Il team manager Baldrighi: “Con questi protocolli sarà dura partire in Serie D”
14 Agosto 2020 04:00
“Per come è strutturato adesso il protocollo sanitario dubito che, specialmente per quanto riguarda i Dilettanti, tutte le società possano ripartire. A mio avviso, le regole devono essere riviste in previsione della prima di campionato”.
Con queste parole il team manager del Fiorenzuola, Luca Baldrighi, esprime le sue perplessità relative alla ripartenza dei campionati dilettantistici, dopo il via libera da parte del governo. “Il nostro impianto (il velodromo Pavesi di Fiorenzuola, ndc) ci garantisce di poter seguire senza troppi problemi queste regole, che prevedono tra le altre cose due spogliatoi per ogni squadra, ma vi assicuro che in Serie D non tutti hanno questa possibilità. I protocolli vanno assolutamente rivisti, così è dura iniziare”.
Protocolli anti-Covid a parte, il factotum del club di patron Pinalli osserva con soddisfazione come la nuova tendenza di puntare sui giovani, nelle ultime tre stagioni leitmotiv del club rossonero, sia stata sposata in questo pre-campionato da numerose società italiane, Piace compreso.
“Il calcio, a partire dai livelli più alti – ha spiegato – deve andare in questa direzione e noto con piacere che anche in Italia il paradigma sta finalmente cambiando. A Fiorenzuola abbiamo deciso di seguire la linea verde dal giorno dall’approdo in rossonero del direttore sportivo Simone Di Battista, una scelta che ha portato a grandissimi risultati. Il Piace, nell’affidarsi a lui quest’anno per la costruzione della squadra, ha scelto di abbracciare questo credo. A mio avviso, quando i giocatori sono bravi, non conta la carta d’identità: anche se molto giovani vanno fatti giocare. Il nostro orgoglio, negli ultimi due anni, è stato quello di aver portato in prima squadra diversi ragazzi del vivaio. Uno di loro, Filippo Facchini, che ha fatto tutta la trafila del settore giovanile del Fiorenzuola, è stato convocato la passata stagione in Nazionale Juniores. Una bella soddisfazione. Sono quindi contento che anche altre società abbiano sposato questa filosofia anche perché, visti i tempi, è sempre meglio valorizzare quello che si ha in casa”.
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