Bobbio Film Festival: questa sera “Gloria!” il film di Margherita Vicario

29 Luglio 2024 15:56

Il terzo film in cartellone al Bobbio Film Festival, questa sera, lunedì, alle 21,15 nel Chiostro di San Colombano, è “Gloria!” della cantautrice, attrice e regista Margherita Vicario che sarà ospite del dibattito post proiezione condotto dal critico Enrico Magrelli.

la trama

Ambientato in un istituto femminile nella Venezia di fine ‘700, il film, un’opera prima, racconta la storia di Teresa, una giovane talentuosa, che, insieme a un gruppo di straordinarie musiciste, sfida le consuetudini dell’ancien régime inventando una musica ribelle. L’istituto è il Sant’Ignazio, un luogo che è una via di mezzo tra un orfanotrofio, un conservatorio e un convento. In questo ambiente suggestivo e austero, da anni vive Teresa, una giovane donna dotata di un dono straordinario: un talento visionario che le permette di ascoltare il mondo che la circonda e di trasformarlo, animandolo con una musica nuova, contemporanea, e inaspettatamente fuori dal suo tempo.

Fin da bambina, ha mostrato un’abilità eccezionale nell’interpretare i suoni della natura, il fruscio delle foglie, il mormorio del vento, e perfino i sussurri delle preghiere nelle cappelle del convento. Questi suoni si mescolavano nella sua mente, creando sinfonie uniche e originali. Guidate dal magnetismo di Teresa (Galatea Bellugi), incontriamo Lucia, primo violino del Sant’Ignazio (Carlotta Gamba), e le sue amiche, Prudenza (Sara Mafodda), Bettina (Veronica Lucchesi, ossia la cantante della Rappresentante di Lista) e Marietta (Mariavittoria Dallasta). I ruoli maschili principali sono interpretati da Paolo Rossi, Natalino Balasso e dal Stefano Belisari, meglio noto come Elio del gruppo Elio e le storie tese.

Il commento di margherita vicario

“”Gloria!” – spiega la Vicario – è un’opera che esplora l’immaginazione, la fantasia e il talento delle compositrici, che come fiori lasciati seccare, sono rimaste nascoste tra le pagine della Storia. Il mio obiettivo era quello di calare una storia di fantasia in un contesto storico preciso e pieno di dettagli. Tenevo tantissimo, in generale, alla verosimiglianza di questa storia, che è vero, è piena di guizzi fantastici, salti nel tempo musicali, ma ha anche l’ambizione di raccontare la reale condizione di queste musiciste nella loro epoca”

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