Cisl: “A Piacenza stipendi sopra la media nazionale, ma inferiori a quella regionale”
10 Gennaio 2025 09:20
“Piacenza si distingue in Italia per la media delle sue retribuzioni lorde mensili nel settore privato, posizionandosi al 27° posto nella classifica delle province italiane con 1.875 euro, mentre la media nazionale è 1.820 euro lordi. Un dato significativo che colloca però Piacenza un poco al di sotto della media regionale dell’Emilia-Romagna, che si attesta sui 1.960 euro mensili”.
Lo spiega in una nota la Cisl di Parma e Piacenza.
“Questo risultato – prosegue la nota – raggiunto in un contesto di forti disparità territoriali dove nel nord del Paese si guadagna il 50% in più rispetto al sud, testimonia l’importanza di continuare a insistere sul contrasto alle disuguaglianze salariali”.
GLI STIPENDI IN LOMBARDIA E IN EMILIA
“Gli stipendi del settore privato – si legge – sono al top in Lombardia e nelle città lungo la via Emilia, dove Parma è terza in Italia, dopo Milano e Monza, con 2.144 euro pro capite lordi. Bene anche Reggio Emilia (2.072), Modena (2.129) e Bologna (2.123)”.
“scarsa diffusione della contrattazione aziendale”
Lo studio di recente diffusione della Cgia di Mestre evidenzia “come la contrattazione collettiva centralizzata abbia contribuito a ridurre i differenziali retributivi tra i territori, mentre la diffusione di contratti a termine tende ad aumentare la diseguaglianza.
Il sindacato, ha comunque svolto un ruolo cruciale, garantendo il più possibile con la sottoscrizione e il rinnovo dei Ccnl, condizioni di lavoro eque a tutti i lavoratori, indipendentemente dalla loro posizione geografica. Tuttavia, la ricerca del centro studi sottolinea anche la scarsa diffusione della contrattazione aziendale come un limite alla crescita delle retribuzioni medie. Questo tipo di contrattazione, più diffusa in Paesi come la Germania, permette di adeguare i salari al costo della vita, all’andamento dell’inflazione e ai livelli di produttività locale”.
IL FOCUS SU PIACENZA
“A Piacenza, precisa Michele Vaghini, segretario generale Cisl Parma Piacenza, l’azione sindacale si deve concentrare sulla promozione di una contrattazione aziendale che tenga conto delle specifiche produttività, favorendo un aumento dei salari e una maggiore equità distributiva: nel nostro territorio, viene applicata solo da un quarto delle imprese con almeno 10 dipendenti del settore privato. I risultati comunque positivi ottenuti a Piacenza in termini di retribuzioni medie, dimostrano che il sindacato dove è presente, può migliorare la vita dei lavoratori, sia in termini salariali che di welfare. Al di là di questo, i dati piacentini rispetto a quelli delle province a noi vicine, pongono il tema della scelta del modello di sviluppo del nostro territorio.
Si intuisce infatti, che un modello di sviluppo più basato per esempio sull’industria manifatturiera o sul terziario avanzato, sembra più funzionale a consentire quei margini di valore aggiunto che potrebbero consentire una più equa e sostanziosa ridistribuzione della ricchezza prodotta, migliorando di riflesso sensibilmente anche i bilanci comunali legati alla spesa dell’assistenza sociale. Più un territorio è ricco, più le persone stanno bene e meno necessitano di sostegno”.
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