La rinascita di Violetta Bellocchio. “Dal tunnel dell’alcol si può uscire”
26 Agosto 2014 16:58
Violetta Bellocchio ha 34 anni e un buco nella memoria: tre anni cancellati, dai venticinque ai ventotto, perduti in un buco nero da cui emergono all’improvviso dolorosissimi flash. Tre anni da alcolista, da “binge drinker”, raccontati nel libro diario “Il corpo non dimentica”, edito da Mondadori.
Abbiamo incontrato l’autrice a Bobbio, dove passa ogni estate ospite della famiglia più conosciuta della Valtrebbia. Lo zio è il regista Marco, la mamma la saggista junghiana Lella Ravasi Bellocchio. Ora che è uscita dal tunnel della dipendenza, la giovane scrittrice guarda al passato con più lucidità e disincanto suggerendo alle persone che la contattano per consigli e confessioni di “guardarsi dentro e di cercare un punto di svolta; spesso consiglio di toccare il fondo per essere consapevoli della propria situazione”. Ora Violetta non beve neanche un bicchiere di vino, ma confessa che ogni tanto sogna di bere una birra e inconsciamente ripiomba nell’incubo.
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