Pietro Negra (Pinko) agli studenti del Mattei:
“L’errore è atto di coraggio”
14 Ottobre 2023 01:11
“Non abbiate paura di sbagliare, perché l’errore è un atto di coraggio”. È solo una delle citazioni che è possibile estrapolare dalla lezione che Pietro Negra ha tenuto giovedì 12 ottobre al Polo Mattei di Fiorenzuola d’Arda. Il presidente e amministratore delegato di Pinko, celebre marchio di moda con sede a Fidenza, è stato infatti il primo ospite della rassegna “100 minuti con…” realizzata dall’Istituto Comprensivo Mattei in collaborazione con Confindustria Piacenza, Rotary Club e amministrazione comunale di Fiorenzuola d’Arda. Cento minuti interamente sfruttati dagli studenti accorsi nella gremita aula magna della scuola, che hanno intervistato Pietro Negra dando vita a numerose occasioni di approfondimento.
“Il nome Pinko? Inizialmente era Pinco Pallino, perché volevamo distinguerci dall’ondata di nomi anglosassoni che aveva investito tutta Europa. Eravamo gli outsider, gli ultimi arrivati, giunti nel mercato quasi con atteggiamento inconsapevole”, ricorda.
Sì, ma come si arriva ad essere la Pinko di oggi? “Il punto in cui siamo oggi è la somma di tante scelte successive. Nel lavoro e nella vita si incontrano tanti bivi, davanti ai quali bisogna scegliere dove andare. Possibilmente bisogna intraprendere la strada giusta, ma non sempre è così, statisticamente si sbaglia. Nel mio caso evidentemente le scelte giuste sono state più di quelle sbagliate”.
Da qui l’elogio dell’errore, che Negra ha voluto trasmettere ai ragazzi: “Prendere una decisione è lo sport più difficile che l’uomo è chiamato a praticare, perché serve coraggio e si deve correre il rischio di sbagliare. L’errore è, di per sé, un atto di coraggio. Tentare di non sbagliare mai, permettetemi questo termine ragazzi, è “paraculismo”. Dagli errori si impara e si evolve, questa è la ricetta per crescere”.
Il presidente di Pinko è a suo agio con i giovani e parla la loro lingua, coinvolgendoli in un dibattito serrato lungo tutta la durata dell’incontro. “Per far il manager ci vuole un “fisico bestiale”, fisicamente e mentalmente. Ci vuole sicurezza in sé stessi ma soprattutto l’autostima. Questo deve aiutarvi a fare la scuola: credere in voi, perché il valore delle persone dipende anche da altro, ma è fondamentale osare e avere creatività. Diffidate da chi non prende mai decisioni”.
“Voi giovani avete spostato l’attenzione dal valore del prodotto al valore del brand. In Pinko abbiamo deciso di abbracciare valori etici e sociali importanti, realizzando una sede avveniristica e immersa nel verde ma anche facendo sottoscrivere ai nostri fornitori una carta dei valori condivisa con la nostra azienda”.
Spazio anche alla sensibilità di genere e all’evoluzione dei modelli di bellezza adottati nel mondo della moda: “Discriminazione nella moda? Il peggio è passato. Oggi le marche sono molto più democratiche e ognuno si può vestire come vuole, e meno male che è così. Noi ci rivolgiamo principalmente ad una clientela femminile, ma è bene sottolineare che femminilità e sensualità non sono sinonimi. La femminilità è un qualcosa di immateriale che si può esercitare in ogni momento della giornata, a casa come a lavoro. Bisogna cogliere questa differenza e creare capi che soddisfino questa esigenza del mercato”.
Non è mancata poi la domanda sul futuro della moda e della società: “Io non sono un sociologo, ma da dilettante mi permetto di dire: non credo ci sia il bisogno di buttare via tutto il passato per fare il futuro a tutti costi. Penso alla manifattura e all’economia reale, che hanno un grande pregio: redistribuire la ricchezza nella società e nel territorio, cosa che le multinazionali della cosiddetta “new economy”, basata sul tutto e subito attraverso canali online, invece non fanno. Questo vale anche per l’intelligenza artificiale: procediamo con cautela e raziocinio, altrimenti il costo sociale sarà elevatissimo”.
Il prossimo appuntamento della rassegna Grandi Imprese del Polo Mattei sarà il 9 novembre con Maurizio Bassani, direttore generale di Parmalat.
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