Farmacie comunali, il cambio di statuto non convince: “Accordi non rispettati”

17 Marzo 2025 18:28

“Chiunque vorrebbe incassare i soldi e dopo cambiare le condizioni, ma questo non è possibile. È un atteggiamento statalista dell’ente che ruba al privato prima facendosi pagare e poi cambiando le regole in tavola”. È duro il commento del portavoce dei Liberali piacentini in Comune Filiberto Putzu che durante il consiglio comunale di oggi, lunedì 17 marzo, ha attaccato l’assessore al Bilancio Gianluca Ceccarelli e l’intera maggioranza di governo per le modalità in cui hanno gestito la modifica statutaria di Farmacie piacentine comunali Srl. “Il tema reale è che ancora una volta l’amministrazione comunale non si confronta con il socio privato – sottolinea l’ex sindaca Patrizia Barbieri (lista civica Barbieri-Liberi) – che, tra l’altro ha affrontato investimenti considerevoli e merita rispetto. Adesso stanno facendo una modifica senza il suo consenso con quale fine? Rischiando di scontrarsi e immettersi in nuovi contenziosi”.

Nel giorno in cui il Pug è stato presentato a Palazzo Mercanti il clima in consiglio comunale si è infuocato per il primo punto all’ordine del giorno riguardante proprio la modifica statutaria di Farmacie comunali piacentine srl richiesta dalla Corte dei conti. Modifica che prevede il passaggio da tre a cinque componenti nel consiglio di amministrazione della società a controllo pubblico. La delibera è stata approvata, ma le modalità non hanno convinto la minoranza: tutto il centrodestra ha infatti deciso di non partecipare al voto.

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Barbieri: “Si tratta di una forzatura”

A far discutere anche la presentazione dell’ordine del giorno – approvato dalla maggioranza di centrosinistra – riguardante la rinegoziazione dei patti para-sociali previsti nel bando di gara del 2008, con l’obiettivo di conferire maggior controllo e maggior vigilanza da parte del comune di Piacenza nei confronti del privato. Per Barbieri “si tratta di una forzatura perché quando c’è una gara e c’è un vincitore le condizioni vanno rispettate, non si possono rinegoziare a piacimento”. “Saremmo tutti contenti di votare in merito a questo ordine del giorno se solo avessimo anche lo 0.5% di possibilità che possa tramutarsi in realtà” ironizza Massimo Trespidi (Civica Barbieri-Liberi). Per nulla convinti anche i consiglieri di Alternativa per Piacenza: “Possiamo anche condividere il contenuto – spiegano Stefano cugini e Luigi rabuffi -, ma non capiamo la scelta di presentarla oggi”.

Infantino: “Situazione anomala”

“È una situazione piuttosto anomala – afferma Borsi Infantino, consigliere di “Piacenza-coraggiosa” -Abbiamo deliberato la modifica statutaria, ma il socio privato ci ha già comunicato che non intende presentarsi dal notaio perchè ritiene che la modifica non sia conforme al bando di gara, proprio a questo proposito la maggioranza di centrosinistra ha votato un ordine del giorno nel quale invita la giunta ad adoperarsi per la modifica i patti parasociali in senso favorevole all’ente per evitare che in futuro si verifichino queste situazioni di stallo”. La modifica però continua a non convincere la minoranza e, soprattutto, il centrodestra. Per Infantino perchè “evidentemente il centrodestra ritiene che il socio privato debba essere garantito nella sua possibilità di macinare degli utili”.

Ancora in corso invece il dibattito riguardante all’audizione dei progettisti della rete temporanea d’imprese aggiudicataria della redazione del piano urbanistico generale.

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