Alla Vigilia di Natale Libertà raddoppia: 56 pagine extra e gratuite

23 Dicembre 2024 14:49

Lo spirito del Natale risveglia il fanciullino senza età. Accende emozioni, ricordi e sentimenti contrastanti. Si passa dall’euforia alla malinconia ma ci pensa lo stupore di un bimbo davanti a un elfo.

Nell’augurare un Natale sereno ai lettori, Libertà, come da tradizione, raddoppia per la Vigilia. Domani, acquistando il quotidiano, avrete in omaggio un secondo numero di 56 pagine per emozionare ma anche per riflettere.

Emozionare. Si avverte il bisogno quasi fisico di accantonare per qualche ora le preoccupazioni e allora entrate con noi in una bolla di vetro e lasciatevi shakerare come fiocchi di neve dai ricordi del Natale che profumano di muschio fresco. Stupitevi dei presepi, respirate il profumo dell’abete (e scoprite le tante curiosità di entrambi). Incontrate Babbo Natale (nostrano, genuino: tratti distintivi barba vera e cuore grande) gli amici del “C’era una volta un pezzo di legno” che danno forma alle idee e Benedetta che aiuta le donne a partorire in Congo ma che oggi e domani torna ad assaporare gli anolini in famiglia. Le feste possono essere faticose? Terry Poppins ci invita a non prenderci troppo sul serio. Un pizzico di ironia e va giù tutto… Soprattutto se vi concedete un po’ di evasione fra film e libri (fra le pagine una guida a disposizione) e naturalmente non dimenticate di far trascorrere bene le feste agli amici a 4 zampe!

Riflettere. Com’è questo Natale 2024? Se è un diritto tornare a sognare, sarebbe un errore anestetizzare la sofferenza. Non è possibile dimenticare che mentre noi ci scambiamo gli auguri, la pace viene quotidianamente uccisa, come efficacemente ha sottolineato nei giorni scorsi monsignor Giuseppe Illica. E allora Libertà natalizia vi propone un confronto di epoche che conferma i corsi e ricorsi del fallimento della ragione. Gabriella Simoni evidenzia l’attuale contrasto fra le casette che mettiamo nel presepe e le case – quelle vere – bombardate. Nel Natale del 1915 la crocerossina Maria Roncali scriveva sul suo diario: «Gli angeli nel presepe dicono pace e tutta l’Europa è in arme». Entrambe parlano di dolore straziante. È il non senso che può avere una lettura di salvezza nel Bambino che nasce. « Il festeggiato che si rischia di dimenticare» avverte don Federico Tagliaferri. E che, in una favola delicatissima ambientata nell’Alta Valluretta, rinasce (dopo la mezzanotte, in ritardo) proprio per rispondere ai dubbi dell’umanità in cammino.

Buona lettura e buon Natale!

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