Ex-poliziotto ferito nel 1996 attende un risarcimento di 386 euro
25 Ottobre 2012 09:59
Il 14 aprile del 1996, allo stadio Garilli, si giocava Piacenza-Torino, scontro salvezza che avrebbe condannato il Torino alla serie B. Molti tifosi granata erano giunti in città per assistere alla partita e al fischio finale alcuni facinorosi iniziarono ad insultare e gettare oggetti dalle tribune. Ci fu uno scontro con la polizia nel prato che allora si estendeva dietro la Curva Sud. Partì una carica della polizia e un giovane poliziotto, Marco Cassinari fu colpito da un sasso lanciato da un ultras: «Mi colpì alla gamba destra e la mia tibia letteralmente “esplose”, come mi dissero i medici».
Sono passati sedici anni e Marco Cassinari ancora attende il rimborso di soli 386 euro che il Ministero ha stabilito come risarcimento. «Ci ho rinunciato fin dal 2003, dopo una serie infinita di processi» spiega Cassinari. Gli viene riconosciuta un’invalidità del 15%, la causa di servizio ed un equo indennizzo di 6400 euro che però, con l’applicazione di alcuni coefficienti di calcolo, si riducono a 386 euro.
«Mi sono rivolto in Questura e mi hanno chiesto di presentare le ricevute delle spese mediche nonostante fossi in possesso delle ricette, delle lastre e il materiale fosse già stato fornito per la richiesta di causa di servizio» aggiunge. «Così, nel 2003 ho tentato con la Prefettura. Dopo molto tempo riesco a prendere appuntamento con un funzionario, che promette di vagliare la mia pratica; ma, quando mi presento, scopro che è andato in pensione da due giorni. Il mio avvocato si rivolge quindi alla Prefettura ma gli viene detto che è impossibile effettuare il rimborso, perché la pratica competeva al prefetto precedente».
«Come si fa a non prendere in considerazione una lettera del Ministero, che si è espresso dopo aver esaminato tutta la documentazione? Così crolla tutto, si smonta lo Stato».
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