Ciceri, mister-professore: “Il mio Fiore? Uno studente che non merita la bocciatura”

12 Febbraio 2025 12:00

Metà mister, metà professore. L’universo di Andrea Ciceri ruota intorno allo sport, ma non inganni il doppio lavoro: il tecnico del Fiorenzuola è un allenatore tutto d’un pezzo, mai sceso a compromessi. Forse anche per questo non è rimasto tra i professionisti dopo l’esperienza al Sangiuliano in Serie C; forse anche per questo non ha mai abbandonato il ruolo di docente di educazione fisica al liceo Maffeo Vegio di Lodi, nemmeno dopo aver accettato la “mission impossible” per la salvezza rossonera.

“Se arrivasse una grande occasione, magari lontano da casa, sarei pronto, ma il mio obiettivo è quello di avere una vita professionale completa. Non ho mai dovuto scommettere sulla mia realizzazione da tecnico, sono stato libero e ho sempre scelto di cuore”, ha spiegato Ciceri, che ha aggiunto: “Grazie all’esperienza al liceo, ho capito come entrare nella testa di ragazzi abituati allo studio, come stargli vicino nei momenti difficili”.

Appena terminate le lezioni, il 48enne lodigiano vola però in stazione per il treno verso Fiorenzuola, per la sua seconda vita, quella da allenatore. Domenica un vero e proprio pareggio in casa dello United Riccione, con l’obiettivo di agganciare almeno la zona playout di Serie D: “Sono aumentati ottimismo e positività. La situazione è difficilissima, però la squadra è viva. In tanti ci tifano da lontano, non possiamo sprofondare nel calcio regionale”.

L’ARTICOLO DI PAOLO BORELLA SU LIBERTÀ

© Copyright 2025 Editoriale Libertà