una donna nera anche se italiana. Il fatto è che se entro in una stanza parla prima il mio colore di me”.
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