Giorno del ricordo, Anpi: “Le foibe una tragica risposta all’occupazione fascista”
08 Febbraio 2025 13:09
“Vent’anni di oppressione fascista delle popolazioni slave culminate nei campi d’internamento del 1941 e nel sostegno all’occupazione nazista. L’odio genera odio e purtroppo di mezzo finiscono vittime civili e innocenti”. Parte da qui il viaggio della memoria firmato Anpi Piacenza per fare luce sulle drammatiche tappe che hanno portato alla tragedia delle foibe imputando le colpe ai nazionalismi “figli dell’ambizione di sopraffazione”.
“Vittime contro nuove vittime”
Nella mattinata di oggi, sabato 8 febbraio, l’Anpi provinciale di Piacenza ha celebrato in anticipo il Giorno del ricordo attraverso un incontro pubblico nell’auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano dal titolo “Dalla foiba di Basovizza al lager del duce ad Arbe”. “È stata l’Italia fascista a invadere territori che non erano suoi – spiega il presidente provinciale di Anpi Romano Repetti -, sempre l’Italia fascista ha creato campi di concentramento in quelle zone provocando migliaia di vittime e un dolore che han generato odio e un desiderio di vendetta che si è scatenato al termine della guerra: vittime contro nuove vittime”.
Sara soresi: “Inaccettabile parlare di fascismo in questo caso”
“Dobbiamo imparare dalla storia, non basta fare celebrazioni e commemorazioni” evidenzia Repetti. In merito all’iniziativa promossa nell’auditorium della Fondazione dove è stato proiettato anche un filmato girato nei luoghi del confine orientale incentrato in particolare sulle violenze subite dalla popolazione locale nei giorni scorsi sono intervenuti anche esponenti locali di Fratelli d’Italia. La consigliera comunale Sara Soresi aveva parlato di “ennesimo tentativo di politicizzare un momento che dovrebbe essere dedicato esclusivamente al rispetto e al ricordo delle vittime”. In un post su Facebook aveva definito l’iniziativa “inaccettabile e scandaloso che, anziché onorare la memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata, cerchino di portare il discorso altrove, parlando di fascismo e responsabilità storiche che nulla hanno a che vedere con questa commemorazione”.
Repetti: “La storia va ricordata nel suo complesso”
“Io credo che speculi chi invece vuole isolare questa vicenda da tutto il resto e quindi coprire le responsabilità del fascismo italiano e della Germania nazista – la pronta risposta di Romano Repetti -. Noi ricordiamo la storia nel suo complesso con tutto il carico di vittime e di sofferenze. È nostro compito ricordare i fatti, il resto sono tutte speculazioni”.
© Copyright 2025 Editoriale Libertà
NOTIZIE CORRELATE