Giornate Fai di primavera, alla scoperta di 4 luoghi a Piacenza, Travo e Monticelli
21 Marzo 2025 16:34
Torna nel primo weekend di primavera (sabato 22 e domenica 23 marzo) il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese, con l’apertura eccezionale di oltre 750 luoghi inaccessibili o poco noti in 400 città. Piacenza e la sua provincia non fanno eccezione e anche per l’edizione 2025 garantirà quattro interessanti aperture a cura della delegazione Fai di Piacenza e dei suoi gruppi.
Le visite saranno tutte accessibili senza prenotazione e verrà suggerito un contributo libero a partire da tre euro a sostegno delle attività di restauro, tutela, valorizzazione del patrimonio d’arte e natura italiano in cui il Fai si impegna dal 1975. I visitatori possono quindi recarsi nei luoghi delle visite negli orari di apertura indicati e accreditarsi per formare il gruppo di visita. L’accesso è garantito fino ad esaurimento posti.
Le quattro aperture piacentine saranno organizzate a cura dei volontari Fai di Piacenza, Monticelli e Bobbio.
PALAZZO FERRARI SACCHINI CALCIATI COSTA
Via Carducci 11, Piacenza
Sabato e domenica dalle 10.00 alle 13.00 (ultima visita alle 13) e dalle 15.00 alle 18.00 (ultima visita alle 18).
Il palazzo, di proprietà demaniale e già sede del Ministero del Tesoro, da alcuni anni chiuso al pubblico e non utilizzato, fu voluto dal conte Corrado Ferrari che decise intorno al 1680 di ricostruire la propria dimora affidandone il progetto ai bolognesi Bibiena famiglia di architetti, pittori, scenografi giunti in Piacenza sul finire del XVII secolo al servizio dei Farnese. Un’apertura inedita ed eccezionale con accesso agli spazi del piano nobile tra scaloni, grandi saloni affrescati e salottini decorati. Un luogo che non smette di stupire e di sorprendere per la cura dei dettagli nelle opere d’arte e architettura che contiene. A guidare la visita è senz’altro lo stupore per l’apparato decorativo e architettonico che suscita una continua meraviglia per la strabordante bellezza da cui si è circondati.
PALAZZO MANDELLI, ORA SEDE DELLA BANCA D’ITALIA
Via Mandelli 14, Piacenza
Sabato e domenica dalle 10.00 alle 13.00 (ultima visita alle 13) e dalle 15.00 alle 18.00 (ultima visita alle 18).
Uno straordinario palazzo storico settecentesco, normalmente non visitabile poiché sede della Banca d’Italia, che conserva tutta l’atmosfera della dimora storica del suo tempo, tra eleganti architetture e ricche decorazioni d’epoca. Segno distintivo sono le due balconate d’angolo curvilinee decorate che, nello spirito dello stupore barocco, appaiono come un colpo di scena nell’ordinata struttura urbana del centro storico.
Oltre alla facciata, di grande rilievo è il vastissimo atrio da cui parte un elegante scalone che porta ai piani superiori caratterizzati da un’infilata di sale decorate che conservano ancora le antiche porte laccate e le decorazioni pittoriche sulle volte.
LE OPERE IDRAULICHE DI ISOLA SERAFINI
Isola Serafini, Monticelli d’Ongina
Sabato e domenica dalle 10.00 alle 13.00 (ultima visita alle 13) e dalle 15.00 alle 17.00 (ultima visita alle 17).
Ritrovo presso la conca di navigazione (QUI LE COORDINATE).
Per chi arriva da Piacenza o dal lodigiano impostare il navigatore con destinazione Monticelli d’Ongina e da lì seguire i cartelli stradali per Isola Serafini e le frecce arancioni Fai presenti in loco. La conca di navigazione di Isola Serafini è l’unica chiusa presente sul corso del fiume Po, un’opera di grande complessità tecnologica e costruttiva, considerata la più importante d’Italia per il dislivello che consente di superare. Il passaggio per pesci sito nel comune di Monticelli è il più grande e complesso impianto a bacini successivi mai costruito in Italia e uno dei maggiori in Europa. Esso permette il passaggio della fauna ittica in entrambi i sensi, assicurando la riconnessione del fiume Po con qualsiasi portata idrica e, insieme a quelli realizzati sui fiumi Ticino e Tresa, ha permesso di riconnettere l’Adriatico ai laghi Maggiore e di Lugano.
Questa apertura consentirà ai visitatori di approfondire due delle più importanti opere idrauliche di Isola Serafini, che costituiscono degli unicum per il territorio su scala nazionale e non solo. Sarà possibile scendere di otto metri al di sotto del livello del fiume per scoprire da vicino il più grande e complesso passaggio per pesci a bacini successivi mai costruito in Italia. In occasione delle Giornate Fai di Primavera sarà possibile accedere, in via del tutto eccezionale, anche agli spazi di competenza della conca di navigazione, normalmente non accessibili, per conoscere questo manufatto, la sua funzionalità e il ruolo rivestito dai concari nella quotidiana vita di fiume. I visitatori potranno inoltre approfondire, accompagnati dai volontari Fai, la storia e la conformazione geografico-naturalistica di Isola Serafini, grazie a un percorso a piedi che collega i due siti.
TRAVO: DAL BORGO ALLA CHIESA DI SANTA MARIA
Ritrovo in Piazza Trento, a Travo
Solo domenica, alle 10.00 e alle 11.30, alle 14.00 e alle 16.00.
Il borgo antico di Travo presenta un impianto originario tipico dell’architettura militare, probabilmente a forma quadrilatera, ai cui vertici esistevano quattro torri a sezione, delle quali attualmente rimane solo quella di nord-ovest che si affaccia sulla piazza.
Sempre all’interno del nucleo antico sorge la chiesa di Sant’Antonino (secolo XI) la cui struttura, a tre navate con absidi a volta affrescate, è stata in parte modificata da restauri ottocenteschi. Il coevo Oratorio di Santa Maria, collocato sulla strada provinciale a nord del paese e recentemente restaurato, presenta facciata a capanna in pietra a vista ed interno ad unica navata. Contiene un frammento di trabeazione romana, affreschi databili tra il XIII e XV secolo, una statua lignea settecentesca della Madonna Addolorata e un cassone, appartenuto alla famiglia Anguissola, che ricorda un leggendario “Miracolo dei pani” di san Francesco. Il percorso delle Giornate FaiI di Primavera 2025 si snoderà nelle stradine silenziose del borgo antico di Travo, invitando i visitatori ad ascoltare storie e leggende sussurrate da antiche Pievi e Oratori millenari e dalle mura poderose di un Castello le cui stanze erano un tempo dimora di soldati e cavalieri, contesse e famose scrittrici. Proprio dalla Torre del Castello si potranno ammirare a 360° tutte le bellezze del territorio, immersi nell’invisibile energia emanata dalle due grandi Pietre, la Parcellara e la Perduca, da sempre custodi di quei luoghi e dei loro antichi culti e misteri.
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