Valter Bulla, il maratoneta della solidarietà: “C’è sempre qualcuno che ha bisogno”
18 Febbraio 2025 23:00
Valter Bulla, imprenditore e volontario instancabile, è stato il protagonista dell’ultima puntata de “Lo specchio di Piacenza”, in onda su Telelibertà. L’uomo delle “imprese”, sempre pronto a nuove sfide, non solo nel mondo del lavoro, ma anche e soprattutto nel volontariato. Valter Bulla è un sognatore concreto, capace di trasformare le idee in azioni e le parole in gesti concreti di aiuto.
“Non mi tiro mai indietro – spiega – perché la solidarietà non è un impegno occasionale, ma una vera e propria vocazione“.
la cittadinanza onoraria
Durante la puntata, dialogando con la giornalista Nicoletta Bracchi, ideatrice del format, Valter ha ripercorso alcuni momenti cruciali del suo cammino umano e professionale, soffermandosi su un episodio particolarmente significativo: il 14 ottobre 2024, giorno in cui ha ricevuto la cittadinanza onoraria, un riconoscimento che ha sancito ufficialmente il valore del suo impegno per la comunità. Lo scenario che Bulla rievoca è quello del Salone Monumentale, gremito di persone.
“E’ stata un’emozione fortissima – racconta Bulla – mi guardavo intorno e vedevo tante persone a me care, che hanno creduto in me. In quel momento sentivo il bisogno di un abbraccio collettivo, di una gratificazione. Per me è stato come ricevere un Oscar, un riconoscimento che mi ha scaldato il cuore e che porterò sempre con me”.
Il suo pensiero va anche a chi ha reso possibile quel traguardo: “Ringrazio di cuore Filiberto Putzu, che ha proposto il mio nome, e tutti coloro che hanno sostenuto questa scelta in maniera bipartisan. Sapere che Piacenza mi vuole bene è una delle soddisfazioni più grandi della mia vita”.
una spinta a fare di più
Ma per Valter Bulla, uomo d’azione e di sogni sempre in divenire, questo non è un punto di arrivo, ma un passo in avanti, un’ulteriore spinta a fare di più. “È stato un momento straordinario, ma io non mi fermo. Il mio impegno continua, perché c’è sempre qualcosa da fare per chi ha bisogno”. Ci sono i contenuti, gli incontri e le persone speciali, ad esempio Bruno Galvani: “Un uomo che stimo profondamente, un’intelligenza lucida e una forza incredibile. L’ho conosciuto giocando a scacchi, mi ha battuto. Insieme abbiamo condiviso un percorso importante: nel 2016, siamo stati protagonisti di un vero e proprio tour a tappe in tutta Italia per sensibilizzare sulla sicurezza sul lavoro. Un evento promosso da Anmil, durante il quale abbiamo visitato numerose aziende in cui si erano verificati gravi incidenti. Un’esperienza toccante, che ci ha permesso di incontrare lavoratori, famiglie e imprenditori, cercando di accendere un faro su un tema troppo spesso sottovalutato. Per quel progetto, abbiamo ricevuto un riconoscimento di assoluto valore direttamente dalle mani dell’allora ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli. Un altro persona davvero unica è l’atleta paralimpico argentino, ma fiorenzuolano d’adozione, Gabriele Esteban Farias”.
raccolte cifre importanti
Anno dopo anno, il suo gruppo di volontari e sostenitori ha continuato a crescere, e le cifre raccolte sono davvero importanti: “Non mi pare vero ma nelle ultime stagioni siamo riusciti donare tra 150 mila e i 200 mila euro all’anno. Fondi che vengono destinati a progetti concreti, in grado di fare la differenza nella vita di chi si trova in difficoltà”.
uno stile di vita
Un impegno che non conosce pause, perché per Valter Bulla la solidarietà non è solo un gesto, ma uno stile di vita. Nonostante le difficoltà, il suo sguardo è sempre rivolto al futuro. Tra le prossime tappe, una in particolare gli sta molto a cuore: il 27 febbraio a Case Nuove di Niviano si terrà un evento speciale per chiunque voglia contribuire a una causa nobile. “L’obiettivo è raccogliere fondi per restituire una barca a Danilo Parisi, il traghettatore storico della via Francigena, che ha visto la sua imbarcazione, al guado di Sigerico, distrutta dall’alluvione. La sua figura e la sua barca sono un pezzo di storia e di tradizione per tutti i pellegrini che percorrono l’antico cammino”.
La famiglia, le amicizie e le sfide del futuro
La storia di Valter Bulla affonda le radici in Villanova, il luogo dove tutto ha avuto inizio, dove la sua famiglia ha gestito per anni un bar che è stato un punto di riferimento per la comunità. È proprio lì che ha imparato il valore dell’impegno e della condivisione, un insegnamento che ancora oggi guida le sue azioni. A Villanova, però, è avvenuto anche un incontro fondamentale per la sua vita: quello con sua moglie, conosciuta all’ospedale di Villanova, dove lei lavorava come fisioterapista.
“Ho cominciato presto a fare beneficenza, quasi senza rendermene conto, grazie agli insegnamenti di mia madre. È stata lei – ricorda Bulla – il mio primo esempio di generosità, di apertura verso il prossimo, di attenzione verso chi ha bisogno. Ricordo ancora il nostro bar-trattoria a Villanova: un luogo di incontro, di condivisione, di storie che si intrecciavano ogni giorno. Mia madre non negava mai un sorriso, una parola gentile, un aiuto concreto a chi ne aveva bisogno. Da lei ho imparato che la vera ricchezza non sta in ciò che possiedi, ma in ciò che sai dare agli altri. Questi valori sono diventati parte di me e oggi, con grande orgoglio, vedo che anche mio figlio ha sviluppato la stessa sensibilità, in particolare verso il mondo della disabilità. È un’eredità che si tramanda, una lezione di vita che continua a dare frutti. Anche i miei dipendenti hanno abbracciato questo spirito di disponibilità e di aiuto reciproco”.
Le giornate dell’imprenditore piacentino iniziano presto, tra le 5:30 e le 6 del mattino. “Il primo gesto è sfogliare “Libertà”, perché conoscere la realtà della propria città è fondamentale per capire come e dove si può essere utili. Non si può aiutare senza ascoltare, senza osservare, senza comprendere i bisogni reali della comunità. Un sfida che sento di aver perso? Torno a casa mia, e rispondo la chiusura dell’ospedale di Villanova”.
Tutte le puntate del format si possono rivedere on demand sul sito teleliberta.tv.
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