Anche il creatore di personaggi Narciso in corsa agli Oscar con “War is Over!”
24 Gennaio 2024 04:18
Nell’olimpo dei candidati all’Oscar c’è anche il corto d’animazione “War is Over!”, che vede la firma come character designer – creatore di personaggi – del piacentino d’adozione Max Narciso.
Il corto è nato dalla volontà di Sean Ono Lennon, il figlio dell’epico John e dell’iconica Yoko Ono, di realizzare un video musicale per una delle canzoni da playlist di ogni tempo più famose dei suoi genitori, Happy Xmas.
Narciso, che è sposato con la piacentina-grazzanese Elenia Tinelli e con lei e il figlio Giacomo vive a Los Angeles, lavora da tempo ai progetti di animazione Netflix in un palazzone di sette piani a Burbank dove coesistono la parte strategica, quella creativa, l’organizzazione del lavoro, fino al via alla vera e propria produzione, cercando di sperimentare nuove tecnologie.
Il corto, diretto dall’ex allievo della Pixar Dave Mullins con l’aiuto della WetaFX di Peter Jackson (regista anche della triologia de Il signore degli anelli ma soprattutto cronista dei Beatles) e del produttore e Ceo di Electroleague Brad Booker, dura undici minuti che potrebbero valergli l’Oscar.
“Non conoscevo Dave, ma Brad sì. Abbiamo lavorato insieme su altri film. Sa che sono attratto da tutto ciò che è sperimentazione, soprattutto nella tecnologia. Gli ho detto subito sì. Mi piaceva l’idea di una grande sfida”, spiega Narciso, che era già stato candidato agli Annie Award for Character Design.
“War is over!” è inno alla pace nella guerra: “Ma al tempo dell’idea non c’erano ancora la guerra in Ucraina e neppure quella in Terrasanta”, commenta. “Poi quelle immagini atroci sono rimbalzate su tutte le tv abbiamo iniziato a riflettere insieme, a confrontarci, proprio perché volevano che i personaggi non fossero riconducibili ad una guerra in particolare ma assumessero un valore universale. Addirittura a un certo punto abbiamo iniziato a colorare i personaggi di verde, di rosso, di blu, per non finire su una carnagione piuttosto che un’altra. Tra noi per fortuna c’è stata una buona intesa”.
Su come si senta non si esprime: “Io cerco di avvantaggiare lo story telling, ma resto slegato dal senso del possesso. Non mi sento mai di appartenere a un progetto, anche se mi auguro ovviamente vada a mille”.
Piacenza farà il tifo. Intanto l’essere ritornato qui a Natale di certo gli sta portando fortuna.
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