Femminostre, Benedetta Tobagi a Piacenza con le Donne democratiche

21 Marzo 2025 15:27

Non gli anni di piombo, ma un impegno che è anche allegria. Da tempo Benedetta Tobagi prova a scardinare l’immagine di un decennio a lungo compromesso.

Recentemente la giornalista e scrittrice lo ha fatto mettendosi dalla parte delle femministe, quelle che ha raccontato nel libro “Covando un mondo nuovo” – scritto con l’apporto prezioso della fotografa Paola Agosti – e quelle che ha incontrato nell’affollato incontro “Femminostre. L’impegno delle donne nella Piacenza degli anni Settanta” nella ex Serra di Palazzo Ghizzoni Nasalli.
Organizzato dalla Conferenza delle donne democratiche di Piacenza guidata da Nadia Maffini e presentato dalla giornalista e scrittrice Cecilia Pierami, l’incontro ha messo sotto i riflettori “un libro – spiega Tobagi – che è figlio de “La Resistenza delle donne”: ero stata colpita dalla tensione che negli anni Settanta si crea fra ex partigiane e femministe”.

Da lì l’idea di occuparsi del femminismo: “L’incontro con Paola Agosti è stato mediato da Einaudi – spiega la scrittrice – mi sono detta: se Paola ci sta, in questo lavoro ci sarà anche la vitalità del movimento femminista raccontato dai suoi scatti. Lei ha aderito, mi ha messo a disposizione il suo archivio e io ho costruito il racconto: mi ha detto “Tu vedi cose che io non vedo nelle mie fotografie”. È il respiro del tempo: ogni generazione si appropria dell’eredità di chi l’ha preceduta”.

LE TESTIMONIANZE DELLE FEMMINISTE DI ALLORA

Numerose sono state le testimonianze delle femministe di allora: “È stata un’esperienza “cardiaca”: coinvolgeva tutto l’organismo, non solo il cervello” spiega Paola Milana, una delle voci di quel gruppo di Piacenza che a metà degli anni Settanta dà vita al primo consultorio autogestito in via Genocchi 9.

“Distribuivamo pillole anticoncezionali, spirali e tutto quello che poteva servire per aver cura del proprio corpo e della propria sessualità – spiega Maura Toscani, che è stata il cuore pulsante dell’incontro – c’era un ginecologo, Maurizio Mezzadri, che visitava e noi eravamo presenti a ogni visita per controllare che tutto venisse fatto in maniera corretta”.

“Abbiamo seminato quello che dovevamo seminare e non è stato poco – sottolinea Stefania Calza, ex femminista e oggi alla guida del Centro Salute Donna di Piacenza – abbiamo segnato una svolta che ad altri non è riuscita in quel periodo, abbiamo fatto delle cose bellissime e le abbiamo fatte per noi”.

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