La giunta: “Piazza Cittadella, i ritardi sono recuperabili”. Ma restano diversi nodi

14 Marzo 2025 09:37

Ritardi sul cronoprogramma evidenti ma ancora assorbibili, con la fine lavori fissata ad aprile 2026 (in caso contrario scatteranno le penali), garanzie sulla bancabilità reputate sufficienti e nessun piano B per un’eventuale sostituzione del gestore in corsa. Pur alla luce dell’avvio di procedimento per interdittiva anti-mafia di cui si attende ancora l’esito, ma senza cedere all’irrazionalità, nella convinzione ottimistica che tutto si risolverà verosimilmente in una bolla di sapone.

L’amministrazione comunale prova a smorzare le polemiche del centro-destra sul cantiere di Piazza Cittadella e lo fa per voce dell’assessore ai lavori pubblici Matteo Bongiorni e del nuovo Rup (responsabile unico del procedimento) Emanuela Schiaffonati, pronti a smontare l’impianto accusatorio che il centrodestra costruisce nelle due ore e mezza della Commissione congiunta 1 e 2 a Palazzo Mercanti, caratterizzata anche dalla presenza di un’ampia delegazione del fronte ambientalista tra il pubblico.

«Sulla bancabilità non servono ulteriori garanzie – dichiara Schiaffonati, che poi rimanda all’ufficio gare per quanto riguarda la produzione di certificazioni antimafia aggiornate per tutte le imprese impiegate nell’appalto (come chiesto da Sara Soresi di Fratelli d’Italia) – mentre Bongiorni minimizza i disagi: «Il cantiere ha incontrato difficoltà e imprevisti non dissimili da altri cantieri e anche se i lavori sull’impianto fognario sotto via Bacciocchi stanno creando alcuni disservizi, siamo ormai all’80% dei lavori completati».

Parole che, però, non convincono il centro-destra, pronto a dar battaglia soprattutto sui nodi bancabilità e avvio di procedimento per interdittiva anti-mafia: «Chiediamo una commissione permanente, a convocazione mensile, per aggiornare sullo stato dei lavori e sull’attività di monitoraggio del Comune sul cantiere», propone Patrizia Barbieri (civica centro-destra), mentre il collega di lista Massimo Trespidi lamenta una cartellonistica ancora lacunosa, «segno che chi deve controllare, non sta facendo il suo dovere» e poi aggiunge in qualità di presidente della commissione Legalità: vorrei discutere il caso di Piazza Cittadella anche in quella sede, perché troppi restano i dubbi».

A partire dalla bancabilità su cui le rassicurazioni della giunta non convincono l’opposizione, alla luce della scoperta che ad oggi non sono in possesso del Comune documenti ulteriori rispetto alla dichiarazione dell’advisor già presentata diversi mesi fa e che non viene considerata, al contrario di quanto emerge dai banchi della maggioranza, garanzia sufficiente. Anche perché – stando a Trespidi – coprirebbe solo 8,9 dei 14,7 milioni di euro necessari per completare l’opera.

Da registrare, in chiusura, l’intervento di Boris Infantino (Pc Coraggiosa) che manda su tutte le furie la minoranza: «Se in merito all’avvio di procedimento per interdittiva, Soresi è venuta in possesso di informazioni che non sono state divulgate dalla prefettura (come ho avuto modo di appurare scrivendo direttamente al sindaco), allora dica chi gliele ha date. Perché l’impressione è che queste informazioni vengono date da un livello superiore. Un settore afferente al governo che ad orologeria fornisce documentazione con evidente volontà di inquinare il procedimento amministrativo. È il metodo Delmastro: c’è evidentemente una copertura politica superiore che consente a Fratelli d’Italia di poter divulgare queste notizie. È un fatto estremamente grave».

© Copyright 2025 Editoriale Libertà