Nuova mobilitazione pro alberi: “Salvate i tigli di via Martiri e via Boselli”

24 Dicembre 2024 01:56

È la versione invernale della protesta che ha riguardato piazza Cittadella.
Questa volta, però, il luogo è l’incrocio fra via Boselli, via Damiani e via Martiri della Resistenza, dove la grande rotonda sperimentale bianca e rossa, questi i colori dei new jersey in plastica, attende di diventare permanente. L’amministrazione prevede la trasformazione a fine primavera 2025, dice l’assessore ai lavori pubblici Matteo Bongiorni.

Qualche giorno fa, però, nel tratto finale di via Damiani sono comparsi su dieci tigli alcuni cartelli che ricordano proprio quelli che fino a poco tempo fa campeggiavano sui tronchi degli alberi, poi abbattuti, in Cittadella. I messaggi che giungono come grida dalle piante hanno un tono inequivocabile: “Mi vogliono tagliare! Salvami!”, “Se lotterai per me lotterai per te stesso”, e ancora “Per fare una rotonda non si deve tagliare gli alberi”, fino a “Bambini, dite a scuola che verrò tagliato come gli alberi di piazza Cittadella”, con riferimento diretto a quella divenuta la più iconica delle recenti battaglie ambientaliste piacentine.


Molti residenti nei condomini che si affacciano sulla rotonda di via Boselli, le cui abitazioni sono ombreggiate dai tigli che salgono fino ad altezza tetto, hanno preso una posizione chiara, che qui riportiamo attraverso le parole di Paola Pezzoni, una degli inquilini: “C’è molto malcontento – dice – è stato chiesto al condominio di arretrare di 50 centimetri l’aiuola per fare coesistere sia la pista ciclabile sia il passaggio pedonale. Ma le due cose sono sempre coesistite. La rotonda è davvero molto grossa, restringendola in parte si potrebbe garantire la sua funzione conservando la pista ciclabile, il passaggio pedonale e anche i tigli che rischiano di essere abbattuti. Purtroppo è però più semplice abbattere gli alberi e realizzare aiuole che nessuno in futuro curerà, come dimostra lo spartitraffico nel mezzo di via Damiani di cui nessuno si prende cura”.

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