Marco Baliani in prima nazionale a Veleia con “Quando gli dèi erano tanti”

25 Giugno 2024 16:42

Marco Baliani, tra i protagonisti e fondatori del teatro di narrazione contemporaneo, ha scelto il Festival di Veleia per la prima nazionale del suo nuovo spettacolo, “Quando gli dèi erano tanti” dedicato alle scritture dell’intellettuale ed editore di Adelphi Roberto Calasso.

Il festival ospiterà stasera (25 giugno) alle 21.30 la prima nazionale al secondo piano di Palazzo XNL a Piacenza (in via Santa Franca 36), location al chiuso scelta in alternativa all’area archeologica a causa della pioggia.

“Un grazie speciale a Marco Baliani per aver accolto il mio invito ad elaborare un testo dedicato all’opera di Roberto Calasso che il festival desidera omaggiare – commenta Paola Pedrazzini, direttrice artistica del Festival di Teatro Antico di Veleia – Al dispiacere di non poter ospitare questa prima nazionale nella splendida cornice dell’area archeologica per la quale era stata pensata, si unisce comunque la gioia di ritrovarci tutti insieme con Baliani in un luogo speciale per noi come il secondo piano di XNL, sede della Sezione Cinema e Teatro e di Bottega XNL, in cui lui ha lavorato per due anni come nostro regista e docente nel 2022 e nel 2023” (edizioni culminate al festival di Veleia con la rappresentazione delle tragedie Antigone ed Edipo con venti giovani attori e attrici in scena).

Lo spettacolo

Prendendo le mosse in particolare da Le nozze di Cadmo e Armonia, Baliani costruisce uno spettacolo che “nasce dal desiderio di intrecciare quelle narrazioni mitiche che nel tempo sono affiorate sulla superficie del mio mare e che stanno lì come isole su cui è sempre possibile tornare ad abbeverarsi e nutrirsi”. Partendo da questi miti Baliani costruisce un universo di rimandi, di mappe immaginarie, di viaggi letterari in cui la classicità incontra Leopardi, Pavese, Rilke e Brodskij, aprendo la narrazione “a pensieri imprevisti, a sorprese della percezione, che riguardano il nostro presente, che rimettono in gioco la memoria e allacciano il racconto ad altre narrazioni, a incontri con altre opere, in un dialogo con altri artisti. Quello che ne esce è una mappa di eventi da percorrere nello stupore, e nell’incantamento della voce che li fa rivivere”.

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