Il “dopo di noi”: «Per aiutare bisogna conoscere»
Nell’ambito della Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo le ombre e l’ineluttabilità del “dopo” hanno pervaso il salone dell’Emporio solidale
Thomas Trenchi
2 aprile 2025|4 giorni fa

Il fulcro non sta nel “dopo”, ma nel “durante”. Bisogna parlarne fin da subito, anche se non è affatto semplice, perché terrorizza e sgretola ogni fragile certezza. Il “dopo di noi” – cioè il necessario sostegno alle persone con disabilità dopo la scomparsa dei loro genitori o tutori – è l’argomento che il Lions International ha messo al centro oggi, 2 aprile, del Lions Day a Piacenza, approfondendo i progetti di supporto, i poteri e le responsabilità dell’amministratore di sostegno, la legge 112/2016, il testamento, le successioni e altri temi cruciali.
Nell’ambito della Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo, dunque, le ombre e l’ineluttabilità del “dopo” hanno pervaso il salone dell’Emporio solidale in via Primo Maggio. “Per aiutare bisogna anzitutto conoscere, perciò abbiamo riunito le varie associazioni impegnate nel mondo dell’autismo per affrontare questo tema. La volontà sarà poi strutturare un supporto concreto” ha evidenziato Donatella Bongiorni, presidente di zona Lions.
Non lasciare al caso la vita di una persona disabile dopo la morte dei genitori: come farlo? L’avvocata Francesca Beoni ha chiarito il ruolo dell’amministratore di sostegno: “Ha doveri, poteri e responsabilità stabiliti dal decreto di nomina, che definisce le facoltà a lui conferite. Nel “dopo di noi”, rappresenta una forma di tutela per ragazzi e ragazze fragili, garantendo loro supporto anche in assenza della famiglia”. L’avvocato Claudio Tagliaferri ha aggiunto: “Cerchiamo di rivolgerci alle famiglie con persone autistiche e fragili per capire quali opportunità offrano l’amministrazione di sostegno e altri strumenti giuridici nel “dopo di noi”, valutandoli già nel “durante di noi”, quando i genitori sono ancora in vita. Come realizzare, attraverso l’amministratore di sostegno, il miglior progetto di vita per la persona fragile? Il progetto di sostegno può includere scelte esistenziali e abitative, come le preferenze per la lettura, la pittura, gli hobby e le abitudini, per orientare le attività della persona nel “dopo di noi” in base ai suoi desideri e alle sue caratteristiche. Un altro aspetto da considerare è il ruolo delle associazioni nell’amministrazione di sostegno. La legge prevede che, oltre a una persona fisica, anche un’associazione possa assumere questo incarico, sebbene ciò avvenga raramente e solo in casi eccezionali. In generale, al 31 gennaio 2024, a Piacenza e provincia si stimavano circa duemila persone sotto amministrazione di sostegno, con un trend in crescita”.
Sono intervenuti anche gli avvocati Vanessa Grisi, Valentina Pellini e Leone Astrua, prima di lasciare spazio al dibattito.