“Rivedere i programmi di religione.” Scoppia il caso anche a Piacenza
25 Settembre 2012 18:37
“Credo che l’insegnamento della religione nelle scuole così come concepito oggi non abbia più molto senso. Probabilmente quell’ora di lezione andrebbe adattata, potrebbe diventare un corso di storia delle religioni o di etica”. Le parole del ministro dell’Istruzione Francesco Profumo accendono il dibattito anche a Piacenza. Il più critico è il leghista Massimo Polledri: “Forse il ministro è invasato da spirito ultramodernista e relativista, ma dobbiamo ricordargli che la scuola è lo strumento per custodire e divulgare le nostre tradizioni” afferma l’onorevole del Carroccio.
Il responsabile scuola della Diocesi Don Luigi Bavagnoli apre a un ragionamento su qualche modifica ma ritiene la proposta di studiare etica troppo europea e poco adeguata all’Italia dove la religione ha giocato nella civiltà un contributo così significativo.
Ricco il commento del presidente del Consiglio Comunale Claudio Ferrari, insegnante di religione: “Lascia alquanto perplessi l’intervento del Ministro che solo il 28 giugno ha firmato, in accordo conla CEI, la revisione dei percorsi formativi dei docenti e e le nuove Indicazioni.
E’ superfluo dire che l’ora di religione non è un’ora di catechismo , già attualmente è un confronto aperto tra la realtà nella quale viviamo e la religione cristiana cattolica.
Dietro la frase molto stringata del Ministro potrebbe esserci la preoccupazione per i prossimi anni a causa dell’aumento degli allievi non avvalentisi. Nel contesto in cui ci troviamo è difficile immaginare un’ora di religione diversa, stante la sua finalità prettamente scolastica. Certamente deve essere rivista la modalità di realizzazione dell’ora alternativa che non deve essere un’ora del nulla” .
Il 15 ottobre il ministro Profumo è atteso a Piacenza: incontrerà gli studenti della Cattolica.
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