“Piacentina dell’anno”, la dottoressa Lipeti: “Qui amicizie profonde”

24 Agosto 2024 04:09

È appena tornata dal Kenya, la dottoressa Francesca Lipeti. Ha lasciato (per qualche giorno) Ilbissil, il villaggio al confine con la Tanzania in cui opera da quasi dieci anni, per ricevere il premio “Piacentina dell’anno 2024″, che le verrà conferito in coppia con Astutillo Malgioglio questa sera (sabato 24 agosto) nel chiostro dell’Abbazia di San Colombano a Bobbio.

Un riconoscimento ottenuto grazie al suo impegno, non solo medico ma anche sociale, per gli ultimi tra gli ultimi: ragazzi, donne e bambini sia normodotati che disabili provenienti da Ilbissil e dintorni. Grazie al suo lavoro, oggi la comunità locale può beneficiare non solo di una clinica, ma anche di una scuola e di una struttura che accoglie bambini con disabilità di varie tipologie. Obiettivi, questi, da lei raggiunti con tenacia e umiltà.

La vocazione per la medicina tropicale e il desiderio di operare in Africa sono giunti all’improvviso, attraverso un segno (se secondo lei esistono)? Oppure è nata da una consapevolezza maturata nel tempo?

Da che posso ricordare, fin da quando avevo quattro o cinque anni, ho sempre detto che sarei diventata medico e sarei andata in Africa. A volte penso che, persino il fatto di aver trascorso tutte le mie estati in fattorie, soprattutto in alta Val d’Arda, tra animali dell’aia e della stalla, ricotta fatta in casa e il fumo del camino, lunghe camminate nei boschi con incontri improvvisi con scoiattoli, gufi, cinghiali e, a volte, anche vipere, mi stesse preparando alla vita tra i Maasai, pastori e allevatori, e al contatto con la natura affascinante, ma pur sempre dura, della savana.

 A chi dedica il premio di Piacentina dell’anno? E che cos’è per lei Piacenza?

Alla mia “famiglia allargata”: a Abba Padre, che mi ha sempre aiutato, anche nei momenti più duri, ai miei genitori e fratelli e ai miei bambini. Sono molto legata a Piacenza, è la mia città. È stata la mia culla e la mia palestra. È profonde amicizie pluriennali, sostegno e incoraggiamento. Sono contenta di poter ringraziare dalle pagine di Libertà le persone che hanno pensato a me per questo riconoscimento. Grazie, Piacenza. E ora, sono anche un po’ bobbiese!

L’ARTICOLO DI ELISA PAGANI SU LIBERTA’

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