Dalla sanità al consumo di suolo: le priorità di De Pascale in Regione

10 Gennaio 2025 17:05

Il presidente della Regione Emilia Romagna Michele De Pascale ha presentato all’Assemblea legislativa il programma di mandato.

Le priorità del programma

La battaglia per difendere e rafforzare la sanità pubblica, eccellenza dell’Emilia-Romagna alle prese con criticità cui dare risposta, qui e nel Paese. La messa in sicurezza del territorio grazie a un programma straordinario di opere e di interventi di prevenzione e protezione. La sfida della transizione ecologica da vincere attraverso un consumo più attento delle risorse e un cambio di passo verso l’energia rinnovabile. Ancora: il potenziamento del ‘Patto per il Lavoro e per il Clima’ come modello di confronto e patto sociale unico a livello nazionale e un investimento nelle nuove tecnologie che renda la Regione un punto di riferimento europeo per il supercalcolo e l’intelligenza artificiale, con le nuove tecnologie al servizio della persona e delle comunità.

Sono alcuni dei punti toccati dal presidente della Regione, Michele de Pascale, in Assemblea legislativa, nella seduta dedicata all’illustrazione del programma di mandato della Giunta per i prossimi cinque anni: “Oggi quello che vi presento non è solo un semplice elenco di priorità e obiettivi da raggiungere- ha spiegato de Pascale in Aula-, ma è molto di più: è un impegno collettivo, un patto che stringiamo con chi vive, lavora e sogna in questa regione”.

Per de Pascale, infatti, “l’Emilia-Romagna si trova in un momento cruciale della propria storia”, nel quale “le sfide degli ultimi anni, dalla pandemia all’alluvione, dai cambiamenti climatici alle trasformazioni sociali ed economiche, ci impongono scelte ancora più coraggiose e innovative per costruire un futuro sostenibile e inclusivo”. Un impegno rivolto agli emiliano-romagnoli: “La nostra forza viene dalla nostra gente, da persone che rendono grande questa terra e a loro dedicheremo ogni nostro sforzo”, ha assicurato il presidente. Dunque, “porteremo avanti il nostro lavoro con la mente aperta, coinvolgendo anche i tanti che non hanno partecipato al voto. Anche per loro, per tutte e tutti, la nostra promessa è di fare del nostro meglio, ogni giorno, al servizio di questa straordinaria comunità”.

Il programma in pillole

Al centro del mandato la difesa e il potenziamento della sanità pubblica. Perché, ha sottolineato de Pascale, “siamo consapevoli che il nostro sistema sanitario, pur messo a dura prova, è a oggi ancora il migliore d’Italia, ma non ci rassegniamo a diventare, da eccellenti, i meno peggio”. Dunque, da un lato proseguirà la richiesta al Governo e al Parlamento di aumentare le risorse stanziate, che oggi ne mettono a rischio il funzionamento, dall’altro è in cantiere un progetto di autoriforma del sistema sanitario regionale innovativo e partecipato per attuare una gestione più solida, siglare un nuovo accordo con i medici di medicina generale, ridurre le liste d’attesa e investire nelle politiche di prevenzione.

Una riorganizzazione che riguarderà anche il welfare, finanziando ulteriormente il fondo regionale per la non autosufficienza e introducendo politiche innovative a sostegno della natalità e delle famiglie. Valorizzando ancora di più il ruolo del Terzo settore, realtà imprescindibile nel generare valore e coesione sociale. De Pascale si è soffermato anche sul diritto alla casa, annunciando l’intenzione di agire sui fondi per l’affitto e sulle iniziative di rigenerazione urbana, riqualificando il patrimonio esistente per ridurre il consumo di suolo e la tendenza allo spopolamento.

Altro punto chiave la messa in sicurezza del territorio, unita al contrasto al dissesto idrogeologico: “Vogliamo tornare a vivere sentendoci sicuri, sereni e protetti- ha detto il presidente-. E per questo servono strumenti aggiornati e adeguati ad affrontare gli effetti del cambiamento climatico”. Dunque, è in cantiere una profonda riorganizzazione dell’Agenzia per la sicurezza territoriale e la Protezione Civile e un programma di manutenzione dei corsi d’acqua, attraverso un piano straordinario di opere e interventi di prevenzione e protezione.

Sul versante del cambiamento climatico, i prossimi cinque anni secondo de Pascale dovranno servire a raccogliere “una sfida generazionale per ridurre radicalmente le emissioni, mantenendo la competitività di uno dei distretti produttivi più importanti del Paese”. Dunque, la transizione ecologica verterà su un modello di sviluppo più attento al consumo di risorse, ma allo stesso tempo concreto e aperto all’utilizzo di nuove tecnologie, in grado di tenere in considerazione gli impatti occupazionali che si potranno generare a livello economico. E proprio il sostegno alle aziende e a chi fa impresa, a partire dagli insediamenti nelle zone interne o nei settori oggi più in affanno, sarà uno dei punti cardine del programma del mandato. Viene confermato, e anzi ancora di più reso centrale, lo strumento del ‘Patto per il Lavoro e per il Clima’ che de Pascale ha definito “un modello di concertazione sociale unico a livello nazionale”. Riguardo all’occupazione e al mercato del lavoro, verrà realizzato un grande piano di orientamento dedicato ai giovani, con un’attenzione particolare alle competenze digitali. L’obiettivo, infatti, è continuare a investire nelle start-up, nei talenti e nel digitale, affermando sempre di più “l’Emilia-Romagna come hub europeo per il supercalcolo e l’intelligenza artificiale”. E ancora, la cultura: “Questa terra ha tutte le caratteristiche per rappresentare nel mondo un modello di bellezza, creatività, tradizione e futuro”, ha ricordato il presidente, abbinando l’attenzione a questo settore a quello del turismo, “un’industria che funziona, ma che potrà ancora di più prosperare investendo su un’offerta sostenibile, innovativa e in grado di intercettare pubblici diversi”.

IL PROGRAMMA DI MANDATO

IL DIBATTITO IN AULA

Ad aprire il dibattito fra le forze politiche è stata Elena Ugolini (Rete civica) che ha ricordato l’alto astensionismo alle elezioni regionali dello scorso novembre. “Ha partecipato solo il 46% degli aventi diritto. Il problema dell’astensionismo è un problema che riguarda tutti. Quel 54% che non ha votato, fra cui ci sono moltissimi giovani, ha bisogno di essere intercettato”, spiega Ugolini, per la quale “viviamo un inverno demografico: chiedo la costituzione di un gruppo di lavoro per una legge sulla natalità che sia un punto di riferimento a livello nazionale ed europeo. Quella della demografia è la lancetta dell’ora che sembra non scorrere e senza quella lancetta non abbiamo il futuro. Noi dobbiamo lavorare sia sulle politiche assistenziali sia su quelle per il ceto medio, la natalità e i giovani, affinché possano costruire un futuro lavorativo e una famiglia. Sarebbe bello se i nostri talenti non dovessero andarsene. Inoltre, in tema di urbanistica, ambiente, infrastrutture, mobilità, dobbiamo tenere insieme sostenibilità ambientale, economica e sociale. Serve anche una semplificazione amministrativa: sono moltissime le piccole e medie imprese legate a questi lacci burocratici che ne impediscono la crescita. Saremo una lente di ingrandimento per fare vedere cosa sta facendo la regione, per il bene di tutti, per lo sviluppo e per la crescita”.

Vincenzo Paldino (Civici con De Pascale) elenca i punti cardine su cui si concentrerà il programma della maggioranza: “Mettiamo al centro il tema della sanità pubblica, partendo dal fatto che il nostro sistema pubblico è un modello in tutto il mondo, poi c’è la sfida della casa e l’obiettivo è sfruttare il patrimonio esistente a partire dagli alloggi sfitti. Centrale anche il tema del cambiamenti climatici: serve una legge regionale sul clima. Poi la sicurezza urbana, dobbiamo sottrarre zone al degrado, e il welfare, ambito riguardo al quale serve lavorare sul tema del calo demografico. Infine, sono importanti i temi dell’infanzia, a partire dalla fascia zero-sei, e del trasporto pubblico, che deve essere il più possibile omogeneo sui territori. Concludo sulla questione montagna: serve più attenzione per le aree appenniniche”.

Marco Mastacchi (Rete civica) dichiara positivo l’approccio al lavoro in Assemblea esposto nel suo intervento dal presidente de Pascale: “C’è discontinuità dalla precedente giunta regionale, penso all’accoglimento della proposta della consigliera Ugolini di lavorare assieme sui temi più importanti a partire dalla manutenzione del territorio, ormai assente da anni. Il territorio ha bisogno, come afferma lo stesso presidente de Pascale, di rispetto. Le aree più fragili devono essere messe nella condizione di competere con le altre, serve un piano straordinario sulla sicurezza idrogeologica a partire dalle aree appenniniche”. Il consigliere conclude richiamando il rapporto con il governo: “Occorre intraprendere un rapporto collaborativo con Roma e serve investire in modo adeguato tutte le risorse disponibili”.

La capogruppo di FdI Marta Evangelisti sottolinea la necessità, da parte della maggioranza, “di fare un po’ di sana autocritica”. “Le politiche per la salute -ha aggiunto- sono considerate il fiore all’occhiello della Regione Emilia-Romagna, ma la realtà, secondo quanto riferiscono i cittadini, è tutt’altra. Quello che oggi volevamo sentire, è spiegare come si intende uscire da questa situazione. Dal 2015 si parla di abbattimento delle liste di attesa, ma la situazione non è migliorata. Nessuna parola in merito ai Cau (Centri di assistenza e urgenza): non funzionano e hanno portato alla chiusura dei pronto soccorso in difficoltà o in aree periferiche”. Sul fronte alluvione, Evangelisti ha ricordato come “già nel 2019 la Regione aveva posto il tema della messa in sicurezza del territorio ma senza spiegare come e cosa fare. Va ripensata la legge sul consumo di suolo e ripartire da opere come le casse di espansione o di laminazione”.

Per Paolo Calvano, capogruppo Pd, “se da un lato le alluvioni ci impongono di ripensare alle politiche territoriali, dall’altro devono farci alzare l’attenzione verso le politiche del governo che incalza sull’autonomia ma nei prossimi 5 anni opererà tagli alle Regioni per 8,8 miliardi di euro di spese correnti. La politica di coesione vuol essere centralizzata ma, a queste condizioni, è meglio continuare a gestire le risorse. Sulla sanità pubblica e universalistica non retrocederemo: serve prevenzione per ridurre il bisogno di salute dei cittadini. Vogliamo che la popolazione possa invecchiare in modo dignitoso”. E ancora: “Dobbiamo dare ulteriore spinta alla reddittività delle nostre imprese per far sì che i benefici ricadano sui salari di chi ci lavora. Il diritto alla casa passa anche dalla capacità di reddito”.

Per Pietro Vignali (Forza Italia) “c’è poca concretezza nel programma di governo, troppo intriso di politiche ambientali radicali. Mi aspettavo poi venisse individuato il fabbisogno dei diversi territori, con un analisi su cosa non ha funzionato nel passato”. Sulla governance, il capogruppo sottolinea: “L’accentramento verso il capoluogo è stato fallimentare, serve un modello policentrico”. Sulla sanità: “Nessuna autocritica, serve rivedere il rapporto con la sanità privata”. E ancora sul welfare: “Non ci sono idee chiare su cosa si vuole fare concretamente, si chiedono più soldi alle famiglie, proporremo noi nel breve un pacchetto anticrisi”. Ancora, sulla sicurezza: “Mancano investimenti adeguati, serve una polizia locale di prossimità con un servizio sulle 24 ore”. Sul lavoro, puntualizza: “Serve maggiore flessibilità in ambito ambientale, a partire dal tema della circolazione dei mezzi euro 5”. Sul turismo, incalza: “Bisogna rilanciare i poli termali”. Infine, sui trasporti: “Nel programma non si parla della quarta corsia nell’A1 da Modena a Piacenza”.

Simona Larghetti (Alleanza Verdi Sinistra) mette al centro i temi dell’inclusione e dell’ambiente: “Prendiamoci cura dell’Emilia-Romagna, questo è l’obiettivo del nostro gruppo. Vogliamo un territorio dove si possa crescere felici in un’epoca di grandi cambiamenti, serve un nuovo modello di sviluppo solidale, ecologista e femminista”. Sul patto per il lavoro e il clima: “Serve un maggiore coinvolgimento della cittadinanza”. Sull’intelligenza artificiale: “Occasione di sviluppo che presenta però molti rischi, serve analizzare questi rischi”. Poi, sul lavoro: “Serve contrastare il lavoro povero, a rimetterci sono i più vulnerabili”. La consigliera sulla casa: “Occorre potenziare l’edilizia sociale, le città non possono essere dei villaggi turistici”. Infine, sulla salute: “Bisogna riorganizzare i servizi territoriali”.

Lorenzo Casadei (Movimento 5 Stelle) parte dalla questione ambientale: “Diverse le situazioni di emergenza negli ultimi anni, a partire dalle recenti alluvioni, bisogna lavorare sul tema della crisi climatica, operare per la messa in sicurezza dei territori, con infrastrutture sostenibili. Dobbiamo poi dire basta al consumo indiscriminato di suolo”. Prosegue poi sul tema lavoro: “Occorre garantire un salario minimo, così come la sicurezza sul lavoro”. Sulla casa: “Le città sono eccessivamente direzionate al turismo, serve tutelare le persone”. Infine, sulla salute: “Abbiamo una sanità pubblica efficiente e tale deve rimanere”.

Valentina Castaldini (FI) si dice disponibile “ad aprire spazi di dialogo e a cominciare subito un lavoro serrato all’interno delle commissioni”. “Il punto di sfida è l’innovazione, il mettersi in discussione, rispondere alla realtà e alle esigenze sempre diverse – ha detto la consigliera -. La nostra è una Regione che tiene alto il Pil dell’Italia e dell’Europa e il punto è come far fronte a questa responsabilità, come mettere in campo soluzioni innovative. La sanità esige un cambio di passo, serve una riforma complessiva, come abbiamo sempre richiesto, per cambiare un sistema sofferente. Un’alleanza solida con altre Regioni, come Veneto e Lombardia, sarebbe molto interessante per mettere a fattor comune le buone pratiche. Ma al centro deve sempre restare l’umanizzazione della cura”. Temi cari a Castaldini anche quello della scuola e della risposta ai bisogni educativi speciali “sui quali chiediamo alla Regione un passo in più, per dare realmente libertà alle famiglie di scegliere il servizio migliore”. Non meno importante il tema dell’alluvione, per il quale Castaldini ritiene indispensabile la costituzione, in Assemblea legislativa, “di una commissione ad hoc di ricerca e studio”.

Per Francesca Lucchi (Partito democratico) “essere l’Emilia-Romagna è essere consapevoli della nostra storia, dei nostri valori, del nostro territorio. Ma non basta: dobbiamo raccogliere tutte le sfide, essere più vicini ai cittadini, ambiente e salute devono andare a braccetto. Vogliamo scrivere una strategia coerente sul modello di sviluppo, serve poi lavorare per rendere più efficiente il sistema energetico, ponendo l’accento su tariffe e investimenti, serve particolare attenzione ai processi di rigenerazione urbana, alla riciclabilità dei prodotti. In materia di trasporti occorre guardare al futuro, potenziando quello pubblico, occorre facilitare anche l’uso della bicicletta per chi può. Riguardo al territorio, bisogna lavorare per renderlo il più possibile sicuro”.

Per Daniele Valbonesi (Partito democratico) “il programma di mandato tende a rilanciare ciò che l’Emilia-Romagna rappresenta da decenni: puntare al futuro restando comunque ancorati ai valori che ne connotano il tessuto sociale. In merito all’alluvione, non si possono dimenticare le vittime, una ferita grave per il nostro territorio; il tema, come ha riferito il presidente de Pascale, deve essere centrale, serve particolare attenzione ai cambiamenti climatici. Infine, riguardo alla montagna occorre lavorare per le aree periferiche della regione, in quanto c’è troppa ipocrisia e dobbiamo contrastare le diseguaglianze con gli altri territori, a partire dai servizi”.

Tommaso Fiazza (Lega) interpella il presidente de Pascale: “Serve un confronto aperto e costruttivo per arrivare a risultati concreti. Il modello emiliano-romagnolo non è solo fatto di eccellenze ma anche di ombre, serve lavorare assieme”. Entra nello specifico sul tema sanità e sicurezza: “Sulla sanità è inutile -spiega- negare che ci siano problemi, carenze di personale negli ospedali, liste d’attesa infinite e problemi finanziari. Servono quindi riforme strutturali. La sicurezza non può essere trascurata, dobbiamo dare risposte concrete e serve sostenere la polizia locale. Non si può scaricare tutto sui Comuni e sul governo centrale”. Il consigliere interviene anche sui trasporti e sui cambiamenti climatici: “Registriamo che ci sono aree periferiche totalmente isolate, serve lavorare per potenziare le infrastrutture e bisogna intervenire a difesa dei territori, a partire dalla montagna”.

Per Paolo Burani (Allenza Verdi Sinistra), “ambiente, territorio e benessere della persona devono essere al centro della nostra azione politica. Partiamo dallo sviluppo sostenibile, alla base della transazione ecologica, collegato anche al sistema economico e sociale”. Entra poi nello specifico sul consumo di suolo: “Serve aggiornale la legge urbanistica regionale, basta a deroghe, bisogna promuovere la rigenerazione urbana”. Sulla difesa del suolo: “Serve un’agenzia dedicata”. Poi, sui trasporti: “Quello pubblico deve essere efficiente e desiderabile e serve promuovere anche l’uso della bicicletta”. Il politico, infine, interviene sulle fonti energetiche: “Priorità sullo sviluppo del fotovoltaico”.

Per Giovanni Gordini (Civici con de Pascale) “serve un maggiore coinvolgimento dei cittadini, a partire dal tema della sanità. Occorre tutelare il pubblico, affiancando gli operatori sanitari”. Prosegue sui giovani: “Serve contrastare la marginalità sociale, così come l’abuso delle tecnologie”. Infine, il consigliere interviene sull’interruzione di gravidanza e sul suicidio medicalmente assistito: “Serve rendere realmente esigibili i diritti dei cittadini”.

Marcella Zappaterra (Partito democratico) mette al centro il tema delle aree svantaggiate della regione: “Fra le linee programmatiche c’è la fortissima convinzione rivolta a recuperare le fragilità di questa regione, a partire dalle aree montane ma anche dalle aree interne più disagiate come nel ferrarese. Tutti i cittadini devono avere gli stessi diritti e le stesse opportunità, penso prima di tutto ai servizi. Oggi c’è la determinazione a cambiare passo e su questo serve il coinvolgimento del parlamento nazionale”.

Gian Carlo Muzzarelli (Partito democratico) interviene sul tema alluvione: “Il nuovo commissario dell’alluvione deve rappresentare un cambio di passo nei rapporti tra l’Emilia-Romagna e il governo nazionale. Il valore della nostra regione è un valore per l’Italia, serve un nuovo patto tra pubblico e privato, una vera coesione e nuove sicurezze”. “Ci sono sfide profonde, su tanti temi, come mobilità, lavoro e ambiente. Dobbiamo essere un riferimento forte, dobbiamo riconquistare i nostri cittadini”, prosegue. Conclude sulla questione montagna: “Occorrono progetti speciali”. Il consigliere del Pd ha anche ricordato come “l’Italia non può essere il Paese dei furbi e dell’evasione fiscale. Dobbiamo intervenire sulla sanità per garantire i diritti di tutte le persone: non è possibile che i ricchi possano curarsi e i poveri no. Lo scorso novembre -spiega- abbiamo ricordato Ermanno Gorrieri (comandante partigiano ed esponente della sinistra Dc, ndr): servono visione e pensieri lunghi e soprattutto coraggio”.

“Siamo determinati a lavorare con determinazione. Questa nuova giunta porta competenze e l’obiettivo è ricercare soluzioni ancora più efficaci ai problemi”, rimarca Matteo Daffadà (Partito democratico). “Prima di tutto – prosegue – vogliamo continuare a contrastare le differenze tra centro e periferie”. Sottolinea sugli investimenti nelle aree periferiche: “Nella scorsa legislatura abbiamo ottenuto risultati importanti, a partire dal tema del digital divide, penso poi all’abbattimento delle rette dei nidi in montagna”. Conclude su sanità e welfare: “Altri due temi su cui ci concentreremo”.

In serata è previsto il voto su quattro risoluzioni: una di Pd-Alleanza Verdi Sinistra-Civici con de Pascale-Movimento 5 Stelle a sostegno del programma di mandato del presidente della giunta, di cui si sottolineano i punti di forza per lo sviluppo e la coesione dell’Emilia-Romagna; una di Fratelli d’Italia che chiede più risorse e più impegno per le infrastrutture, in particolare la Bretella Reno-Setta nel bolognese, e di sospendere le tratte del Sistema ferroviario metropolitano Pianoro-Porretta e Vignola-Bologna fino a quando non ci saranno le infrastrutture necessarie a garantire un servizio efficiente e puntuale; una di Forza Italia che chiede di inserire fra le opere prioritarie la quarta corsia tra Piacenza e Modena nord; una della Lega che chiede maggiore impegno della Regione sul tema sicurezza, in particolare sui treni.

RISOLUZIONE PRESENTATA DAL VICEPRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE TAGLIAFERRI

“Chiarire il ruolo del lupo nelle azioni di contrasto alla diffusione della peste suina africana, censire in maniera dettagliata il fenomeno che può variare sensibilmente a seconda dei territori interessati e stabilire piani specifici per la convivenza di questi animali con le attività umane di agricoltura e allevamento e più in generale con i territori antropizzati”. Questo il dispositivo della risoluzione presentata oggi dal consigliere di Fratelli d’Italia e Vicepresidente del Consiglio regionale Giancarlo Tagliaferri durante la discussione sulle linee di mandato presentate all’Assemblea dal Presidente de Pascale. “Il tema della proliferazione dei lupi – specifica Tagliaferri – è sì un problema a se stante che deve essere studiato, indagato e a cui si deve dare una risposta per rendere possibile la convivenza tra uomo e animali selvatici, ma acquista un rilievo ancora maggiore con le preoccupanti notizie che arrivano dal piacentino in queste ultime ore, dove si è registrato un nuovo contagio in un allevamento di suini che rende indispensabile l’abbattimento di centinaia di capi con un danno enorme economico per tutta la filiera agroalimentare della zona”. Per il consigliere di Fratelli d’Italia, se i sospetti sul contagio dell’allevamento piacentino puntano il dito sull’ambiente circostante alla struttura contaminata, allora non ci sono molte alternative: “o sono i cinghiali o sono i lupi ad aver fatto da veicolo per il virus. In entrambi i casi la Regione deve prendersi le sue responsabilità e deve intervenire. Anche su questo tema, il centrosinistra deve smettere il comportamento ambiguo tenuto in questi ultimi anni. Se vuole collaborazione, deve dare collaborazione e non può pretendere che le forze di minoranza in questa regione, unitamente al governo di questa nazione, debbano costantemente sottostare ai desiderata del Pd e dei suoi alleati”.

 

© Copyright 2025 Editoriale Libertà